Marsala
Tango Story”: Fabrizio Mocata incanta Marsala con un viaggio tra tango, jazz e lirica
Un Teatro Sollima gremito si lascia trasportare da un intreccio di emozioni. Applausi, bis e standing ovation per il duo Mocata-Carpi.
Redazione19 Maggio 2025 - Spettacolo



  • Spettacolo

    Marsala – Certe sere la musica non suona soltanto: racconta, accende, commuove. Sabato 18 maggio, al Teatro Sollima, è successo qualcosa del genere. Il sipario si è alzato su “Tango Story”, il concerto firmato da Fabrizio Mocata, pianista mazarese dal respiro internazionale, che ha messo insieme note e passioni, ritmi e nostalgie, chiudendo con stile e calore la prima parte della XXV Stagione Concertistica dell’Accademia Beethoven.

    A dare il benvenuto al pubblico è stata Antonella Pantaleo, vicepresidente dell’Accademia, con parole che profumavano d’orgoglio siciliano: “I nostri artisti sanno parlare al mondo. E lo fanno con la lingua più nobile: la musica.”

    Poi, silenzio. Le luci si abbassano. Il pianoforte prende la parola.

    Un viaggio che attraversa mondi

    Fabrizio Mocata non ha bisogno di preamboli. Le sue mani raccontano più di mille discorsi. Il concerto parte con “Nei cieli bigi”, omaggio in chiave lirica ai grandi maestri italiani, e da lì comincia un vero e proprio attraversamento musicale.

    C’è Buenos Aires, c’è New York, c’è un angolo di Sicilia che si affaccia sul mondo. Brani come “Tango Tano” e “Charlestonga” mescolano il tango più profondo con incursioni nel jazz e nella musica colta europea. Ma è con l’ingresso del violinista Mauro Carpi che la serata si accende davvero: “Tango 22” scuote le poltrone del Sollima, mentre una trascinante “Honeysuckle Rose” porta in sala il sorriso frizzante dello swing.

    Da Cole Porter a Mozart, passando per Piazzolla

    Il programma è un mosaico ben cesellato: “I love you” di Cole Porter ha il tocco vellutato delle grandi interpretazioni jazz, mentre “La donna è mobile” si riveste di leggerezza ironica e virtuosismo. Poi “Por una cabeza” — e Marsala trattiene il fiato — fino all’energia bruciante di “Caravan”.

    Il momento più atteso arriva con “Libertango” di Astor Piazzolla, apice emotivo della serata. Ma non è tutto. Mocata regala anche due perle di sua composizione: la poetica “Cruzando Aguas”, già candidata ai Latin Grammy 2024, e “Milonga a la turca”, un gioco colto e brillante dedicato a Mozart, in cui l’oriente del tango incontra il genio di Salisburgo.

    Il teatro in piedi, il bis travolgente

    Settantacinque minuti volati via come in un sogno. E quando sembra finita, il pubblico non ci sta: chiama, applaude, chiede ancora. Mocata e Carpi tornano sul palco e chiudono con un bis scatenato: “Take the ‘A’ Train” di Billy Strayhorn, ed è di nuovo festa.

    La promessa del ritorno

    A fine serata, il direttore artistico Giuseppe Lo Cicero prende il microfono per un ultimo saluto. Poche parole, ma chiare: “Da ottobre, vi aspettiamo con altri sette concerti. Saranno un viaggio nuovo, sorprendente. Non mancate.”

    Difficile non credergli, dopo una serata così. Marsala ha applaudito, sì. Ma soprattutto ha ascoltato, con il cuore.






  • Altre Notizie
  • Altre Notizie di Spettacolo