Caltanissetta – Il Giovedì Santo a Caltanissetta è uno degli eventi più attesi e significativi della Settimana Santa, un appuntamento che coinvolge l’intera comunità nissena e attira ogni anno numerosi visitatori da tutta Italia. Questo evento rappresenta una fusione perfetta di spiritualità, tradizione e cultura, che offre uno spaccato emozionante della Sicilia più autentica. Il cuore pulsante di questa celebrazione è la storica processione delle Vare, grandi gruppi scultorei che rievocano la Passione di Cristo, un cammino che percorre le strade del centro cittadino, immerso in un’atmosfera unica.
Fin dalle prime luci dell’alba, la città di Caltanissetta si prepara per una giornata di intensa spiritualità e tradizione. La processione delle Vare è il culmine della giornata, quando i grandi gruppi scultorei, portati a spalla dai fedeli, percorrono il centro cittadino, simbolo della Passione di Cristo. Il suono delle bande musicali e l’illuminazione soffusa dei lampioni rendono l’atmosfera ancora più suggestiva. Ogni angolo della città racconta una storia, ogni volto dei partecipanti esprime un forte legame con la propria terra e tradizione.
Il percorso delle Vare è intervallato da momenti di raccoglimento e celebrazione, con le soste durante le quali il cielo si accende di fuochi pirotecnici. Questa fusione tra il silenzio religioso e la festa popolare crea un contrasto che rende l’esperienza ancora più emozionante. Il Giovedì Santo è un’occasione per riflettere sulla sacralità del momento, ma anche per godere della bellezza di un evento che coinvolge tutta la comunità.
Pierpaolo Olivo, assessore all’Identità Nissena, ha lanciato un invito a tutti coloro che desiderano vivere un’esperienza autentica della Settimana Santa: «Invito tutti a venire a Caltanissetta per assistere a questo momento, perché sono certo che lascerà un segno nel cuore di chi lo vive. La Settimana Santa può diventare anche l’occasione per scoprire una Sicilia diversa: quella dell’entroterra, fatta di spiritualità, storia e accoglienza».
Un’Esperienza Unica per Tutti
La processione del Giovedì Santo a Caltanissetta è un rito che va oltre la religione, diventando un’esperienza culturale e spirituale che affonda le radici nella tradizione e nell’identità siciliana. Per i nisseni è un momento di profonda riflessione, mentre per i visitatori è un’immersione in un patrimonio ricco di storia, arte e fede. L’evento continua ad attrarre ogni anno sempre più turisti, desiderosi di vivere un pezzo autentico di Sicilia, lontano dai circuiti turistici più battuti.
La Lavanda dei Piedi è uno dei momenti più significativi dell’Ultima Cena, un atto di estrema umiltà e servizio che Gesù compie nei confronti dei suoi apostoli. Questo gruppo sacro, appartenente al Ceto dei Pescatori, è una delle rappresentazioni più simboliche della Processione dei Misteri di Trapani.
L’episodio della Lavanda dei Piedi è descritto nel Vangelo di Giovanni (13,1-17):
“Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv 13,14-15).
Gesù, pur essendo il Maestro, si abbassa al ruolo di servo, lavando i piedi ai discepoli per insegnare loro il valore del servizio e dell’amore fraterno.
L’episodio anticipa il sacrificio della Croce: come Gesù si umilia in questo gesto, così offrirà se stesso per la redenzione dell’umanità.
Il gruppo sacro della Lavanda dei Piedi è composto da:
“Tu non mi laverai mai i piedi!”
Ma Gesù risponde:
“Se non ti laverò, non avrai parte con me” (Gv 13,8).
A quel punto, Pietro accetta, chiedendo addirittura di essere lavato interamente.
Le statue sono realizzate con la tradizionale tecnica della tela e colla, tipica dei Misteri, e sono caratterizzate da una forte espressività nei volti e nei gesti.
Il Ceto dei Pescatori, a cui è affidato questo gruppo, ha un profondo legame simbolico con l’episodio evangelico.
“Vi farò pescatori di uomini” (Mt 4,19).
La Lavanda dei Piedi è stata introdotta nella Processione dei Misteri di Trapani probabilmente tra il XVII e il XVIII secolo, quando i vari ceti lavorativi della città iniziarono a prendersi cura dei gruppi sacri.
Il Ceto dei Pescatori, una delle categorie più antiche e rispettate della città, scelse proprio questa scena per onorarne il valore simbolico, sia per la loro attività, sia per il loro rapporto con la fede.
Ancora oggi, i pescatori di Trapani si tramandano l’onore e l’onere di portare in processione questo gruppo, testimoniando la continuità della tradizione.
✅ Un gesto rivoluzionario: nell’antichità, lavare i piedi era compito degli schiavi o dei servitori. Il fatto che Gesù, il Maestro, compia questo gesto sovverte le gerarchie e insegna un nuovo modello di autorità basato sul servizio e non sul potere.
✅ Una scena tra le più antiche della processione: il gruppo della Lavanda dei Piedi è stato più volte restaurato, ma mantiene la struttura e la composizione originaria tramandata nei secoli.
✅ L’annacata più fluida: il movimento della Lavanda dei Piedi, durante la processione, è uno dei più eleganti e solenni, grazie all’impegno dei portatori che con cura e dedizione donano dinamicità alla scena.
✅ Il legame con la liturgia del Giovedì Santo: la Lavanda dei Piedi è un rito che si celebra ancora oggi nelle chiese cattoliche, specialmente durante la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo, quando i sacerdoti ripetono il gesto di Gesù, lavando i piedi ai fedeli.
La Lavanda dei Piedi è uno dei gruppi sacri più significativi e simbolici della Processione dei Misteri.
Con il suo gesto, Gesù ci insegna che l’amore si manifesta nel servire gli altri, un messaggio che i trapanesi portano nel cuore ogni Venerdì Santo, quando il gruppo attraversa le strade della città.
E tu, hai mai assistito dal vivo a questo emozionante momento della processione?