Erice
Erice, pali pericolanti a Pizzolungo: è allarme sicurezza
Vincenzo Maltese denuncia il rischio costante e accusa il Comune
Redazione14 Aprile 2025 - Attualità



  • Attualità

    Erice – Nel borgo di Pizzolungo, nel territorio di Erice, cresce la preoccupazione tra i residenti per le gravi condizioni degli impianti di pubblica illuminazione. Il Consigliere comunale Vincenzo Maltese lancia un nuovo allarme: pali pericolanti, pannelli volanti e strade al buio mettono a rischio la sicurezza pubblica.

    Illuminazione pericolosa a Pizzolungo

    Strade buie e impianti danneggiati

    Da mesi, il Consigliere comunale Vincenzo Maltese denuncia le condizioni critiche degli impianti di illuminazione in via Camilla e via Didone a Pizzolungo. I pali della luce sono malridotti, spesso non funzionanti e, in caso di vento forte, si trasformano in un pericolo concreto: pannelli fotovoltaici che si staccano, pali abbattuti e strade completamente al buio.

    Rischi continui per residenti e passanti

    In diversi episodi recenti, pannelli volanti sono finiti all’interno di proprietà private o abitazioni, come accaduto durante le ultime giornate di scirocco. Fortunatamente, finora non ci sono stati feriti, ma le famiglie residenti vivono nel timore costante, con i vigili del fuoco spesso costretti a intervenire.

    L’interrogazione rimasta senza risposta

    Nessun intervento dall’Amministrazione

    Maltese segnala come una sua interrogazione, presentata oltre 30 giorni fa, non abbia ancora ricevuto risposta da parte dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Daniela Toscano. Eppure, già a dicembre l’intero Consiglio Comunale aveva approvato un atto di indirizzo proposto dallo stesso consigliere per un censimento completo degli impianti di pubblica illuminazione.

    Una questione di sicurezza pubblica

    È vergognoso e preoccupante ciò che sta accadendo – sottolinea Maltese –. L’Amministrazione dovrebbe dare priorità agli impianti più pericolosi per tutelare la pubblica incolumità. Invece i cittadini assistono a un immobilismo che non può più essere tollerato”.

    Il dovere di agire subito

    Pizzolungo non può aspettare oltre. La sicurezza dei cittadini deve venire prima di ogni altra cosa. Gli episodi di degrado e pericolo documentati rappresentano una chiara richiesta d’aiuto da parte della comunità. È il momento di passare dalle parole ai fatti.




  • Favignana
    Francesco Forgione non è più sindaco di Favignana [Video]
    Passa in consiglio la mozione firmata da 8 consiglieri
    Laura Spanò15 Febbraio 2025 - Politica



  • Francesco Forgione, sindaco delle Egadi Politica

    Favignana – Francesco Forgione non è più il sindaco dell’arcipelago delle Egadi la decisione nel corso del consiglio comunale di ieri pomeriggio.  Otto voti favorevoli, sono stati determinanti per deliberare che Francesco Forgione non è più il primo cittadino dell’arcipelago Eguseo.

    La votazione in consiglio comunale

    Presenti, alla votazione, solo i consiglieri comunali che avevano proposto la mozione di sfiducia nei confronti di Forgione.  Hanno lasciato l’aulagli altri quattro. La mozione, aveva i voti necessari per essere approvata: otto e questo grazie al passaggio da indipendente del consigliere Pietro Giangrasso da sempre vicino al Sindaco Forgione. Questa era la seconda volta che veniva presentata la mozione, nel 2024 e poi ieri. Ora bisogna capire quando saranno convocate le elezioni per consentire agli egadini di eleggere un nuovo  Sindaco ed una nuova amministrazione.

    Ecco parte della replica di Forgione alla mozione

    “Per chiunque svolga ruoli e funzioni pubbliche arrivano momenti di verifica e di bilancio della propria attività, del lavoro svolto e della coerenza tra questi e i principi di trasparenza e imparzialità sanciti dalla Costituzione. Ciò è ancora più necessario quando si esercita una funzione di governo su mandato popolare. Trasparenza dei comportamenti individuali, rispetto dell’interesse generale, rigore morale nella sfera privata come in quella pubblica, concorrono a definire un’etica della responsabilità come bussola per orientare l’azione politica e amministrativa. Questa seconda mozione di sfiducia, giunta a questo atto finale, pone a me e ai cittadini delle nostre isole l’esigenza di un bilancio di questi quasi cinque anni di Amministrazione. Ma serve anche un’opera di verità su quanto avvenuto dalla prima mozione di sfiducia di circa un anno fa, con il tentativo di far decadere la consigliera Salerno pur di avere i numeri necessari a sfiduciare il sindaco, violando tutte le norme, come hanno sancito due sentenze del TAR della Sicilia. E occorre capire come si è arrivati, infine, al piccolo e basso trasformismo che ha portato all’ottavo consenso sulla mozione attuale. Per quanto mi riguarda, questi quasi cinque anni sono stati anni impegnativi, perché impegnativo è il compito di amministrare con rigore e trasparenza nelle difficoltà incui versa la pubblica amministrazione. Ma sono stati anche anni appassionanti: ho scelto di vivere qui con assoluto spirito di servizio verso una comunità che ho imparato a conoscere e che mi ha assegnato la responsabilità e l’onore di esserne il sindaco.”





  • Favignana
    Domani a Favignana si discute la mozione di sfiducia al sindaco Forgione
    I firmatari dell'atto hanno raggiunto con la firma del consigliere Giangrasso hanno raggiunto il numero
    Laura Spanò13 Febbraio 2025 - Politica



  • Francesco Forgione, sindaco delle Egadi Politica

    Favignana – Potrebbe essere un San Valentino amaro quello di domani per il sindaco di Favignana Francesco Forgione. Il consiglio comunale che si riunirà nel pomeriggio, discuterà e voterà favorevolmente la mozione di sfiducia presentata ufficialmente lo scorso 3 febbraio nei confrontidell’Amministrazione Egadina. Il documento stavolta è stato sottoscritto da otto consiglieri comunali, tra le firme quella del consigliere Pietro Giangrasso dichiaratosi indipendente appena un mese fa in aperta polemica con l’amministrazione.

    È la terza volta che viene presentata la mozione di sfiducia contro l’amministrazione Forgione. La prima è del primo marzo 2024 portava la firma dei consiglieri comunali: Francesco Sammartano (indipendente), Maria Sinagra, Antonino Lo Iacono, Kim Ernandez (Forza Italia), Giuseppe Bannino, Emanuela Serra e Antonella Armetta (LiberEgadi). Mozione respinta. A poche settimane dal ritiro della precedente mozione di sfiducia, siamo ai primi di maggio, ecco che viene ripresentata, porta sempre le stesse firme. Mozione respinta, per far passare la sfiducia in aula servono otto firme, numero ora raggiunto con la firma di Giangrasso che si presenta pure da Indipendente. Accuse pesanti quelle evidenziate dai firmatari, basate su presunti fallimenti nella gestione delle risorse pubbliche e nella condivisione delle decisioni con il Consiglio e la comunità isolana.

    Forgione, però, non ci sta. Respinge le accuse, e rivendica i risultati ottenuti “Quando ci siamo insediati non abbiamo trovato niente se non contenziosi. Oggi ci progetti pronti e soldi per realizzarli. Non è frutto d’improvvisazione ma di un lavoro costante. Realizzeremo i dissalatori, attesi da anni, una nuova rete idrica, in atto un colabrodo a causa dell’assenza di manutenzione, la depurazione, le compostiere per abbattere il costo dei rifiuti, l’ammodernamento dell’illuminazione pubblica” – e parla apertamente di “trasformismo politico” e “coincidenze sospette”.

    La mozione, secondo gli otto firmatari, si fonda sulle gravi inefficienze che hanno caratterizzato l’attuale amministrazione, compromettendo il buon governo e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni locali. Le difficoltà amministrative e la mancanza di risposte adeguate ai bisogni della comunità hanno spinto i consiglieri firmatari a chiedere con fermezza elezioni anticipate, con l’obiettivo di restituire ai cittadini la possibilità di scegliere una guida politica più efficace e capace di affrontare le sfide del territorio. Venerdì pomeriggio dunque c’è il Consiglio Comunale. “Sarà un momento cruciale per il futuro della nostra amministrazione e per il destino della comunità egadina” – dicono i firmatari.




  • Trapani
    Trapani. Nessun accordo in consiglio comunale sulla cittadinanza onoraria alle Ong
    In consiglio viene meno il numero legale e fuori Fratelli d'Italia protestano
    Redazione31 Gennaio 2025 - Politica



  • rapani consiglio comunale polemica Politica

    Trapani – Le Ong Jugend Rettet, Save the Children e Medici senza Frontiere, non potranno essere iscritte nell’albo dei cittadini onorari di Trapani. E’ infatti saltato il conferimento della cittadinanza onoraria.

    La seduta del consiglio comunale di Trapani è stata sospesa perchè è venuto meno  il numero legale per proseguire i lavori. Tutto questo accadeva nello stesso momento in cui Fratelli d’Italia aveva deciso di promuovere un sit in in piazza, davanti all’antico Palazzo Senatorio, sede del massimo consesso civico, Palazzo Cavarretta, chiamando a raccolta i cittadini per protestare contro le Ong.

    La proposta di delibera per il conferimento di cittadinanza onoraria alle Ong Jugend Rettet, Save the Children e Medici senza Frontiere per la loro opera di salvataggio dei migranti era stata approvata dalla giunta nel giugno 2024, dopo che a Trapani si era chiuso con il “non luogo a procedere” il processo a carico delle organizzazioni, accusate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

    “Una vicenda seria, quella dei salvataggi in mare, ma anche dei volontari che se ne occupano, dei tanti volontari, anche trapanesi, che lavorano nei paesi dirimpettai, salvando intere popolazioni creando strutture sanitarie e sociali, che viene buttata in politica per strumentalizzare. Ma sono certo che la maggioranza consiliare non si farà intimidire, ma bisogna prendere atto che quella che si vuole organizzare è una minaccia ad un organo istituzionale”.

    Vedremo ora cosa accadrà.




  • Trapani
    Valerio Antonini è cittadino trapanese
    Ieri la registrazione nell'albo dei cittadini onorari di Trapani
    Laura Spanò30 Gennaio 2025 - Attualità



  • Valerio Antonini cittadinanza onoraria. Attualità

    Trapani – Ci siamo presi il tempo per scrivere un pezzo in punta di penna, senza andare oltre quello che è un semplice pezzo giornalistico, e per tale motivo lo scriviamo stamane, a riflettori spenti.

    Ieri il consiglio comunale di Trapani ha sancito che il presidente di SportInvest Valerio Antonini è stato registrato ufficialmente all’interno dell’albo dei cittadini onorari di Trapani. Albo in cui figurano tra gli altri il pefetto Fulvio Sodano, Aristide Zucchinale e Vittorio Morace.

    Antonini visibilmente commosso

    È stata una cerimonia alla quale hanno presenziato 21 consiglieri comunali, la giunta, il presidente del consiglio comunale Alberto Mazzeo e il sindaco Giacomo Tranchida. Ad Antonini, visibilmente commosso sono arrivati i compiacimenti da parte dei presenti e l’invito a proseguire il percorso di rinascita intrapreso. In tanti si sono spesi elogiando quanto fino ad oggi ha fatto e quanto si prepara a fare per il futuro di questa città e di questo hinterland, sottolineando gratitudine e stima nei suoi confronti. Molti hanno ricordato il suo arrivo in città e il percorso di crescita che da quel momento è avvenuto. Insomma il “miracolo Antonini”.

    Il consiglio comunale e il sindaco Tranchida in accordo

    Opposizione e maggioranza, cosa che non avviene quasi mai, su Antonini si è trovata d’accordo. Ed è stato così anche per il sindaco Giacomo Tranchida che non ha dimenticato di ricordare che finalmente con l’arrivo di Antonini, Trapani si è affrancata in qualche modo dall’essere protagonista di pagine di cronaca nazionale per eventi poco piacevoli. Infine la parola all’assessore allo sport Lele Barbera in chiusura che ha evidenziato l’Antonini imprenditore e l’amico. Infine parola al festeggiato, ma dopo avere ricevuto la maglietta granata con la scritta “Sono Trapanese e me ne vanto” diventato il mantra della serata.

    Il ingraziamento del neo-trapanese

    Dal canto suo il presidente Antonini, ha ringraziato per la cittadinanza “così prestigiosa – ha sottolineato per un uomo arrivato solo 18 mesi fa”. Confermando ai presenti che: “Non è solo un simbolo ma anche qualcosa di molto concreto“. Poi ha proseguito: “Non posso non iniziare, ringraziando la mia famiglia e i miei collaboratori. Senza di loro non avrei mai raggiunto questi risultati. Ora sono figlio di una terra bellissima che ho imparato ad amare. Qui c’è un esercito di cittadini che, come me, lavorano per cancellare le ombre e le amarezze di questo territorio”. Ed continuato: “Fino a poco tempo fa la città era associata solo a fenomeni negativi che dobbiamo combattere, adesso siamo associati anche allo sport. Alla politica e alle Istituzioni chiedo di stare al nostro passo. Per raggiungere gli obiettivi bisogna lavorare tutti insieme. So che la gran parte dei trapanesi mi vuole bene e riconosce gli sforzi che ho fatto”.

    Il suo è stato un discorso pieno di emozione dove ha ripercorso le tappe raggiunte fino ad oggi e concluso con lo slogan che da mesi echeggia sugli spalti di ogni palazzetto d’Italia: “Sono Trapanese e me vanto“.

    Altre Foto



  • Trapani
    La maldestra idea di soffiare sull’odio [VIDEO]
    A Trapani si vota in aula consiliare la cittadinanza onoraria agli equipaggi delle Ong che salvano le vite in mare. In piazza Fratelli d'Italia organizza la protesta. Risponde il sindaco Tranchida
    Rino Giacalone29 Gennaio 2025 - Politica



  • Politica
    Altre Foto

    Trapani – Il proposito di concedere la cittadinanza onoraria della città di Trapani agli equipaggi delle navi delle Ong, “Jugend Rettet” (più famosa per il nome della nave Juventa sequestrata dalla magistratura nel 2017), “Medici senza Frontiere” e “Save the children”, il sindaco di Trapani lo maturò nell’aprile dell’anno scorso. Nello stesso giorno in cui il gup del Tribunale di Trapani, giudice Samuele Corso, chiudeva con la pronuncia di non luogo a procedere il procedimento, al termine della sua fase preliminare, contro gli equipaggi delle Ong.

    La vicenda giudiziaria

    La vicenda giudiziaria si può così riassumere ai deboli di memoria e a chi è pronto a strumentalizzare pro Governo. Sedici furono gli indagati, finiti sotto inchiesta per la ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di numerosi soggetti, per fatti risalenti tra il 2016 e il 2017. La cosiddetta indagine sui “taxi del mare”. La stessa Procura a conclusione dell’ultima delle udienze preliminari, aveva chiesto il proscioglimento con la certezza dell’assenza di dolo da parte degli indagati, per i quali inizialmente era stato chiesto il rinvio a giudizio. E rimarcando che i testi che avevano portato al procedimento, all’esito del loro esame dinanzi al gup, si erano dimostrati nella sostanza dei bugiardi. Erano agenti di una società di security e anche un agente dei nostri servizi segreti, infiltrati a bordo delle navi. Personaggi con pochi scrupoli che avevano anche bussato alla porte del leader leghista Salvini, pronti a raccontare in cambio di qualcosa, le “nefandezze” di quei salvataggi in mare. Non c’erano ne scambi ne altro, non c’erano accordi con i trafficanti libici, quelli finiti oggetto dell’indagine erano salvataggi di donne e uomini destinati a morire se non fossero stati presi a bordo e aiutati ad abbandonare barche e gommoni destinati ad affondare.

    Domani il consiglio è chiamato al voto

    Domani, 30 gennaio 2025, la proposta del sindaco Tranchida, nel frattempo messa per iscritto e spiegata in una delibera approvata dalla Giunta a giugno scorso, il Consiglio comunale di Trapani è chiamato a votare la concessione della cittadinanza onoraria a questi equipaggi.Nello stesso momento Fratelli d’Italia ha deciso di promuovere un sit in in piazza, davanti all’antico Palazzo Senatorio, sede del massimo consesso civico, Palazzo Cavarretta, chiamando a raccolta i cittadini per protestare contro le Ong. Una mossa dinanzi alla quale il sindaco Tranchida ha deciso di rispondere, a muso duro. “Ma come – dice Tranchida – appena ieri, lo scorso 27 gennaio, in aula consiliare tutti, maggioranza e minoranza, compreso il gruppo di Fratelli d’Italia, si sono fermati per ricordare la shoah, l’olocausto e condannare quell’odio scatenato da nazisti e fascisti, e subito dopo Fratelli d’Italia chiama la gente in piazza in nome di un nuovo odio, per fomentare ancora odio”. Si coglie bene l’intento, minare la consistenza democratica della maggioranza di Governo cittadino. La Giunta infatti è sostenuta anche dal gruppo civico centrista che è vicino all’assessore regionale Turano, ex Udc e ora appartenente alla Lega. Una scelta che la coalizione di destra non ha mai gradito. E quindi si soffia per provocare il dissenso in aula di questo gruppo politico. “Una vicenda seria, quella dei salvataggi in mare, ma anche dei volontari che se ne occupano, dei tanti volontari, anche trapanesi, che lavorano nei paesi dirimpettai, salvando intere popolazioni creando strutture sanitarie e sociali, che viene buttata in politica per strumentalizzare. Ma sono certo che la maggioranza consiliare non si farà intimidire, ma bisogna prendere atto che quella che si vuole organizzare è una minaccia ad un organo istituzionale”. “La vicenda Salvini (il processo contro il ministro, finito con l’assoluzione ndr) è cosa diversa dalla proposta di cittadinanza onoraria che vogliamo conferire agli equipaggi delle Ong – sottolinea Tranchida – non c’è mai stata connessione, chiesi io alla presidenza del Consiglio comunale di calendare la discussione solo quando il processo si sarebbe concluso, proprio per non creare confusioni. Ma vedo che c’è chi è pronto a farlo. Di contro sono convinto che a questo saprà rispondere la maggioranza del buonsenso”. Alza la voce il sindaco di Trapani: “L’Italia intera condanna l’olocausto, e noi qui a Trapani, contro chi fomenta odio, vogliamo ripartire da questo messaggio, i migranti, che fuggono dai loro paesi, per sfuggire ad altri olocausti, dalla fame, dalle guerre, dalle persecuzioni, e che affrontano il mare col rischio della loro vita, vanno salvati. E’ la storia che appartiene ai trapanesi, ai pescatori trapanesi, nella loro memoria i salvataggi compiuti in mare. Questa è l’identità trapanese, questa è l’identità degli equipaggi delle Ong”. Tranchida rimprovera le autorità internazionali. “Le navi delle Ong vanno per mare, e purtroppo quando viene loro consentito, per rispettare prescrizioni assurde di questo Governo, perché in mare non esiste più alcun controllo internazionale che se ci fosse impedirebbe tanti morti e davvero metterebbe fini ai libici trafficanti di clandestini. Però con i libici questo nostro Governo fa accordi e restituisce i suoi criminali. Fratelli d’Italia vuole condizionare il Consiglio comunale di Trapani, nel frattempo questo è però il partito del Presidente del Consiglio che si fa condizionare dal regime libico”.

    Intanto un corallaio trapanese ha presentato alla città una sua opera, a ricordo dei migranti morti nei naufragi di Lampedusa.

     





  • Trapani
    Assostampa: i consiglieri comunali di Trapani, informino invece di attaccare i giornalisti
    La vicenda riguarda l'attacco da parte di un consigliere comunale nei confronti della giornalista Chiara Conticello
    Laura Spanò28 Gennaio 2025 - Attualità



  • rapani consiglio comunale polemica Attualità

    Trapani – Verrebbe da dire “il Potere non si critica” soprattutto quando fai un servizio pubblico, cioè informi i cittadini su cosa accade dentro ai palazzi che contano come può essere un Comune, uno a caso quello di Trapani. Si perchè in quel caso ne può addirittura nascere financo un dibattito all’interno di un consiglio comunale, che di cose da fare ne ha è parecchio per il bene di quei cittadini che lo hanno eletto. E accade così, che una collega, Chiara Conticello, fa un servizio televisivo, fa i conti in tasca ai consiglieri che sono stati eletti dal popolo. Praticamente fa sapere ai cittadini del capoluogo “i consiglieri più assenti e quanto hanno guadagnato”. Nulla di male, sta facendo il suo lavoro di giornalista in una città dove si è abituati a fare come gli “struzzi” a vedere e non parlare.

    Questo tipo di informazione però a qualcuno non è gradito e vivamaria scoppia la polemica in consiglio comunale. Su quanto è accaduto è intervenuta con una nota Assostampa Trapani. Il segretario Vito Orlando con una nota commenta le dichiarazioni di alcuni consiglieri comunali nell’ultima seduta del consiglio comunale di Trapani.

    “Che qualche consigliere comunale si accorga che un articolo o un servizio televisivo non corrisponda a quello che lui vuole comunicare, come ha fatto il consigliere Salvatore Daidone, è nelle cose, ma che poi attacchi la stampa perché informa i cittadini su quello che accade nelle stanze del potere cittadino e sui provvedimenti che si approvano, è assolutamente riprovevole. Se si ritiene che ci sia un’imprecisione, basta chiedere una rettifica, mentre i giornalisti che scrivono del comune, non hanno il professionista dell’informazione con cui interloquire”.

    Il segretario di Assostampa poi continua e chiede lumi su come informa i cittadini l’amministrazione.

    “Ci chiediamo invece: come informa i cittadini l’Amministrazione? Come informa il Consiglio comunale su quello che avviene nel consesso civico e nelle commissioni? Perché l’unico concorso che l’amministrazione Tranchida considera decaduto dopo l’espletazione è soltanto quello per l’addetto stampa? E come mai dai banchi del consiglio non abbiamo udito alcuna voce contraria? Allora facciamo nostre le parole del Papa in occasione del giubileo della comunicazione – conclude il sindacato unitario dei giornalisti -ma ricordiamo al consigliere Baldo Cammareri, che comunicare non solo è ‘una cosa divina’, ma per un ente pubblico è anche un obbligo di legge”.




  • Trapani
    E’ Alberto Mazzeo il nuovo presidente del consiglio comunale di Trapani
    Succede ad Annalisa Bianco sospesa dopo la condanna per corruzione
    Redazione28 Gennaio 2025 - Politica



  • Politica

    Trapani – L’avvocato Alberto Mazzeo del gruppo Trapani Tua, vicino alle posizioni centriste dell’on. Turano, è il nuovo presidente del Consiglio comunale di Trapani. Succede alla dimissionaria Annalisa Bianco, sospesa da consigliere dopo la condanna per corruzione, subita per una indagine sull’Asp di Trapani, della quale è dipendente.

    L’inchiesta “Aspide” ha riguardato anche la procedura concorsuale al termine della quale fu assunta. Successione alla presidenza rimasta appannaggio del gruppo centrista, anche se c’è stata una defezione. In aula sono stati 13 i voti a favore di Alberto Mazzeo, la minoranza ha concentrato i voti, otto, su una new entry del gruppo misto, Giusi Poma, che ha lasciato il gruppo di Trapani Tua, non condividendo la scelta di sostenere alla presidenza Mazzeo.

    Il nome della Poma era stato fatto prima che circolasse quello di Mazzeo, la Poma non era nome gradito a tutta la maggioranza. In aula la consigliera Poma non le ha mandate a dire, parlando di maggioranza contraddittoria e politicamente avvelenata. Un voto è stato dichiarato nullo. Mazzeo dopo l’elezione ha ufficializzato le dimissioni da assessore alle Finanze.

    Nel suo intervento ha riconosciuto sensibilità istituzionale per la dimissionaria Bianco, sorvolando sul fatto che queste dimissioni non sono subito arrivate dopo la condanna, che risale a dicembre, e solo dopo il pressing della maggioranza. Ha poi rivendicato per se l’attività assessoriale, e l’aver messo i Conti a posto. Adesso il sindaco Tranchida dovrà nominare un nuovo assessore. Ma forse il rimpasto potrebbe essere più largo.




  • Trapani
    Si dimette da presidente del consiglio comunale Annalisa Bianco, ma ha aspettato un mese
    Ieri è arrivata la lettera al segretario, presidenza del consiglio e sindaco di Trapani
    Rino Giacalone21 Gennaio 2025 - Politica



  • Annalisa Bianco Politica

    Trapani – Sarebbe dovuto essere un passaggio naturale: dopo la condanna per corruzione subito le dimissioni. Ma così non è stato. Il presidente del consiglio comunale AnnaLisa Bianco per dimettersi dall’incarico ha aspettato un mese. Trentuno giorni esatti dopo la condanna a due anni e otto mesi nell’ambito delle indagini della Guardia di Finanza all’interno dell’Asp di Trapani. Solo ieri infatti segretario, presidenza del consiglio comunale e sindaco di Trapani hanno ricevuto la pec con le dimissioni dall’incarico.

    Una nota fredda, e a ben leggere quasi irriguardosa per il giudice che l’ha condannata: “In attesa che venga ristabilita la verità nelle giuste sedi – ha scritto Annalisa Bianco nella comunicazione delle dimissioni – e per senso di correttezza, responsabilità e profondo senso delle istituzioni, rassegno le mie dimissioni da presidente del consiglio comunale di Trapani”.

    Quasi che non sia stata la giusta sede quella della pronuncia di primo grado, al lettore è questo che si vuol far comprendere? E la stra-ripetuta fiducia nella magistratura che fine ha fatto? E’ vero ci sono altri due gradi di giudizio da affrontare prima di arrivare ad una sentenza definitiva, ma parlare di verità da accertare nelle giuste sedi potrebbe indurre in chi legge il dubbio che la condanna non è stata pronunciata in una giusta sede.

    Ma siccome le cose a noi piace scriverle per intero, abbiamo fondata ragione di poter raccontare quello che è accaduto in questo mese. Le dimissioni sono arrivate adesso perché la maggioranza che ha espresso la Bianco presidente, ha voluto trovare la quadra sul successore. E se la poltrona è rimasta “assegnata” al gruppo “Trapani Tua” che ha espresso la Bianco e con lei il numero più nutrito di eletti al Consiglio comunale – si tratta della lista civica accreditata vicina all’ex Udc e ora Leghista, assessore regionale, Mimmo Turano – c’è stato da individuare il candidato alla successione.

    E’ stata subito indicata dal gruppo la consigliera Giusy Poma , anche per via dell’ampio consenso elettorale raccolto nelle ultime elezioni, ma chissà perché la maggioranza consiliare ha optato per l’attuale assessore alle Finanze Alberto Mazzeo. Tra un tira e molla pare che Mazzeo ha prevalso e quindi la Bianco ha potuto ufficializzare le dimissioni. La consigliera Poma a questo punto potrebbe entrare in Giunta sostituendo Mazzeo che dovrà dimettersi, e per la verità quello della consigliera Poma è uno dei nomi che sarebbe nell’agenda del rimpasto di Giunta del quale da tempo si parla a Palazzo Cavarretta, a prescindere dal caso Bianco. E nella girandola di nomine che si andrà a determinare, il posto di Mazzeo quale capogruppo consiliare di Trapani Tua potrebbe essere preso da Toto Braschi che per i prossimi 18 mesi siederà in aula quale supplente della sospesa Annalisa Bianco che ha deciso di non dimettersi dal seggio consiliare, dal quale quindi resta solo sospesa. Insomma per un mese e passa, etica e questione morale che meritavano risposte immediate alla comunità hanno abdicato a strategie e interessi del sottobosco politico istituzionale.

    Ma c’è altro che non vogliamo tacere. Secondo noi quanto ha scritto la presidente Bianco nella sua nota non ci pare essere “farina del suo sacco”, ci sembra essere frutto della mano di qualche burocrate. E lì ci fermiamo nello scrivere: mai abbiamo fatto parte del conclave andreottiano, ma siamo quasi convinti che si possa dire, nel caso specifico, che si può pensar male ma è facile azzeccare.




  • Trapani
    Il consigliere di opposizione Tore Fileccia indica la rotta e sulla presidente Bianco dice…
    Fileccia è il primo a dire come la pensa
    Rino Giacalone8 Gennaio 2025 - Politica



  • Politica

    Trapani – L’amministrazione comunale di Trapani guidata dal sindaco Giacomo Tranchida, lo ha già detto in tutte le salse. Aver dato ordine ai conti, grazie al lavoro coordinato dall’assessore alle Finanze Alberto Mazzeo, permetterà in questo 2025 l’avvio di tutta una serie di interventi per migliorare la città. E il riferimento pare essere rivolto a quegli interventi di carattere ordinario, i cui ritardi nell’attuazione li ha trasformati in straordinari. Da Palazzo d’Alì, dove lavora la squadra di Giunta, spiegano che la problematica è stata creata dall’assenza degli strumenti contabili, che adesso però sono stati messi nero su bianco, e approvati, sostenuti a suon battente dalla maggioranza, si sottolinea anche come forma di distinguo rispetto alla minoranza, che avrebbe pensato solo a forme di ostruzionismo.

    Le ultime sedute del 2024 sono state parecchio calde, politicamente.

    “Con l’inizio del 2025 – osserva uno dei maggiori protagonisti dell’opposizione consiliare, l’ex del movimento Via, oggi indipendente, Tore Fileccia – mi auguro che questo Consiglio Comunale Trapanese possa manifestare una svolta sostanziale per efficacia e dinamiche”. L’incandescenza però è stata evidente e la maggioranza ha sempre attribuito la responsabilità di questi momenti all’opposizione e in particolare proprio a lei, consigliere Fileccia. “Il 2024 – risponde Fileccia – ha evidenziato, all’interno dell’aula consiliare, troppe volte un clima incandescente, e questo per un modus operandi discutibile, ed infine per un dibattito dai toni poco istituzionali”. Si riferisce alla strada scelta del contingentamento dei tempi per discutere le proposte deliberative? Strada ritenuta dalla maggioranza necessaria dopo la maratona notturna sul regolamento relativo alla tassa di soggiorno.

    Fileccia risponde, ma fa anche lui delle domande.
    “Le continue proposte di contingentazione dei tempi d’intervento sottolineano la difficoltà che questa Amministrazione ha nel rispondere e dare soluzioni ai Trapanesi . Da più di due mesi – osserva Fileccia – non viene calendarizzata l’Attività ispettiva, un punto fondamentale che permette di chiedere all’Amministrazione molti quesiti e che permette a tutti i Consiglieri Comunali di portare le istanze dei Cittadini all’attenzione di Sindaco e Giunta. Nel mese di dicembre neanche le interrogazioni hanno avuto l’esito sperato, quest’ultime sono state causa di sospensione dei lavori, ricevendo riscontro solo scritto in un corsivo sintetico e privo di contenuto. Forse era intenzione di chi non sa rispondere mettere a tacere la minoranza consiliare? Forse a breve sarà volontà di qualcuno modificare il “regolamento adunanze” al fine esclusivo di limitare il lavoro dell’opposizione, che in questi 18 mesi si è contraddistinta per precisione e puntualità? Per fortuna mediaticamente si riesce a colmare questo vuoto e difficoltà amministrative, ritardi sulle strutture, mancanza di servizi e falle politiche, rimangono ugualmente sotto gli occhi di tutti”.

    Non ritiene che la situazione politica come lei la definisce incandescente, possa derivare dall’assenza, imposta per legge, del presidente del consiglio comunale, Anna Lisa Bianco, sospesa dal prefetto, dalla carica consiliare, per la condanna per corruzione? E però sulla carta resta presidente del Consiglio comunale. Aspetto politico che in aula ha trovato un quasi totale silenzio.
    “No, la situazione era incandescente anche prima con la Presenza della Bianco in aula, questo clima è fertile solo a chi adora dividere per comandare.
    Questo Sindaco oltre al Bavaglio istituzionale che ha imposto a noi con la forza dei numeri, ha imposto un altro bavaglio a sé stesso e a tutta la sua Squadra su un’unica vicenda: Quella della Presidente Sospesa… come in passato quando capitano vicende a membri della sua maggioranza il silenzio regna sovrano”.
    Secondo lei la presidente Bianco fa bene a restare in silenzio e a non spiegare le sue ragioni a non lasciare la carica più importante di Palazzo Cavarretta? “No, io parlerei, spiegherei le mie ragioni, lotterei e mi difenderei…Il silenzio non è sempre una cosa buona, lo diventa solo se si vuole sparire. Di certo io mi farei da parte, non da consigliera ma da Presidente …Giusto attendere i vari gradi di giudizio in carica da eletta come Consigliera per non tradire i propri elettori, ma rimanere assente da Presidente congela l’aula e in parte la Città. Non è una critica la mia, ma un consiglio che le ho sempre dato. La ritengo un soggetto coriaceo, ma adesso forse è meglio mettere da parte la politica e pensare alla persona”.

    Un invito chiaro alle dimissioni. Intanto a giorni dovrebbe ripartire l’attività consiliare.
    “Mi auguro – risponde Fileccia – che in questo 2025 gli egoismi, i nervosismi, le offese, le liti e le menzogne cessino per dar posto ad un costruttivo dialogo che possa portare benefici reali alla nostra Città non astratte come la Trapani per adesso in Cammino proclama! Invito i miei colleghi di Maggioranza, gli Assessori ed il Sindaco Giacomo Tranchida a concentrarsi sulla cosa pubblica e meno su altri aspetti che nulla hanno a che fare con la salute e la qualità di questo Capoluogo ed anche di tornare a non imbavagliare chi vuole solo lavorare per i Trapanesi come il sottoscritto”




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