Marsala – Svolta nelle indagini sulla morte di Anna Peralta, 84 anni, di Marsala che in un primo momento si era scritto fosse stata buttata giù dal balcone dal figlio.
La donna è infatti deceduta all’ospedale “Paolo Borsellino” dopo tre giorni di ricovero per avvelenamento da farmaci. Tuttavia, secondo le prime ricostruzioni, a causare la morte sarebbero state le gravi lesioni riportate in seguito alle percosse subite dal figlio nelle giornate precedenti al ricovero. L’uomo infatti disoccupato e tossicodipendente aveva picchiato la madre per avere i soldi per comprare la droga.
La donna stanca dei sorprusi aveva tentato di suicidarsi ingerendo una quantità di farmaci che l’hanno però portato al ricovero in ospedale dove poi è deceduta. Ma la vera causa della morte da come è stato accertato sarebbero state le percosse ricevute dal figlio nei giorni antecendenti il ricovero.
L’uomo, Girolamo Peraino, un 51enne, è stato fermato con l’accusa di omicidio preterintenzionale. In attesa della decisione del Gip durante l’udienza di convalida, i carabinieri lo hanno trasferito al Pietro Cerulli di Trapani.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Marsala e condotte dai carabinieri della locale Compagnia, sono ancora in corso per chiarire ogni dettaglio della vicenda e ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.
“È obbligo rilevare che l’odierni indagato è, allo stato, solamente indiziato di reato, pur gravemente, e che la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di non colpevolezza”.
Trapani – Rimane libera, ma la sua posizione è al vaglio degli inquirenti che potrebbero cambiare la misura nei suoi confronti, la 50enne di Macerata, che la notte di San Valentino ha ucciso a coltellate il compagno trapanese, Giovanni Anguzza 65 anni.
La donna, ha risposto alle domande di investigatori e magistrati.
Sulla vicenda ha confermato la violenza, la colluttazione, ma non il legame sentimentale, ha infatti detto di essere legata sentimentalmente ad una donna.
Al contrario i familiari della vittim invece, hanno confermato che il padre era legato sentimentalmente alla donna da qualche tempo. Erano a conoscenza che i due si frequentassero. Il legale dei familiari, l’avvocato Sebastiano Gabriele, ha chiesto a nome loro “Giustizia” e, che venga alla luce la verità.
Intanto restano da chiarire alcuni dubbi sulla vicenda. A cominciare dal movente. La donna infatti dice di avere agito per difendersi da una violenza sessuale da parte dell’uomo.
Martedì intanto la Procura ha prevista l’autopsia che dovrà chiarire quante colpi hanno raggiunto la vittima che poi è deceduta in ospedale. Giovanni Anguzza infatti è arrivato in ospedale in gravissime condizioni a causa delle ferite ma è morto subito dopo nonostante i medici hanno fatto di tutto per salvarlo.