Trapani – La Rete di Partiti e Associazioni che aveva deciso di sostenere un ordine del giorno sulla “Crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, Sospensione dei rapporti con lo Stato di Israele, Riconoscimento dello Stato di Palestina e Impegno per la Pace e il Disarmo”, esprime profondo sdegno per la mancata celebrazione del Consiglio Comunale Straordinario convocato per oggi (ieri 26 giugno per chi legge) a causa dell’assenza deliberata dei consiglieri comunali del centrodestra, che ha fatto venire meno il numero legale.
“Una scelta politica gravissima – scrivono in una nota – che non può essere ridotta a una semplice assenza. In un momento storico in cui a Gaza si consuma un massacro di civili senza precedenti, e nel pieno di un dibattito mondiale sulla necessità di tornare al diritto internazionale, al disarmo e alla diplomazia, questi consiglieri hanno scelto di non esserci, di non ascoltare, di non assumersi la responsabilità di rappresentare una città che ha sempre fatto della solidarietà e della pace un valore fondante.
Lo scorso 20 giugno, quasi mille trapanesi hanno manifestato per la pace e per la giustizia in Palestina, sfilando nel centro cittadino con dignità, determinazione e spirito civile. In quell’occasione sono state raccolte 748 firme a sostegno il cessate il fuoco immediato, la protezione, della popolazione civile di Gaza, il rispetto del diritto internazionale umanitario, il riconoscimento dello stato Palestinese, La liberazione di tutti gli ostaggi, lo stop al riarmo e l’apertura immediata di una soluzione diplomatica e giusta per tutte le guerre in atto.
L’Ordine del Giorno che avremmo presentato, sottoscritto da una rete ampia e trasversale di realtà sociali, sindacali, culturali e forze politiche – ANPI, Alleanza Verdi e Sinistra, Arcigay, Articolo 21, Comitato per la difesa della Costituzione, Emergency gruppo di Trapani, Giovani Democratici, Fridays For Future Trapani Libera, Movimento 5 Stelle, PD, PSI, Rifondazione Comunista, Sinistra Futura – chiedeva atti concreti: condanna delle violenze contro la popolazione civile di Gaza, riconoscimento dello Stato di Palestina, interruzione dei rapporti istituzionali con Israele fino alla fine delle ostilità, gemellaggio simbolico con Gaza, esposizione della bandiera della pace e della Palestina, e un impegno politico e morale che un Consiglio Comunale non solo può, ma deve assumere. I consiglieri assenti hanno deciso invece di sottrarsi a un confronto democratico e civile, mostrando indifferenza verso una tragedia umana e politica che riguarda tutti.
“L’indifferenza è abulia, è parassitismo, non è vita. L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare …” Antonio Gramsci
Non ci faremo zittire. Torneremo a chiedere che l’Ordine del Giorno venga discusso e votato.
E continueremo a mobilitare cittadini e istituzioni democratiche che non accettano la logica del silenzio e della complicità. Perché la pace, il disarmo e i diritti umani non sono rinviabili”.
Comitato Promotore dell’Ordine del Giorno “Crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, Sospensione dei rapporti con lo Stato di Israele, Riconoscimento dello Stato di Palestina e Impegno per la Pace e il Disarmo”
Trapani – Sulla vicenda dei lavori del consiglio comunale di Trapani dedicato a Gaza e alla Palestina che ieri sera ha visto abbandonare l’aula da parte di centrodestra e opposizione arriva la nota dei consiglieri comunali di opposizione.
Quest’ultima lamenta che: “la maggioranza, che ha convocato una seduta straordinaria su un tema di cruciale importanza senza alcun confronto né coinvolgimento con le forze di opposizione”
“I consiglieri comunali di opposizione del Comune di Trapani esprimono profonda preoccupazione per l’ennesima gestione unilaterale della vita democratica del Consiglio da parte della maggioranza, che ha convocato una seduta straordinaria su un tema di cruciale importanza senza alcun confronto né coinvolgimento con le forze di opposizione.
Una questione così grave e drammatica come quella del conflitto israelo-palestinese merita rispetto, consapevolezza e responsabilità politica condivisa. La maggioranza, invece, ha scelto di organizzarsi con spirito autoreferenziale e senza costruire le condizioni minime per una discussione ampia, plurale e dignitosa. Se oggi non sarà in grado di garantire i numeri per l’apertura della seduta, se ne assuma la responsabilità di fronte alla città”.
“Noi, consiglieri di opposizione, abbiamo deciso di non piegarci a logiche di propaganda e strumentalizzazione, ma ribadiamo con fermezza la nostra posizione comune, chiara e netta, fondata sui principi del diritto internazionale, della solidarietà e della pace.
Riteniamo che la soluzione al conflitto debba necessariamente passare per il riconoscimento del diritto del popolo palestinese ad avere uno Stato, accanto a quello di Israele, in un contesto di sicurezza reciproca e confini riconosciuti. Guardiamo con favore a proposte diplomatiche che prevedano una transizione civile e indipendente nella Striscia di Gaza, guidata da tecnici non affiliati a fazioni politiche, per porre fine al ciclo di distruzione e ricostruzione e restituire speranza e dignità a una popolazione stremata.
Sosteniamo il percorso intrapreso da diversi Paesi europei che hanno riconosciuto la Palestina come Stato indipendente, nella convinzione che ciò rappresenti un passo concreto verso una soluzione equa e duratura fondata sulla coesistenza di due popoli e due Stati.
Il dramma umanitario in corso, che colpisce in modo devastante soprattutto i bambini palestinesi, impone alla comunità internazionale – e a ciascuno di noi – di non voltarsi dall’altra parte. Lo diciamo con senso di responsabilità e con la volontà di contribuire a una cultura della pace, della giustizia e del rispetto dei diritti umani”.
Trapani – “Una questione così grave e drammatica come quella del conflitto israelo-palestinese merita rispetto, consapevolezza e responsabilità politica condivisa. La maggioranza, invece, ha scelto di organizzarsi con spirito autoreferenziale e senza costruire le condizioni minime per una discussione ampia, plurale e dignitosa. Se oggi non sarà in grado di garantire i numeri per l’apertura della seduta, se ne assuma la responsabilità di fronte alla città”.
Lo scrivono in una nota i Consiglieri Comunali di Opposizione del Comune di Trapani, dopo quanto accaduto ieri sera, sull’assenza del centrodestra al Consiglio comunale di Trapani su Gaza e Palestina.
“Noi, consiglieri di opposizione, abbiamo deciso di non piegarci a logiche di propaganda e strumentalizzazione, ma ribadiamo con fermezza la nostra posizione comune, chiara e netta, fondata sui principi del diritto internazionale, della solidarietà e della pace.
Riteniamo che la soluzione al conflitto debba necessariamente passare per il riconoscimento del diritto del popolo palestinese ad avere uno Stato, accanto a quello di Israele, in un contesto di sicurezza reciproca e confini riconosciuti. Guardiamo con favore a proposte diplomatiche che prevedano una transizione civile e indipendente nella Striscia di Gaza, guidata da tecnici non affiliati a fazioni politiche, per porre fine al ciclo di distruzione e ricostruzione e restituire speranza e dignità a una popolazione stremata.
Sosteniamo il percorso intrapreso da diversi Paesi europei che hanno riconosciuto la Palestina come Stato indipendente, nella convinzione che ciò rappresenti un passo concreto verso una soluzione equa e duratura fondata sulla coesistenza di due popoli e due Stati. Il dramma umanitario in corso, che colpisce in modo devastante soprattutto i bambini palestinesi, impone alla comunità internazionale – e a ciascuno di noi – di non voltarsi dall’altra parte. Lo diciamo con senso di responsabilità e con la volontà di contribuire a una cultura della pace, della giustizia e del rispetto dei diritti umani”.
“Quanto accaduto oggi (ieri 26 giugno 2025) nell’aula consiliare del Comune di Trapani lascia spazio a una profonda amarezza. L’assenza del centrodestra e dell’opposizione consiliare, che hanno abbandonato i lavori del consiglio comunale aperto, ha impedito l’avvio di una seduta che affrontava un tema di rilevanza internazionale e dal forte valore simbolico”.
Così il deputato regionale del Partito Democratico, Dario Safina, commenta l’interruzione dei lavori consiliari a Trapani, dove si sarebbe dovuta discutere una mozione per chiedere al governo nazionale e a quello regionale il riconoscimento dello Stato di Palestina.
“Quella di oggi – sottolinea Safina – era un’occasione per aprire un confronto maturo, consapevole e partecipato, su un conflitto che continua a generare dolore e sofferenza. Purtroppo, l’abbandono dell’aula ha negato questo spazio di discussione ai cittadini e alla città”.
Il parlamentare regionale ricorda che proprio ieri, all’Assemblea Regionale Siciliana, tutte le forze politiche, centrodestra incluso, hanno votato una mozione del Partito Democratico che impegnava il governo regionale a promuovere ogni iniziativa utile per fermare l’aggressione militare su Gaza, garantire aiuti umanitari e sostenere il principio di “Due Popoli, Due Stati”, riconoscendo il diritto all’esistenza sia di Israele sia della Palestina.
“È difficile comprendere – aggiunge Safina – come si possa sostenere una linea condivisa a Palermo e poi, il giorno dopo, evitare il dibattito su quello stesso tema a Trapani. Il confronto democratico, anche quando acceso o scomodo, è il cuore delle istituzioni rappresentative: è lì che si costruisce una visione condivisa, è lì che si ascoltano le ragioni di tutti”.
“In un momento così delicato sul piano internazionale, ogni gesto conta. Anche un consiglio comunale può lanciare un messaggio importante. Mi auguro che domani le opposizioni scelgano di esserci, di partecipare e di contribuire a una riflessione collettiva su un tema che riguarda l’umanità tutta. Il tempo per rimediare c’è ancora: facciamolo insieme”.
Erice – Nel borgo di Pizzolungo, nel territorio di Erice, cresce la preoccupazione tra i residenti per le gravi condizioni degli impianti di pubblica illuminazione. Il Consigliere comunale Vincenzo Maltese lancia un nuovo allarme: pali pericolanti, pannelli volanti e strade al buio mettono a rischio la sicurezza pubblica.
Da mesi, il Consigliere comunale Vincenzo Maltese denuncia le condizioni critiche degli impianti di illuminazione in via Camilla e via Didone a Pizzolungo. I pali della luce sono malridotti, spesso non funzionanti e, in caso di vento forte, si trasformano in un pericolo concreto: pannelli fotovoltaici che si staccano, pali abbattuti e strade completamente al buio.
In diversi episodi recenti, pannelli volanti sono finiti all’interno di proprietà private o abitazioni, come accaduto durante le ultime giornate di scirocco. Fortunatamente, finora non ci sono stati feriti, ma le famiglie residenti vivono nel timore costante, con i vigili del fuoco spesso costretti a intervenire.
Maltese segnala come una sua interrogazione, presentata oltre 30 giorni fa, non abbia ancora ricevuto risposta da parte dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Daniela Toscano. Eppure, già a dicembre l’intero Consiglio Comunale aveva approvato un atto di indirizzo proposto dallo stesso consigliere per un censimento completo degli impianti di pubblica illuminazione.
“È vergognoso e preoccupante ciò che sta accadendo – sottolinea Maltese –. L’Amministrazione dovrebbe dare priorità agli impianti più pericolosi per tutelare la pubblica incolumità. Invece i cittadini assistono a un immobilismo che non può più essere tollerato”.
Pizzolungo non può aspettare oltre. La sicurezza dei cittadini deve venire prima di ogni altra cosa. Gli episodi di degrado e pericolo documentati rappresentano una chiara richiesta d’aiuto da parte della comunità. È il momento di passare dalle parole ai fatti.
Favignana – Francesco Forgione non è più il sindaco dell’arcipelago delle Egadi la decisione nel corso del consiglio comunale di ieri pomeriggio. Otto voti favorevoli, sono stati determinanti per deliberare che Francesco Forgione non è più il primo cittadino dell’arcipelago Eguseo.
Presenti, alla votazione, solo i consiglieri comunali che avevano proposto la mozione di sfiducia nei confronti di Forgione. Hanno lasciato l’aulagli altri quattro. La mozione, aveva i voti necessari per essere approvata: otto e questo grazie al passaggio da indipendente del consigliere Pietro Giangrasso da sempre vicino al Sindaco Forgione. Questa era la seconda volta che veniva presentata la mozione, nel 2024 e poi ieri. Ora bisogna capire quando saranno convocate le elezioni per consentire agli egadini di eleggere un nuovo Sindaco ed una nuova amministrazione.
“Per chiunque svolga ruoli e funzioni pubbliche arrivano momenti di verifica e di bilancio della propria attività, del lavoro svolto e della coerenza tra questi e i principi di trasparenza e imparzialità sanciti dalla Costituzione. Ciò è ancora più necessario quando si esercita una funzione di governo su mandato popolare. Trasparenza dei comportamenti individuali, rispetto dell’interesse generale, rigore morale nella sfera privata come in quella pubblica, concorrono a definire un’etica della responsabilità come bussola per orientare l’azione politica e amministrativa. Questa seconda mozione di sfiducia, giunta a questo atto finale, pone a me e ai cittadini delle nostre isole l’esigenza di un bilancio di questi quasi cinque anni di Amministrazione. Ma serve anche un’opera di verità su quanto avvenuto dalla prima mozione di sfiducia di circa un anno fa, con il tentativo di far decadere la consigliera Salerno pur di avere i numeri necessari a sfiduciare il sindaco, violando tutte le norme, come hanno sancito due sentenze del TAR della Sicilia. E occorre capire come si è arrivati, infine, al piccolo e basso trasformismo che ha portato all’ottavo consenso sulla mozione attuale. Per quanto mi riguarda, questi quasi cinque anni sono stati anni impegnativi, perché impegnativo è il compito di amministrare con rigore e trasparenza nelle difficoltà incui versa la pubblica amministrazione. Ma sono stati anche anni appassionanti: ho scelto di vivere qui con assoluto spirito di servizio verso una comunità che ho imparato a conoscere e che mi ha assegnato la responsabilità e l’onore di esserne il sindaco.”
Favignana – Potrebbe essere un San Valentino amaro quello di domani per il sindaco di Favignana Francesco Forgione. Il consiglio comunale che si riunirà nel pomeriggio, discuterà e voterà favorevolmente la mozione di sfiducia presentata ufficialmente lo scorso 3 febbraio nei confrontidell’Amministrazione Egadina. Il documento stavolta è stato sottoscritto da otto consiglieri comunali, tra le firme quella del consigliere Pietro Giangrasso dichiaratosi indipendente appena un mese fa in aperta polemica con l’amministrazione.
È la terza volta che viene presentata la mozione di sfiducia contro l’amministrazione Forgione. La prima è del primo marzo 2024 portava la firma dei consiglieri comunali: Francesco Sammartano (indipendente), Maria Sinagra, Antonino Lo Iacono, Kim Ernandez (Forza Italia), Giuseppe Bannino, Emanuela Serra e Antonella Armetta (LiberEgadi). Mozione respinta. A poche settimane dal ritiro della precedente mozione di sfiducia, siamo ai primi di maggio, ecco che viene ripresentata, porta sempre le stesse firme. Mozione respinta, per far passare la sfiducia in aula servono otto firme, numero ora raggiunto con la firma di Giangrasso che si presenta pure da Indipendente. Accuse pesanti quelle evidenziate dai firmatari, basate su presunti fallimenti nella gestione delle risorse pubbliche e nella condivisione delle decisioni con il Consiglio e la comunità isolana.
Forgione, però, non ci sta. Respinge le accuse, e rivendica i risultati ottenuti “Quando ci siamo insediati non abbiamo trovato niente se non contenziosi. Oggi ci progetti pronti e soldi per realizzarli. Non è frutto d’improvvisazione ma di un lavoro costante. Realizzeremo i dissalatori, attesi da anni, una nuova rete idrica, in atto un colabrodo a causa dell’assenza di manutenzione, la depurazione, le compostiere per abbattere il costo dei rifiuti, l’ammodernamento dell’illuminazione pubblica” – e parla apertamente di “trasformismo politico” e “coincidenze sospette”.
La mozione, secondo gli otto firmatari, si fonda sulle gravi inefficienze che hanno caratterizzato l’attuale amministrazione, compromettendo il buon governo e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni locali. Le difficoltà amministrative e la mancanza di risposte adeguate ai bisogni della comunità hanno spinto i consiglieri firmatari a chiedere con fermezza elezioni anticipate, con l’obiettivo di restituire ai cittadini la possibilità di scegliere una guida politica più efficace e capace di affrontare le sfide del territorio. Venerdì pomeriggio dunque c’è il Consiglio Comunale. “Sarà un momento cruciale per il futuro della nostra amministrazione e per il destino della comunità egadina” – dicono i firmatari.
Trapani – Le Ong Jugend Rettet, Save the Children e Medici senza Frontiere, non potranno essere iscritte nell’albo dei cittadini onorari di Trapani. E’ infatti saltato il conferimento della cittadinanza onoraria.
La seduta del consiglio comunale di Trapani è stata sospesa perchè è venuto meno il numero legale per proseguire i lavori. Tutto questo accadeva nello stesso momento in cui Fratelli d’Italia aveva deciso di promuovere un sit in in piazza, davanti all’antico Palazzo Senatorio, sede del massimo consesso civico, Palazzo Cavarretta, chiamando a raccolta i cittadini per protestare contro le Ong.
La proposta di delibera per il conferimento di cittadinanza onoraria alle Ong Jugend Rettet, Save the Children e Medici senza Frontiere per la loro opera di salvataggio dei migranti era stata approvata dalla giunta nel giugno 2024, dopo che a Trapani si era chiuso con il “non luogo a procedere” il processo a carico delle organizzazioni, accusate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
“Una vicenda seria, quella dei salvataggi in mare, ma anche dei volontari che se ne occupano, dei tanti volontari, anche trapanesi, che lavorano nei paesi dirimpettai, salvando intere popolazioni creando strutture sanitarie e sociali, che viene buttata in politica per strumentalizzare. Ma sono certo che la maggioranza consiliare non si farà intimidire, ma bisogna prendere atto che quella che si vuole organizzare è una minaccia ad un organo istituzionale”.
Vedremo ora cosa accadrà.
Trapani – Ci siamo presi il tempo per scrivere un pezzo in punta di penna, senza andare oltre quello che è un semplice pezzo giornalistico, e per tale motivo lo scriviamo stamane, a riflettori spenti.
Ieri il consiglio comunale di Trapani ha sancito che il presidente di SportInvest Valerio Antonini è stato registrato ufficialmente all’interno dell’albo dei cittadini onorari di Trapani. Albo in cui figurano tra gli altri il pefetto Fulvio Sodano, Aristide Zucchinale e Vittorio Morace.
È stata una cerimonia alla quale hanno presenziato 21 consiglieri comunali, la giunta, il presidente del consiglio comunale Alberto Mazzeo e il sindaco Giacomo Tranchida. Ad Antonini, visibilmente commosso sono arrivati i compiacimenti da parte dei presenti e l’invito a proseguire il percorso di rinascita intrapreso. In tanti si sono spesi elogiando quanto fino ad oggi ha fatto e quanto si prepara a fare per il futuro di questa città e di questo hinterland, sottolineando gratitudine e stima nei suoi confronti. Molti hanno ricordato il suo arrivo in città e il percorso di crescita che da quel momento è avvenuto. Insomma il “miracolo Antonini”.
Opposizione e maggioranza, cosa che non avviene quasi mai, su Antonini si è trovata d’accordo. Ed è stato così anche per il sindaco Giacomo Tranchida che non ha dimenticato di ricordare che finalmente con l’arrivo di Antonini, Trapani si è affrancata in qualche modo dall’essere protagonista di pagine di cronaca nazionale per eventi poco piacevoli. Infine la parola all’assessore allo sport Lele Barbera in chiusura che ha evidenziato l’Antonini imprenditore e l’amico. Infine parola al festeggiato, ma dopo avere ricevuto la maglietta granata con la scritta “Sono Trapanese e me ne vanto” diventato il mantra della serata.
Dal canto suo il presidente Antonini, ha ringraziato per la cittadinanza “così prestigiosa – ha sottolineato per un uomo arrivato solo 18 mesi fa”. Confermando ai presenti che: “Non è solo un simbolo ma anche qualcosa di molto concreto“. Poi ha proseguito: “Non posso non iniziare, ringraziando la mia famiglia e i miei collaboratori. Senza di loro non avrei mai raggiunto questi risultati. Ora sono figlio di una terra bellissima che ho imparato ad amare. Qui c’è un esercito di cittadini che, come me, lavorano per cancellare le ombre e le amarezze di questo territorio”. Ed continuato: “Fino a poco tempo fa la città era associata solo a fenomeni negativi che dobbiamo combattere, adesso siamo associati anche allo sport. Alla politica e alle Istituzioni chiedo di stare al nostro passo. Per raggiungere gli obiettivi bisogna lavorare tutti insieme. So che la gran parte dei trapanesi mi vuole bene e riconosce gli sforzi che ho fatto”.
Il suo è stato un discorso pieno di emozione dove ha ripercorso le tappe raggiunte fino ad oggi e concluso con lo slogan che da mesi echeggia sugli spalti di ogni palazzetto d’Italia: “Sono Trapanese e me vanto“.
Trapani – Il proposito di concedere la cittadinanza onoraria della città di Trapani agli equipaggi delle navi delle Ong, “Jugend Rettet” (più famosa per il nome della nave Juventa sequestrata dalla magistratura nel 2017), “Medici senza Frontiere” e “Save the children”, il sindaco di Trapani lo maturò nell’aprile dell’anno scorso. Nello stesso giorno in cui il gup del Tribunale di Trapani, giudice Samuele Corso, chiudeva con la pronuncia di non luogo a procedere il procedimento, al termine della sua fase preliminare, contro gli equipaggi delle Ong.
La vicenda giudiziaria si può così riassumere ai deboli di memoria e a chi è pronto a strumentalizzare pro Governo. Sedici furono gli indagati, finiti sotto inchiesta per la ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di numerosi soggetti, per fatti risalenti tra il 2016 e il 2017. La cosiddetta indagine sui “taxi del mare”. La stessa Procura a conclusione dell’ultima delle udienze preliminari, aveva chiesto il proscioglimento con la certezza dell’assenza di dolo da parte degli indagati, per i quali inizialmente era stato chiesto il rinvio a giudizio. E rimarcando che i testi che avevano portato al procedimento, all’esito del loro esame dinanzi al gup, si erano dimostrati nella sostanza dei bugiardi. Erano agenti di una società di security e anche un agente dei nostri servizi segreti, infiltrati a bordo delle navi. Personaggi con pochi scrupoli che avevano anche bussato alla porte del leader leghista Salvini, pronti a raccontare in cambio di qualcosa, le “nefandezze” di quei salvataggi in mare. Non c’erano ne scambi ne altro, non c’erano accordi con i trafficanti libici, quelli finiti oggetto dell’indagine erano salvataggi di donne e uomini destinati a morire se non fossero stati presi a bordo e aiutati ad abbandonare barche e gommoni destinati ad affondare.
Domani, 30 gennaio 2025, la proposta del sindaco Tranchida, nel frattempo messa per iscritto e spiegata in una delibera approvata dalla Giunta a giugno scorso, il Consiglio comunale di Trapani è chiamato a votare la concessione della cittadinanza onoraria a questi equipaggi.Nello stesso momento Fratelli d’Italia ha deciso di promuovere un sit in in piazza, davanti all’antico Palazzo Senatorio, sede del massimo consesso civico, Palazzo Cavarretta, chiamando a raccolta i cittadini per protestare contro le Ong. Una mossa dinanzi alla quale il sindaco Tranchida ha deciso di rispondere, a muso duro. “Ma come – dice Tranchida – appena ieri, lo scorso 27 gennaio, in aula consiliare tutti, maggioranza e minoranza, compreso il gruppo di Fratelli d’Italia, si sono fermati per ricordare la shoah, l’olocausto e condannare quell’odio scatenato da nazisti e fascisti, e subito dopo Fratelli d’Italia chiama la gente in piazza in nome di un nuovo odio, per fomentare ancora odio”. Si coglie bene l’intento, minare la consistenza democratica della maggioranza di Governo cittadino. La Giunta infatti è sostenuta anche dal gruppo civico centrista che è vicino all’assessore regionale Turano, ex Udc e ora appartenente alla Lega. Una scelta che la coalizione di destra non ha mai gradito. E quindi si soffia per provocare il dissenso in aula di questo gruppo politico. “Una vicenda seria, quella dei salvataggi in mare, ma anche dei volontari che se ne occupano, dei tanti volontari, anche trapanesi, che lavorano nei paesi dirimpettai, salvando intere popolazioni creando strutture sanitarie e sociali, che viene buttata in politica per strumentalizzare. Ma sono certo che la maggioranza consiliare non si farà intimidire, ma bisogna prendere atto che quella che si vuole organizzare è una minaccia ad un organo istituzionale”. “La vicenda Salvini (il processo contro il ministro, finito con l’assoluzione ndr) è cosa diversa dalla proposta di cittadinanza onoraria che vogliamo conferire agli equipaggi delle Ong – sottolinea Tranchida – non c’è mai stata connessione, chiesi io alla presidenza del Consiglio comunale di calendare la discussione solo quando il processo si sarebbe concluso, proprio per non creare confusioni. Ma vedo che c’è chi è pronto a farlo. Di contro sono convinto che a questo saprà rispondere la maggioranza del buonsenso”. Alza la voce il sindaco di Trapani: “L’Italia intera condanna l’olocausto, e noi qui a Trapani, contro chi fomenta odio, vogliamo ripartire da questo messaggio, i migranti, che fuggono dai loro paesi, per sfuggire ad altri olocausti, dalla fame, dalle guerre, dalle persecuzioni, e che affrontano il mare col rischio della loro vita, vanno salvati. E’ la storia che appartiene ai trapanesi, ai pescatori trapanesi, nella loro memoria i salvataggi compiuti in mare. Questa è l’identità trapanese, questa è l’identità degli equipaggi delle Ong”. Tranchida rimprovera le autorità internazionali. “Le navi delle Ong vanno per mare, e purtroppo quando viene loro consentito, per rispettare prescrizioni assurde di questo Governo, perché in mare non esiste più alcun controllo internazionale che se ci fosse impedirebbe tanti morti e davvero metterebbe fini ai libici trafficanti di clandestini. Però con i libici questo nostro Governo fa accordi e restituisce i suoi criminali. Fratelli d’Italia vuole condizionare il Consiglio comunale di Trapani, nel frattempo questo è però il partito del Presidente del Consiglio che si fa condizionare dal regime libico”.
Intanto un corallaio trapanese ha presentato alla città una sua opera, a ricordo dei migranti morti nei naufragi di Lampedusa.
Trapani – Verrebbe da dire “il Potere non si critica” soprattutto quando fai un servizio pubblico, cioè informi i cittadini su cosa accade dentro ai palazzi che contano come può essere un Comune, uno a caso quello di Trapani. Si perchè in quel caso ne può addirittura nascere financo un dibattito all’interno di un consiglio comunale, che di cose da fare ne ha è parecchio per il bene di quei cittadini che lo hanno eletto. E accade così, che una collega, Chiara Conticello, fa un servizio televisivo, fa i conti in tasca ai consiglieri che sono stati eletti dal popolo. Praticamente fa sapere ai cittadini del capoluogo “i consiglieri più assenti e quanto hanno guadagnato”. Nulla di male, sta facendo il suo lavoro di giornalista in una città dove si è abituati a fare come gli “struzzi” a vedere e non parlare.
Questo tipo di informazione però a qualcuno non è gradito e vivamaria scoppia la polemica in consiglio comunale. Su quanto è accaduto è intervenuta con una nota Assostampa Trapani. Il segretario Vito Orlando con una nota commenta le dichiarazioni di alcuni consiglieri comunali nell’ultima seduta del consiglio comunale di Trapani.
“Che qualche consigliere comunale si accorga che un articolo o un servizio televisivo non corrisponda a quello che lui vuole comunicare, come ha fatto il consigliere Salvatore Daidone, è nelle cose, ma che poi attacchi la stampa perché informa i cittadini su quello che accade nelle stanze del potere cittadino e sui provvedimenti che si approvano, è assolutamente riprovevole. Se si ritiene che ci sia un’imprecisione, basta chiedere una rettifica, mentre i giornalisti che scrivono del comune, non hanno il professionista dell’informazione con cui interloquire”.
Il segretario di Assostampa poi continua e chiede lumi su come informa i cittadini l’amministrazione.
“Ci chiediamo invece: come informa i cittadini l’Amministrazione? Come informa il Consiglio comunale su quello che avviene nel consesso civico e nelle commissioni? Perché l’unico concorso che l’amministrazione Tranchida considera decaduto dopo l’espletazione è soltanto quello per l’addetto stampa? E come mai dai banchi del consiglio non abbiamo udito alcuna voce contraria? Allora facciamo nostre le parole del Papa in occasione del giubileo della comunicazione – conclude il sindacato unitario dei giornalisti -ma ricordiamo al consigliere Baldo Cammareri, che comunicare non solo è ‘una cosa divina’, ma per un ente pubblico è anche un obbligo di legge”.