Messina – Forte scossa di terremoto registrata a Messina nel pomeriggio di oggi: «Avvertito nettamente anche a Palermo, Catania e Reggio Calabria».Terremoto di magnitudo tra 4.8 e 5.3 ore 16:19 IT attorno.
Una forte scossa di terremoto ha fatto tremare oggi la città di Messina. Secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), la scossa – avvertita alle 16:19 di venerdì 7 febbraio – è stata, secondo le prime stime provvisorie, di magnitudo compresa tra 4.8 e 5.3. Ancora in fase di analisi la profondità dell’epicentro. Il sisma è stato localizzato con coordinate 38.3400° latitudine e 14.0400° longitudine.
Diversi persone hanno segnalato che il terremoto è stato avvertito nettamente – oltre che nella città di Messina – anche a Palermo, alle isole Eolie e a Reggio Calabria.
Al momento non si hanno notizie di danni.
Palermo – E’ Maria Lucia Furnari il nuovo direttore sanitario dell’Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello. Palermitana, specialista in malattie infettive, in malattie dell’apparato respiratorio oltre che in Medicina Generale, Furnari arriva dalla direzione del servizio 2 “Formazione” del Dipartimento Attività Sanitarie Osservatorio Epidemiologico (DASOE), Assessorato Regionale Salute. Ha al suo attivo una consolidata esperienza dirigenziale, con particolare riferimento ai presidi ospedalieri Civico e Di Cristina dove ha svolto le funzioni di direttore delle Direzioni mediche.
La nomina, operativa da oggi, venerdì 7 febbraio, è stata conferita con delibera del commissario straordinario Alessandro Mazzara attingendo al vigente elenco dei soggetti idonei alla nomina di direttore sanitario delle Aziende del Servizio Sanitario della Regione Siciliana. Con la designazione del direttore sanitario si completa la squadra della direzione strategica dell’A.O.O.R. Villa Sofia-Cervello, guidata dal manager, Alessandro Mazzara, affiancato dal direttore amministrativo, Luigi Guadagnino.
Palermo – Per quasi 6 anni, avrebbe incassato circa 850 mila euro ma avrebbe omesso di fare le dichiarazioni dei redditi nascondendo i suoi guadagni all’Agenzia delle entrate. I finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno eseguito un sequestro beni di oltre 220 mila euro, tra cui Rolex e gioielli in oro, nei confronti del cantante neomelodico palermitano Daniele De Martino “risultato sconosciuto al Fisco – si legge in una nota – e facente parte di un nucleo familiare percettore del reddito di cittadinanza”.
Dopo gli avvisi orari, gli stop ai concerti per le sue canzoni contro collaboratori di giustizia e 41 bis, e le polemiche social finisce sotto inchiesta per evasione fiscale, le fiamme gialle hanno pure scoperto che De Martino è un evasore totale e per un periodo la sua famiglia ha vissuto grazie al Reddito di cittadinanza. In particolare i finanzieri nel corso di una serie di perquisizioni, eseguite tra le province di Palermo e Napoli, hanno scoperto e sequestrati Rolex, preziosi e denaro contante. Il cantante e’ stato oggetto di una ‘complessa verifica fiscale’ eseguita dai finanzieri del Secondo Nucleo Operativo Metropolitano del Gruppo di Palermo con la quale sono stati ricostruiti i redditi conseguiti dall’artista tra il 2016 e il 2022, periodo durante il quale e’ stato anche destinatario di misure di prevenzione personali come il divieto di accompagnarsi a soggetti socialmente pericolosi e del divieto di esibirsi in pubblico.
L’analisi dei profili social del cantante e’ stata utile per la ricostruzione dei compensi percepiti quantificati in quasi 850mila euro in 6 anni di attivita‘. Inoltre per le annualita’ 2018, 2019 e 2021, stante l’entita’ del giro di affari realizzato, l’artista si sarebbe reso responsabile del reato di omessa dichiarazione dei redditi.
I finanzieri approfondendo la posizione del nucleo familiare dell’uomo, hanno constatato che il padre del cantante aveva percepito il reddito di cittadinanza dal 2019 al 2022 beneficiando di sussidi per quasi 40mila euro e indicando in domanda il figlio quale disoccupato. Anche lui e’ stato segnalato all’Autorita’ Giudiziaria palermitana, la quale ha disposto anche nei suoi confronti il sequestro per equivalente dei sussidi illecitamente percepiti.
Palermo -Sono dodici i progetti di consolidamento e prevenzione del rischio sismico nelle strutture portuali delle isole minori e tra questi Favignana e Pantelleria, con cui la Regione Siciliana parteciperà all’avviso pubblico emanato dalla Presidenza del Consiglio, dipartimento Casa Italia. Lo ha deciso la giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e mobilità, Alessandro Aricò.
Palermo – Prende fuoco il tetto di un palazzo al momento in ristrutturazione per fortuna l’arrivo provvidenziale dei pompieri evita la propagazione delle fiamme al resto della struttura.
E’ accaduto stamane attorno alle 9.30. Sul posto in vicolo della Rosa all’Alloro sono intervenute 4 squadre del Comando provinciale. L’edificio in questione è attualmente un cantiere edile. Sono stati gli operai presenti a effettuare la richiesta di intervento quando hanno visto le fiamme interessare la copertura realizzata in legno.
Personale dei vigili del fuoco intervenuto ha provveduto ad estinguere l’incendio evitando che lo stesso si propagasse alle altri parti dell’edificio. L’incendio è stato spento ed ora sul posto sono inziate le opere di bonifica.
Palermo – Il pm della Dda di Palermo Piero Padova ha chiesto il rinvio a giudizio, con le accuse, a vario titolo, di mafia, estorsioni, traffico di droga e scambio elettorale politico-mafioso di 13 persone tra le quali l’ex senatore del Pd Antonino Papania, l’ex vicesindaco di Alcamo Pasquale Perricone e il boss Giosuè Di Gregorio.
L’operazione Eirene, effettuata ad Alcamo e Calatafimi Segesta dalla squadra Mobile di Trapani e coordinata dalla Dda di Palermo, riguardava un presunto sistema di scambio elettorale tra politica e mafia in occasione delle elezioni regionali del 2022.
Secondo gli inquirenti, il politico, in carcere da settembre, con l’intermediazione dell’ex vicesindaco di Alcamo, si sarebbe accordato col capomafia per procurare voti ad Angelo Rocca, coordinatore provinciale del movimento politico Via, fondato da Papania, alle elezioni regionali del 2022. L’ex parlamentare in cambio avrebbe pagato Di Gregorio.
Dalla seconda metà di agosto e fino alle elezioni del 25 settembre del 2022 sono stati monitorati numerosi incontri tra Di Gregorio e Perricone. Nei giorni scorsi il tribunale del Riesame di Palermo aveva rigettato l’istanza di scarcerazione presentata da Papania e Perricone. L’ex senatore, secondo il gip che ne dispose l’arresto, si sarebbe rivolto agli «influenti membri dell’associazione mafiosa» a «riprova della spregiudicatezza con la quale esercitava la sua influenza politica sul territorio di Alcamo e nei comuni vicini». Tra le intercettazioni depositate agli atti anche quella della conversazione tra Di Gregorio e il fratello. «Dobbiamo votare questo e il senatore mi ha preparato duemila euro che mi darà mercoledì, Papania, hai capito?», diceva il mafioso.
Palermo – “Non è, infatti, di certo minimamente credibile che il latitante notoriamente più pericoloso e più ricercato d’Italia, abbia condiviso importantissimi segreti per Cosa nostra, ovvero non solo la sua collocazione ma anche i suoi spostamenti; le sue precarie condizioni di salute e le questioni di natura mafiosa sino a raccogliere il suo testamento ricevendo le direttive sul dopo con una persona non affiliata, solo perché ad essa legata affettivamente”.
E’ uno dei passaggi della motivazione della sentenza con cui il gup di Palermo ha condannato a 11 anni e 4 mesi, per associazione mafiosa, Laura Bonafede, la maestra di Campobello di Mazara, figlia del boss del paese, che per anni è stata sentimentalmente legata a Matteo Messina Denaro col quale ha avuto contatti fino a pochi giorni prima del suo arresto. Per il giudice è evidente come le condotte della donna non fossero “circoscritte e rivolte al singolo, ma – semmai – abbiano dato un contributo altamente qualificato, essenziale all’associazione mafiosa Cosa nostra in sé, in quanto servente un pericolosissimo capo e latitante”.
“Il contributo di Bonafede, infatti, non può in alcun modo rientrare (come ha richiesto la difesa) nel novero del favoreggiamento personale sia pure con l’aggravante mafiosa, – scrive – Trascendono il mero rapporto personale con Messina Denaro le condotte della maestra sono, dunque, più coerentemente riconducibili ad un apporto di carattere sistematico sorretto dalla piena consapevolezza del ruolo apicale rivestito dal boss nell’organizzazione mafiosa e della universalmente nota condizione di latitanza dello stesso, inevitabilmente funzionale all’attività illecita collettiva propria dell’associazione mafiosa”.
Sotto processo per favoreggiamento – la sentenza è attesa per marzo – c’è ora la figlia della Bonafede, Martina Gentile che il capomafia ha cresciuto come una figlia”. (Fonte Ansa)
Palermo – Si è insediato oggi, il nuovo direttore generale dell’Azienda Ospedali riuniti “Villa Sofia-Cervello”, Alessandro Mazzara, designato dal governo Schifani, nominato con decreto dell’assessore regionale per la Salute, Daniela Faraoni.
Mazzara, originario di Serradifalco 62 anni, laureato in Giurisprudenza, proviene dall’Asp di Enna dove ha ricoperto l’incarico di direttore amministrativo dal novembre 2024.
Il manager, che ha maturato una lunga esperienza nell’ambito direzionale, avendo ricoperto numerosi incarichi dirigenziali in altre aziende sanitarie siciliane, in particolare a Villa Sofia Cervello, dove è stato già direttore amministrativo, è stato nominato in qualità di Commissario straordinario in attesa del completamento dell’iter con il parere della commissione Affari istituzionali dell’Ars. Mazzara prende il posto del dimissionario Roberto Colletti.
Palermo – Dopo una approfondita indagine fiscale i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo hanno scoperto che una discoteca del palermitano tra il 2022 e il 2023 aveva avuto ricavi non dichiarati per oltre un milione di euro. Nonostante l’ingente somma incassata, l’imprenditore aveva dichiarato ufficialmente solo un euro di reddito.
L’ispezione fiscale ha incluso anche accertamenti bancari, dai quali è emerso che nel 2022 il locale aveva generato ricavi per oltre 650 mila euro, mentre nel 2023 la somma si aggirava attorno ai 400 mila euro. Questi dati hanno rivelato un’ingente evasione fiscale da parte dell’esercente.
La Guardia di Finanza ha segnalato l’esito del controllo all’Agenzia delle Entrate, che provvederà alle contestazioni necessarie per il recupero dell’imposta evasa e l’applicazione delle relative sanzioni. Le violazioni riscontrate riguardano sia aspetti formali che sostanziali della normativa fiscale.
“L’operazione si inserisce nel più ampio contesto delle attività di contrasto all’evasione fiscale condotte quotidianamente dalla Guardia di Finanza, volte a garantire la tutela dell’economia legale e il rispetto della concorrenza leale tra le imprese”.
Palermo – Dopo 17 anni di chiusura e abbandono, il Palasport di Palermo è pronto a tornare a nuova vita. Sono ufficialmente iniziati i lavori di ristrutturazione che, in circa 400 giorni, restituiranno alla città un impianto moderno e funzionale, capace di ospitare eventi sportivi di livello nazionale e internazionale, ma anche concerti, spettacoli e manifestazioni di vario genere.
L’intervento di riqualificazione, finanziato con un investimento di 8 milioni di euro, prevede la completa ristrutturazione dell’edificio, con particolare attenzione all’efficientamento energetico, all’abbattimento delle barriere architettoniche e all’adeguamento degli spazi alle più recenti normative di sicurezza.
L’obiettivo è quello di realizzare un impianto polifunzionale, in grado di ospitare diverse discipline sportive, dal basket alla pallavolo, dal calcio a 5 al tennis, ma anche eventi di spettacolo e intrattenimento, come concerti, musical e rappresentazioni teatrali.
E a proposito di sport, una notizia ha già entusiasmato i tifosi palermitani: il presidente del Trapani Shark, Valerio Antonini, ha annunciato che vorrebbe disputare alcune partite europee proprio al Palasport di Palermo, una volta che i lavori di ristrutturazione saranno terminati.
Il Trapani Shark, infatti, dalla prossima stagione parteciperà ad una competizione europea, anche se non è ancora stato definito se si tratterà della Champions League o dell’EuroCup.
L’eventuale approdo del Trapani Shark al Palasport di Palermo rappresenterebbe un’occasione unica per la città di tornare ad ospitare competizioni di basket di alto livello e di vedere in campo alcuni dei migliori giocatori d’Europa.
La storia della ristrutturazione del Palasport è stata lunga e complessa, con numerosi intoppi burocratici e rimpalli di responsabilità tra diverse istituzioni.
Basti pensare che i primi finanziamenti per la riqualificazione dell’impianto risalgono addirittura al 2016, quando il governo Renzi aveva stanziato 11 milioni di euro.
Tuttavia, solo grazie all’impegno dell’attuale amministrazione comunale, guidata dal sindaco Roberto Lagalla, e alla sinergia con il CONI, si è finalmente riusciti a sbloccare la situazione e a dare il via ai lavori.
La riapertura del Palasport rappresenta un’importante opportunità di rilancio per lo sport a Palermo e per la città nel suo complesso.
Una struttura moderna e funzionale, in grado di attrarre eventi di richiamo e di promuovere la pratica sportiva tra i giovani, può contribuire a migliorare la qualità della vita dei cittadini e a valorizzare l’immagine della città a livello nazionale e internazionale.