La Battaglia delle Isole Egadi, combattuta il 10 marzo 241 a.C., segnò una svolta epocale nella storia del Mediterraneo, decretando la vittoria di Roma su Cartagine e ponendo fine alla Prima Guerra Punica. Questo scontro navale avvenne nelle acque tra la Sicilia e le isole Egadi (oggi Favignana, Levanzo e Marettimo), rappresentando un punto di svolta nella lotta per il controllo del Mediterraneo occidentale.
La Prima Guerra Punica (264-241 a.C.) fu un lungo conflitto tra Roma e Cartagine per il predominio sulla Sicilia. Dopo oltre vent’anni di guerra, le due potenze si trovavano in una situazione di stallo. Cartagine controllava ancora alcuni punti strategici in Sicilia, ma Roma, grazie alla sua determinazione, decise di costruire una nuova flotta per sferrare il colpo finale.
Roma, consapevole della superiorità navale cartaginese, realizzò un’importante innovazione:
La flotta cartaginese, guidata dall’ammiraglio Annone, trasportava rifornimenti per le truppe rimaste in Sicilia e non era pronta a sostenere un attacco diretto. Le navi erano appesantite dai carichi di grano e armamenti, rendendole meno agili in combattimento.
Quando la flotta cartaginese si avvicinò alle Egadi, i Romani colsero l’occasione per attaccare:
Alla fine della battaglia, Cartagine subì una sconfitta devastante: perse la possibilità di rifornire le sue forze in Sicilia e si trovò costretta a negoziare la pace.
La vittoria romana ebbe ripercussioni enormi sulla storia del Mediterraneo:
Dopo la battaglia, la Sicilia divenne la prima provincia di Roma, governata direttamente dai Romani e sfruttata per la sua ricchezza agricola. Questo segnò l’inizio dell’espansione romana nel Mediterraneo e aprì la strada alla successiva conquista della Sardegna e della Corsica (238 a.C.).
La Battaglia delle Isole Egadi fu molto più di uno scontro navale: fu l’evento che trasformò Roma in una superpotenza mediterranea, segnando l’inizio della sua ascesa come impero. Per Cartagine, invece, rappresentò l’inizio di un declino che culminerà, più di un secolo dopo, con la sua definitiva distruzione nel 146 a.C. durante la Terza Guerra Punica.
Un evento fondamentale, che ha cambiato per sempre il corso della storia del Mediterraneo e del mondo antico.
Lanzarote (Canarie) – Sta bene e vuole tornare presto a Favignana, Salvatore Sinagra il 30enne vittima di una violenta aggressione in un bar di Lanzarote, nelle Isole Canarie, rispondendo ad alcuni amici in un gruppo a lui dedicato :”Grazie mille per tutto sto bene e presto tornerò a Favignana”.
Sinagra si sta riprendendo, si è risvegliato ormai dal coma e dopo diverse settimane di ripresa, ha lasciato finalmente anche l’Ospedale Las Palmes, in Spagna, dove era ricoverato dopo il grave trauma cranico subito.
L’aggressione a Sinagra sarebbe scaturita a seguito di un banale diverbio, mentre il favignanese era con alcuni amici in un locale. Una telecamera esterna ha ripreso l’accaduto. Tutto si sarebbe svolto all’esterno del locale dove Sinagra in quel momento si trovava per fumare una sigaretta. Il responsabile dell’aggressione, un 25enne, è stato arrestato dalla Guardia Civil. Avrebbe confessato di aver colpito Sinagra con un pugno, senza l’uso di altri oggetti . Il 25enne, con una lunga fedina penale, era stato interrogato dal giudice del Tribunale di Arrecife, ed aveva confessato di essere stato lui a colpire l’italiano davanti un centro commerciale a Matagorda, zona turistica di Puerto del Carmen. Al giudice aveva poi aggiunto di fare uso di cocaina.
Per l’arresto, decisive sono state le testimonianze di alcuni presenti al pestaggio e le immagini delle telecamere di sorveglianza. Il giudice ha anche sentito alcuni testimoni che hanno confermato quanto dichiarato alla guardia civil. Tutti avevano accusato il 25enne reo confesso, fornendo dettagli anche sulle fasi dell’aggressione avvenuta dopo una discussione precedente avvenuta all’interno del locale Sin Nombre, tra i locali più frequentati di Puerto del Carmen.
L’episodio ha suscitato molto clamore. Sono state innumerevoli le manifestazioni di solidarietà. Dalla nascita di un gruppo social con amici e conoscenti, dove vengono condivisi quotidianamente pensieri, foto e frasi dedicate al giovane, ma anche aggiornamenti sul suo stato di salute, ai gruppi di preghiera, fino alle fiaccolate che hanno attraversato il centro di Favignana. Una comunità che si è mostrata unita e compatta e che lo attende presto a casa.
Favignana – Un corpo ormai saponificato sulla scogliera. Uno spettacolo certamente non bello da vedere. È quanto è apparso ai carabinieri della stazione di Favignana allertati della presenza di un corpo senza vita nella zona di Punta Timpa a Favignana. Quando i militari dell’arma sono arrivati sul posto venerdì pomeriggio attorno alle 18 si sono trovati davanti a questa macabra visione. Spiaggiato sulle rocce un po’ più giù della scogliera ci stava un uomo dall’apparente età di cinquant’anni, braccia aperte, portava pantaloni scuri, una maglietta rossa e un giubotto scuro.
Visto il posto irragiungibile dalla terraferma, è stato allertato immediatamente il comando dei vigili del fuoco di Trapani che ha inviato sul posto un mezzo del distaccamento del porto con alcuni uomini a bordo per poter recuperare il corpo via mare. Un recupero che è avvenuto non senza problemi vista la situazione in cui si presentava il corpo e soprattutto vista anche la zona dove era finito, si tratta di rocce. Da un primo esame cadaverico effettuato dal medico legale, l’uomo potrebbe essere morto da almeno 4 giorni.
Non si è potuto comunque verificare se si è trattata di una morte naturale o dovuta ad altre cause e questo sempre per lo stato in cui si presentava il corpo. La vittima non aveva documenti e quindi non se ne conosce l’identità, potrebbe trattarsi di un migrante, non è però di colore, quindi tutte le ipotesi sono aperte e percorribili. Sulla pancia è visibile un tatuaggio molto evidente, forse da questo si potrà risalire intanto all’identificazione della persona.
Il corpo dopo il recupero è stato trasportato dai vigili del fuoco a bordo dell’imbarcazione al porto di Trapani e qui consegnato al servizio pompe funebri che lo hanno trasportato presso la camera mortuaria dell’ospedale Sant’Antonio Abate a disposizione delle autorità giudiziarie. Non è escluso a questo punto che la procura disponga l’autopsia per accertare le cause del decesso. Intanto le indagini sono rivolte anche a possibili allontanamenti da casa avvenuti negli ultimi giorni nel trapanese.
Favignana – I disordini verificatesi lo scorso 18 febbraio nel carcere di Favignana, ha evidenziato gravi falle nella gestione degli interventi di emergenza. Per questo motivo il Sindacato SAPPe ha lanciato un allarme sulla situazione operativa della polizia penitenziaria nel trapanese, chiedendo con urgenza il ripristino della base navale del corpo a Favignana o, in alternativa, la dislocazione permanente di una motovedetta nel porto di Trapani.
L’appello è stato rivolto dal segretario generale del SAPPe Donato Capece, al sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, e alla Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Lina Di Domenico.
Dopo i disordini verificatesi all’interno del carcere dell’isola era stato chiesto l’intervento di un contingente della squadra antisommossa della penitenziaria di Trapani. Gli agenti però si sono trovati nell’assurda condizione di dover raggiungere l’isola con mezzi di linea, affrontando difficoltà con la compagnia di navigazione, che ha contestato la presenza di agenti armati e in tenuta antisommossa a bordo di un traghetto con passeggeri civili. Ai poliziotti è stato poi chiesto di pagare il biglietto di viaggio, sottolineando ulteriormente il paradosso logistico che la polizia penitenziaria si trova ad affrontare a causa della mancanza di mezzi autonomi.
“È impensabile che un’istituzione come la polizia penitenziaria sia vincolata da problematiche logistiche che ne limitano l’efficacia operativa”, denuncia Capece ribadendo con preoccupazione “come una forza di polizia dello Stato non possa dipendere da servizi di trasporto privati per svolgere i propri compiti istituzionali”. Questa situazione, secondo il sindacato, “ha implicazioni gravi in termini di sicurezza, organizzazione e tempestività d’intervento, mettendo a rischio l’efficacia dell’operato dei poliziotti. Il personale in servizio a Favignana si trova già in condizioni di forte difficoltà a causa dell’isolamento dell’istituto penitenziario, che richiederebbe una dotazione logistica adeguata per garantire la sicurezza e la continuità operativa”.
Nei mesi di marzo e aprile, l’isola di Favignana si trasformerà in un set cinematografico di grande rilievo. Il regista Christopher Nolan ha scelto la Sicilia per girare alcune scene del suo nuovo colossal, The Odyssey.
Per circa otto settimane, la troupe cinematografica sarà impegnata nelle riprese tra le isole Egadi, coinvolgendo numerosi abitanti come comparse e figuranti. L’arrivo della produzione ha già avuto un impatto significativo sull’isola, con le strutture ricettive già al completo per ospitare le maestranze e i professionisti del settore impegnati nell’allestimento dei set.
Tra le location selezionate spiccano il Castello di Santa Caterina, Cala Rotonda, Cala Rossa e il Bue Marino. Attualmente, la produzione sta completando le procedure burocratiche per ottenere i necessari permessi dalla Regione Sicilia.
Oltre alla Sicilia, altre location internazionali ospiteranno le riprese del film: il Marocco, la Grecia e le isole Eolie, con Lipari tra le protagoniste.
Christopher Nolan, acclamato regista di Oppenheimer e Interstellar, ha riunito un cast stellare per questo ambizioso progetto. Tra gli attori confermati figurano Matt Damon nel ruolo di Odisseo, affiancato da Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson e Charlize Theron.
Con questa produzione, Favignana e le Egadi si confermano mete ambite dal cinema internazionale, portando prestigio e visibilità a questi splendidi scenari naturali.
Favignana – Si sono concluse ieri sera, da parte di una ditta specializzata, le operazioni di recupero di un’unità da diporto a vela incagliatasi, nei giorni scorsi, nel porto di Favignana. L’emergenza era scattata sabato sera quando un’unità a vela di circa 14 metri battente bandiera italiana, ormeggiata presso la banchina del Molo Principale del porto di Favignana, a causa delle avverse condizioni meteomarine aveva rotto gli ormeggi e, rimanendo in balia delle onde, era andata alla deriva.
Gli uomini della Guardia Costiera dell’Ufficio Locale Marittimo di Favignana – sotto il coordinamento della sala operativa della Capitaneria di porto di Trapani – intervenuti immediatamente sul posto assieme ai Carabinieri, hanno subito appurato che le due persone a bordo erano in buone condizioni fisiche e non avevano necessità di assistenza medica mentre l’unità si era inclinata sul fianco sinistro arenandosi nella vicina spiaggia denominata “Praia”.
La Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Trapani, successivamente, ha avviato le procedure per prevenire qualsiasi forma di inquinamento marino e alla fine esclusa la presenza di carburante o di altri pericoli per l’ambiente sono iniziate le attività di recupero che sono state monitorate dal personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Favignana sia a terra sia a mare. A questa attività ha partecipato anche il personale dell’Area Marina Protetta Isole Egadi. Le operazioni si sono concluse nella tarda serata di ieri e hanno visto l’impiego di un autogru che ha consentito il sollevamento in piena sicurezza
dell’imbarcazione.
Favignana – I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Trapani col supporto del 9° Nucleo Elicotteri e dei militari della Stazione di Favignana hanno eseguito una serie di controlli a Favignana nei confronti di alcune imprese impegnate in lavori di costruzione o ristrutturazione nel territorio delle isole Egadi.
Dopo gli accertamenti sono stati denunciati due trapanesi, legali rappresentanti di due distinte ditte, per aver: realizzato ponteggi non a norma; omesso la rimozione e lo smaltimento di rifiuti; non ancorato delle tavole di calpestio del ponteggio; omesso di consegnare ai lavoratori i dispositivi di protezione individuale; non aver realizzato il parapetto scale in costruzione; omesso l’ applicazione del Piano Operativo di Sicurezza.
Per una delle due ditte, viste le gravi violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, è stato adottato un provvedimento immediato di sospensione dell’attività imprenditoriale. Elevate inoltre ammende e sanzioni per oltre 10 mila euro.
Favignana – Ecografie più facili sull’isola di Favignana. L’Asp ha aperto un nuovo ambulatori nel Presidio territoriale d’assistenza, nei locali recentemente rinnovati. “Il progetto – dice il direttore generale Ferdinando Croce – è utile a migliorare l’accesso alle cure, rafforzare ed elevare la qualità dei servizi sanitari e renderne più equo l’accesso anche per gli utenti che vivono sulle isole Egadi». L’Unità operativa complessa di Radiologia di Trapani, diretta dal dott. Massimo Molino, si occuperà della gestione degli esami sull’isola. È possibile effettuare le prenotazioni tramite il Cup.
Il servizio potrà essere utilizzato anche dai detenuti nella Casa di reclusione di Favignana che effettueranno l’esame direttamente sull’isola, in tempi ridotti e con un enorme risparmio di mezzi ed energie del personale addetto alla sicurezza carceraria.
Favignana – Francesco Forgione non è più il sindaco dell’arcipelago delle Egadi la decisione nel corso del consiglio comunale di ieri pomeriggio. Otto voti favorevoli, sono stati determinanti per deliberare che Francesco Forgione non è più il primo cittadino dell’arcipelago Eguseo.
Presenti, alla votazione, solo i consiglieri comunali che avevano proposto la mozione di sfiducia nei confronti di Forgione. Hanno lasciato l’aulagli altri quattro. La mozione, aveva i voti necessari per essere approvata: otto e questo grazie al passaggio da indipendente del consigliere Pietro Giangrasso da sempre vicino al Sindaco Forgione. Questa era la seconda volta che veniva presentata la mozione, nel 2024 e poi ieri. Ora bisogna capire quando saranno convocate le elezioni per consentire agli egadini di eleggere un nuovo Sindaco ed una nuova amministrazione.
“Per chiunque svolga ruoli e funzioni pubbliche arrivano momenti di verifica e di bilancio della propria attività, del lavoro svolto e della coerenza tra questi e i principi di trasparenza e imparzialità sanciti dalla Costituzione. Ciò è ancora più necessario quando si esercita una funzione di governo su mandato popolare. Trasparenza dei comportamenti individuali, rispetto dell’interesse generale, rigore morale nella sfera privata come in quella pubblica, concorrono a definire un’etica della responsabilità come bussola per orientare l’azione politica e amministrativa. Questa seconda mozione di sfiducia, giunta a questo atto finale, pone a me e ai cittadini delle nostre isole l’esigenza di un bilancio di questi quasi cinque anni di Amministrazione. Ma serve anche un’opera di verità su quanto avvenuto dalla prima mozione di sfiducia di circa un anno fa, con il tentativo di far decadere la consigliera Salerno pur di avere i numeri necessari a sfiduciare il sindaco, violando tutte le norme, come hanno sancito due sentenze del TAR della Sicilia. E occorre capire come si è arrivati, infine, al piccolo e basso trasformismo che ha portato all’ottavo consenso sulla mozione attuale. Per quanto mi riguarda, questi quasi cinque anni sono stati anni impegnativi, perché impegnativo è il compito di amministrare con rigore e trasparenza nelle difficoltà incui versa la pubblica amministrazione. Ma sono stati anche anni appassionanti: ho scelto di vivere qui con assoluto spirito di servizio verso una comunità che ho imparato a conoscere e che mi ha assegnato la responsabilità e l’onore di esserne il sindaco.”
Favignana – Potrebbe essere un San Valentino amaro quello di domani per il sindaco di Favignana Francesco Forgione. Il consiglio comunale che si riunirà nel pomeriggio, discuterà e voterà favorevolmente la mozione di sfiducia presentata ufficialmente lo scorso 3 febbraio nei confrontidell’Amministrazione Egadina. Il documento stavolta è stato sottoscritto da otto consiglieri comunali, tra le firme quella del consigliere Pietro Giangrasso dichiaratosi indipendente appena un mese fa in aperta polemica con l’amministrazione.
È la terza volta che viene presentata la mozione di sfiducia contro l’amministrazione Forgione. La prima è del primo marzo 2024 portava la firma dei consiglieri comunali: Francesco Sammartano (indipendente), Maria Sinagra, Antonino Lo Iacono, Kim Ernandez (Forza Italia), Giuseppe Bannino, Emanuela Serra e Antonella Armetta (LiberEgadi). Mozione respinta. A poche settimane dal ritiro della precedente mozione di sfiducia, siamo ai primi di maggio, ecco che viene ripresentata, porta sempre le stesse firme. Mozione respinta, per far passare la sfiducia in aula servono otto firme, numero ora raggiunto con la firma di Giangrasso che si presenta pure da Indipendente. Accuse pesanti quelle evidenziate dai firmatari, basate su presunti fallimenti nella gestione delle risorse pubbliche e nella condivisione delle decisioni con il Consiglio e la comunità isolana.
Forgione, però, non ci sta. Respinge le accuse, e rivendica i risultati ottenuti “Quando ci siamo insediati non abbiamo trovato niente se non contenziosi. Oggi ci progetti pronti e soldi per realizzarli. Non è frutto d’improvvisazione ma di un lavoro costante. Realizzeremo i dissalatori, attesi da anni, una nuova rete idrica, in atto un colabrodo a causa dell’assenza di manutenzione, la depurazione, le compostiere per abbattere il costo dei rifiuti, l’ammodernamento dell’illuminazione pubblica” – e parla apertamente di “trasformismo politico” e “coincidenze sospette”.
La mozione, secondo gli otto firmatari, si fonda sulle gravi inefficienze che hanno caratterizzato l’attuale amministrazione, compromettendo il buon governo e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni locali. Le difficoltà amministrative e la mancanza di risposte adeguate ai bisogni della comunità hanno spinto i consiglieri firmatari a chiedere con fermezza elezioni anticipate, con l’obiettivo di restituire ai cittadini la possibilità di scegliere una guida politica più efficace e capace di affrontare le sfide del territorio. Venerdì pomeriggio dunque c’è il Consiglio Comunale. “Sarà un momento cruciale per il futuro della nostra amministrazione e per il destino della comunità egadina” – dicono i firmatari.