Marsala – A Marsala lunedì pomeriggio si celebrava davanti al Tribunale l’udienza per affidare gli incarichi di consulenza e i difensori del medico di famiglia dell’ex latitante Matteo Messina Denaro, (il processo è quello che vede imputato Alfonso Tumbarello) ed era stata indicata l’assessore Nuccia Albano. Una designazione che ha subito sollevato un’ondata di polemiche: “Nuccia Albano ricopre un ruolo istituzionale, quello di assessore regionale, per il quale non ci possono essere situazioni ambigue, che si possono prestare all’equivoco se non alla polemica”, aveva dichiarato Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd.
Una nomina che è durata pochissime ore, lo stesso assessore Albano ha rinunciato, poche ore dopo.
Tumbarello è sotto processo con le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico. Per lui la Dda di Palermo ha chiesto la condanna a 18 anni di carcere.
Il tribunale, che avrebbe dovuto emettere la sentenza nei confronti di Tumbarello nei giorni scorsi, ha disposto una perizia informatica e medico-legale. I legali di Tumbarello come loro consulente avevano nominato Nuccia Albano, per anni in servizio all’Istituto di Medicina Legale del Policlinico.
Tumbarello, medico di base a Campobello di Mazara oggi in pensione, è sotto processo con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico. Secondo la Procura di Palermo, avrebbe garantito assistenza sanitaria al boss Messina Denaro durante la sua lunga latitanza, consapevole della sua identità. La sentenza per Tumbarello era attesa lo scorso 7 maggio, ma a sorpresa il tribunale di Marsala ha disposto nuove perizie sulla mole di ricette e prescrizioni fatte dal medico a favore dell’ex latitante ma a nome del gemometra Andrea Bonafede, che gli aveva prestato l’identità. La sentenza è prevista dopo l’estate.
Trapani – Il problema investe un pò tutta la Sicilia, e Trapani non è immune, perchè anche qua sono presenti le Ipab (Istituto pubblico di assistenza e beneficenza), alcune delle quali devono fare i conti con situazioni al limite.
Per tutti ricordiamo quanto è accaduto all’Ipab Residence Marino, incendiato da ignoti, incendio che ha provocato tantissimi danni alla struttura, chiusa ormai da tempo. Si è cercato di rilanciare ma sembra che più che andare avanti gli atti di vandalismo e l’incendio hanno prodotto dieci passi indietro. Poi il palazzo nell’ex Casa della fanciulla in largo Martiri della Libertà nel centro storico di Trapani, edificio di proprietà della Regione abbandonato da molti anni.
Ora interviene la Regione sottolineando che le Ipab (Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza) inattive, che da più di un biennio registrano un deficit economico e che non sono nelle condizioni di espletare i servizi, saranno poste in liquidazione ed estinte. Lo stabilisce il disegno di legge approvato dal governo Schifani, su proposta dell’assessore Nuccia Albano. Il testo prevede inoltre che il personale, assunto a tempo indeterminato a seguito di selezione pubblica o in esecuzione di sentenza del giudice del lavoro passata in giudicato, confluisca in un elenco ad esaurimento istituito dall’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro.
Ipab (Istituto pubblico di assistenza e beneficenza) ndr