Bonifici istantanei: comodi, veloci… ma sei davvero pronto a usarli?
Economia – Un clic, dieci secondi, soldi trasferiti. Sembra magia, ma è solo tecnologia. O meglio: è il bonifico istantaneo, la nuova frontiera dei pagamenti digitali. Una rivoluzione silenziosa che ormai scorre sotto le dita di chiunque abbia uno smartphone e un conto in banca. Ma, come ogni innovazione, porta con sé vantaggi e rischi. E no, non basta essere “digitali” per stare tranquilli.
È un trasferimento di denaro in euro che arriva a destinazione in meno di 10 secondi. Giorno o notte, festivi compresi. Funziona 24/7, basta che la banca (la tua e quella del destinatario) aderisca al circuito SEPA Instant. E serve, ovviamente, che i soldi sul conto ci siano davvero.
Dal 2019 si possono inviare fino a 100.000 euro per volta. Ma attenzione: non si può tornare indietro. Se sbagli IBAN o se finisci in una truffa, addio soldi.
Principalmente nel tempo. Il bonifico classico può impiegare anche 48 ore per arrivare a destinazione, mentre quello istantaneo… ci mette meno di quanto impiegheresti a scrivere “arrivato?”. Presto però, entro il 9 ottobre 2025, tutte le banche dovranno offrire bonifici istantanei e sarà attiva anche la verifica automatica del nome del destinatario, per ridurre errori e frodi.
Una buona notizia: il nuovo regolamento europeo impone che non costino più dei bonifici normali. Un tempo alcune banche chiedevano anche 4 o 5 euro per una singola operazione urgente. Ora non possono più farlo. E la regola vale pure se il conto non è in euro, purché supporti pagamenti in valuta europea.
Sì, perché per quanto sembri tutto fantastico, il bonifico istantaneo ha un lato oscuro. E conviene conoscerlo.
Hai ricevuto un messaggio urgente da un presunto amico o da un falso servizio clienti? Potresti finire nella rete dei truffatori. Il problema è che con l’istantaneo, una volta inviati i soldi, è troppo tardi.
Hai mai scritto un numero sbagliato in fretta? Immagina di farlo con un IBAN. E di non poter rimediare. Dal 9 ottobre entrerà in vigore la verifica nome/IBAN, ma fino ad allora… massima attenzione.
Una volta cliccato su “invia”, non puoi più fermare il bonifico. Solo in casi eccezionali — come truffa, errore tecnico o duplicazione — la banca può tentare un recupero.
Se qualcuno riesce ad accedere al tuo conto (magari perché hai usato una password banale o cliccato su un link sbagliato), può inviare bonifici istantanei in tuo nome. Autenticazione a due fattori sempre attiva, mi raccomando.
L’IBAN è corretto? Ricontrolla. Sempre. Anche due volte.
Conosci davvero il destinatario? Se hai un dubbio, fai prima una chiamata.
È davvero urgente? Se no, forse il bonifico tradizionale è più sicuro.
La richiesta è arrivata all’improvviso, senza motivo? Potrebbe essere una truffa.
Termini Imerese (Palermo) – Scoperta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Sicilia Occidentale della Polizia una truffa perpetrata ai danni di Poste Italiane, da una organizzazione del palermitano per finanziamenti illeciti con false buste paga, 5 le misure cautelari.
L’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese, ha portato alla scoperta di un’organizzazione che gestiva la concessione di finanziamenti illeciti da parte di Poste Italiane Spa ed offriva anche la possibilità di aggirare il blocco dei clienti in “black list” dovuta all’iscrizione presso la Centrale Rischi. La Polizia ha eseguito un’ordinanza del Gip di Termini Imerese di applicazione di misure cautelare personali nei confronti di cinque persone, tra cui un dipendente di Poste Italiane, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno di banche e società finanziarie.
Grazie a documentazione bancaria e buste paga false, ai richiedenti – si trattava di persone in situazioni di difficoltà economica – veniva falsamente attestata l’esistenza di un rapporto di lavoro, così da poter avviare pratiche di finanziamento presso Poste Italiane Spa. Le indagini erano state avviate dopo un esposto presentato dai responsabili dell’Ufficio siciliano Fraud Management di Poste Italiane nel quale venivano riportate una serie di anomalie nelle pratiche di finanziamenti presso gli uffici postali di Casteldaccia, Bagheria e Palermo. Sulla base dei primi accertamenti della Polizia Postale, effettuati sulle richieste di finanziamento “sospette”, la Procura di Termini Imerese ha disposto intercettazioni e perquisizioni che hanno consentito di ottenere importanti riscontri, tra cui il rinvenimento, all’interno del computer di documenti contraffatti riguardanti le buste paga falsificate e copia delle pratiche illecite.
Sono stati accertati più di quaranta episodi relativi a richieste di finanziamento illegittime. Tre degli indagati sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di firma presso la Polizia Giudiziaria, mentre per il presunto capo dell’organizzazione sono stati disposti gli arresti domiciliari ed il divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale ed imprenditoriale nel settore creditizio e finanziario per un anno, essendo un promotore finanziario. Tra gli indagati un dipendente di Poste Italiane per il quale il Gip ha disposto il divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale alle dipendenze di Poste Italiane per 12 mesi.