Trapani
Quanto serve per vivere bene a Trapani
Reddito e qualità della vita: cosa significa davvero essere benestanti a Trapani
Redazione22 Marzo 2025 - Economia



  • Donna di spalle guarda mare Economia

    Trapani – Cosa significa vivere bene a Trapani? In una Sicilia sospesa tra bellezza naturale e sfide economiche quotidiane, il concetto di benessere assume sfumature diverse rispetto al Nord Italia. Non si tratta solo di numeri, ma della libertà di scegliere, di vivere senza l’ansia del domani. Scopriamo quanto bisogna guadagnare per potersi considerare benestanti nel capoluogo trapanese.

    Il reddito medio e la soglia del benessere

    Secondo i dati ISTAT, il reddito medio netto pro capite in provincia di Trapani si attesta intorno ai 13.000 euro l’anno, mentre il reddito familiare medio si aggira tra i 25.000 e i 30.000 euro. Tuttavia, in una città dove l’economia informale è ancora presente, queste cifre vanno lette con attenzione.

    Quando il benessere diventa reale

    Una famiglia che guadagna 3.500-4.000 euro netti al mese inizia a godere di un reale benessere economico. Con questo reddito si possono sostenere le principali spese familiari, concedersi viaggi, attività culturali, una dieta di qualità e – cosa non da poco – risparmiare.

    Casa di proprietà: un vantaggio silenzioso

    Abitare senza mutuo o affitto

    Possedere una casa a Trapani – spesso ereditata – rappresenta una condizione privilegiata. Con i canoni d’affitto che possono arrivare anche a 600 euro mensili, chi non deve affrontare questa spesa riesce a vivere con più agio anche con un reddito familiare di 2.800 euro netti al mese.

    Un mercato immobiliare accessibile

    Il prezzo medio degli immobili oscilla tra 700 e 1.200 euro al metro quadro, tra i più bassi d’Italia. Questo rende più semplice l’accesso alla proprietà per chi ha la possibilità di investire.

    Il costo della vita tra vantaggi e illusioni

    La convinzione che in Sicilia la vita costi meno è solo parzialmente vera. Se da un lato ristoranti, servizi domestici e affitti sono più economici rispetto al Nord, dall’altro carburante, tecnologia ed energia seguono gli stessi prezzi del resto d’Italia.

    Una spesa più equa? Non sempre

    Chi guadagna meno spesso si trova a spendere di più, in proporzione, per accedere agli stessi beni e servizi. Questo rende la gestione familiare più complessa e fragile per le fasce meno abbienti.

    Il vero lusso: tempo e libertà di scelta

    A Trapani, essere benestanti non significa ostentare, ma vivere sereni: poter dire no a lavori sottopagati, avere tempo per sé e per i propri cari, scegliere come e dove vivere. È una dimensione fatta di equilibrio, più che di ricchezza.

    Una ricchezza culturale e comunitaria

    In una città dove il senso di comunità è ancora forte, il benessere è anche legato a relazioni, reti sociali e qualità del tempo. Un privilegio che non sempre ha un prezzo, ma che fa la differenza.

    Vivere bene a Trapani è possibile, ma richiede un equilibrio tra reddito, patrimonio, spese e aspettative. La soglia del benessere, qui, non è solo una cifra: è la libertà di vivere con dignità, progettare il futuro e godersi il presente.

    E tu cosa ne pensi? Raccontaci la tua idea di benessere a Trapani nei commenti e condividi questo articolo!




  • Ragusa
    Tentato omicidio a Vittoria. Zio spara al nipote
    E' accaduto nella notte. Il ferito è in prognosi riservata. Il presunto omicida già arrestato
    Redazione9 Marzo 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Vittoria – Ci sarebbero motivi di natura passionale alla base del tentato omicidio avvenuto nella notte a Vittoria. I protagonisti farebbero parte dello stesso nucleo familiare. Non c’entra nulla la criminalità organizzata.

    La cronaca

    Uno zio ha sparato al nipote, l’episodio è accaduto attorno alle 3 del mattino tra via Milano e via Adua. Tra i due ci sarebbe stato un inseguimento. Il nipote è stato attinto alle spalle da due colpi di pistola. La vittima si trova ricoverata all’ospedale di Ragusa, al Giovanni Paolo II. La prognosi è riservata ma, secondo i sanitari, non è in pericolo di vita. Un’auto, una Fiat Panda con un giovane a bordo, è arrivata nei pressi di un’abitazione. Dalla casa è uscita la vittima, forse con l’intento di salire sulla vettura. Ma la persona che si trovava al volante ha esploso alcuni colpi di pistola. La vittima è fuggita a piedi  inseguito. Alla fine è caduto a terra: per lui, una profonda ferita alla spalla. È stato portato in ospedale. La prognosi è di 40 giorni.

    Le indagini e il fermo del presunto omicida

    I carabinieri che seguono le indagini avrebbero già fermato il presunto omicida. Sul posto della sparatoria è intervenuta anche la polizia. Sarebbero stati trovati cinque bossoli per terra oltre a due ogive conficcate sul muro.




  • Trapani
    Alina ha telefonato alla madre “sto bene ma non torno”
    La donna di 34 anni manca da casa da lunedì
    Redazione8 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Trapani – Dopo una settimana di silenzio e apprensione finalmente la famiglia di Constantina Alina Andronache, 34 anni, può tirare un sospiro di sollievo. La donna infatti ha telefonato alla madre per rassicurarla sulle sue condizioni, ma per il momento non ha intenzione di tornare a casa. Alina era scomparsa lunedì scorso,  dopo un litigio in famiglia, lasciando i suoi due figli, di 3 e 10 anni, alla madre.

    La chiamata, è arrivata oggi ed ha permesso alla famiglia e a quanti la conoscono di tirare un sospiro di sollievo: la donna ha detto di stare bene, ma non ha fornito indicazioni su dove si trovi o su un possibile rientro.

    I carabinieri, che in questi giorni hanno seguito il caso, continueranno a monitorare la situazione, mentre i familiari sperano che Alina possa presto fare ritorno a casa.




  • Trapani
    Domenica a Trapani: Cibo, Passione e Pallacanestro!
    Alla scoperta del pranzo domenicale trapanese tra tradizione, gusto e sport!
    Redazione2 Febbraio 2025 - Basket



  • Justin Robinson e amar alibegovic Trapanishark Basket

    Domenica a Trapani: Cibo, Passione e Pallacanestro!

    Era una normale domenica a Trapani, e come ogni domenica che si rispetti, il pranzo era una cosa seria. Attorno al grande tavolo della casa di famiglia erano seduti tutti: il papà, il nonno, la mamma che aveva appena finito di impiattare, la vicina di casa, amica da sempre, e naturalmente Peppino, il più piccolo della famiglia, che dal fondo della tavolata alzò la voce con la sua solita curiosità:

    “Stasera cosa si mangia? E soprattutto, dove vediamo la partita?”

    Era una domanda retorica, quasi un rito. A Trapani, il cibo non è solo nutrimento: è cultura, è identità, è passione. Non si cucina per necessità, ma per amore, e ogni piatto racconta una storia lunga secoli. E se c’è qualcosa che può competere con la cucina trapanese, è solo la pallacanestro. Perché questa sera c’è Trento-Trapani, e non si può perdere.

    Il nonno sorrise e posò la forchetta. “Picciutteddu mio, a Trapani si mangia sempre bene, ma oggi tua madre ha fatto la pasta cu l’agghia e u maccu. Non è solo un primo piatto, è un manifesto d’intenti! E se la squadra gioca con la stessa determinazione con cui tua madre cucina, allora c’è l’ha giochiamo,  sicuro!

    La vicina ridacchiò. “E guai a dire che il pesto trapanese non è il migliore al mondo! Se lo fai, rischi di essere bandito dalla città per direttissima! E guai pure a dire che il Trapani Basket non ha cuore, perché noi si lotta sempre!”

    Peppino, con gli occhi spalancati, affondò la forchetta nella pasta e il profumo del basilico, delle mandorle e dell’aglio gli riempì le narici. “Mamma mia, sembra un’opera d’arte!”

    La mamma sorrise soddisfatta. “E questo è solo l’inizio! Dopo ci sono le sarde a beccafico e le busiate con il ragù di tonno. E per chi ha ancora spazio, un po’ di cassatelle di ricotta.”

    Il papà si schiarì la voce. “E per chi ha ancora fame di vittorie, alle 18 e 15 tutti incollati alla TV!”

    Peppino si portò la mano al cuore. “Qui a Trapani non si mangia per sopravvivere, si mangia per vivere davvero! E si tifa sempre col cuore!”

    Il nonno annuì solenne. “E ricordati, picciutteddu: il cibo a Trapani non è solo roba da mangiare. Qui, a tavola, si parla, si ride, si discute, si raccontano le storie di famiglia. Il cibo è la nostra memoria e il nostro futuro. E il basket? È la nostra passione.”

    Fu allora che la vicina, con un gesto teatrale, alzò il bicchiere. “E ora, buon appetito a tutti, professionisti della forchetta e del tifo!”

    E così, tra una risata, un boccone e l’attesa della partita, la domenica trapanese scorreva come sempre: lenta, gustosa e piena di emozioni, proprio come una partita punto a punto. Forza Trapani!




  • Favignana
    In fin di vita 30enne di Favignana dopo una brutale aggressione in Spagna. Salvatore Sinagra picchiato all’esterno di un locale
    Da sabato Salvatore è in coma nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Las Palmas, dietro la porta il padre e il fratello
    Laura Spanò1 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Aggressione Lanzarote Salvatore Sinagra Cronaca

    Lanzarote (Canarie -Spagna) – Una discussione banale, in un bar, poi l’aggressione brutale, così senza un motivo. Ora Salvatore Sinagra 30 anni di Favignana è in fin di vita nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Las Palmas (capitale delle Canarie – Spagna) “Mio figlio – dice il padre Andrea raggiunto telefonicamente in ospedale  –  è in coma con il cranio spaccato perché ha incrociato la persona sbagliata. Nessuno sa chi sia. La polizia spagnola mi dice che sta indagando ma finora non ci sono sviluppi”. “Tutto è accaduto la sera di sabato scorso” – dice ancora Sinagra che da quando ha avuto la notizia vive di fronte a una porta dell’ospedale di Las Palmas, pregando per suo figlio Salvatore, trent’anni. Sinagra è disperato e affranto. Si è affidato al consolato italiano e alla polizia locale, confidando nell’impegno delle investigatori, ma da questi ultimi ancora nessuna novità.

    Gli chiediamo cosa sia accaduto davanti quel bar sabato scorso…

    “Salvatore è stato picchiato all’esterno di un locale di Lanzarote, mentre si trovava assieme ad alcuni amici. Stava giocando al calciobalilla, quando si sono avvicinati alcuni clienti. C’è stata una discussione, ma niente di grave, con un giovane. Così mi hanno raccontato gli amici di mio foglio. Tutta la scena sarebbe stata ripresa dalle telecamere di sicurezza” racconta il papà con la voce procata dal dolore.  Qualche minuto dopo Salvatore esce per fumare sigaretta. Lì avviene l’aggressione. “Il giovane con cui aveva parlato in precedenza – racconta al telefono – lo ha assalito all’esterno e lo ha picchiato selvaggiamente. Gli ha spaccato la testa, forse con un tirapugni”. Anche qui, parte della scena sarebbe stata ripresa dalle telecamere esterne. Salvatore sarebbe stato sollevato e scaraventato a terra. Andrea Sinagra non riesce quasi a parlare. “La guardia civil mi dice che le indagini sono in corso ma non riesco a capire se ci sono sviluppi. Mio figlio è in un letto d’ospedale e chi lo ha ridotto in questo stato è ancora libero. Ho parlato con il Consolato mi hanno aiutato a trovare una casa, ma io voglio, esigo giustizia per mio figlio, un ragazzo solare, allegro, pieno di vita. I medici che si stanno prendendo cura di lui mi hanno spiegato che c’è il rischio di conseguenze permanenti. Vi prego aiutatemi, chiedo anche al presidente della Regione, mi aiuti, intervenga per capire cosa sta facendo la guardia civil. E’ già passata una settimana”.

    Salvatore, intanto che in un primo momento era stato ricoverato a Lanzarote è stato nel frattempo  traferito a Las Palmas, dov’è stato sottoposto a un delicatissimo intervento alla testa, per ridurre l’ematoma al cervello.

    Il trentenne dopo aver vissuto a lungo sull’isola spagnola e aver gestito un caffè, stava per trasferirsi di nuovo a Favignana.





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