Erice
Ingardia domina lo Slalom Agro Ericino 2025 [Video]
Oltre cento piloti in gara, pubblico in festa e il rombo dei motori tra le curve dell’Agro Ericino: trionfa Ingardia, Erice sogna l’Europa dello sport.
Redazione23 Giugno 2025 - Automobilismo



  • "Podio dello Slalom Agro Ericino 2025: Girolamo Ingardia al centro festeggia la vittoria tra Schillace e Venanzio, con trofei e pubblico sullo sfondo" Automobilismo

    Ingardia re dell’Agro Ericino: lo Slalom accende i motori tra Valderice ed Erice

    Oltre cento piloti in gara, pubblico in festa e profumo di benzina . La gloria è di Girolamo Ingardia, ma a vincere è un intero territorio.

    Valderice – Curva dopo curva, staccata dopo staccata, lo Slalom dell’Agro Ericino si è ripreso la scena. E che scena. Centosette piloti al via, un serpentone di motori lungo i tornanti che da Valderice salgono verso l’antica Erice, in una delle sfide più affascinanti del panorama motoristico siciliano.

    Ingardia imprendibile: firma il capolavoro su Gloria B5 Suzuki

    Girolamo Ingardia in azione su Gloria B5 Suzuki durante lo Slalom Agro Ericino 2025- Foto Niki Mazzara

    È bastato un soffio, anzi no: un’esecuzione perfetta. Girolamo Ingardia, ormai veterano e idolo di casa, ha dominato la gara al volante della sua Gloria B5 Suzuki, regalando al pubblico il miglior tempo assoluto. Una prova di forza e controllo che gli è valsa il gradino più alto del podio – meritato e applaudito.

    Alle sue spalle due avversari agguerriti: Emanuele Schillace (CSM Racing) e Salvatore Venanzio, entrambi a bordo di Radical SR4 Suzuki, a completare un podio di altissimo livello.

    Top ten da manuale

    Dietro di loro, battaglia serrata per le posizioni di prestigio:

    • 4° Salvatore Arresta (RO Racing) – Prosport Radical
    • 5° Domenico Palumbo (Scuderia Vesuvio) – Radical SR4
    • 6° Silvio Fiore (Catania Corse) – Radical SR4
    • 7° Giuseppe Giametta (RO Racing) – Gloria B5 Suzuki
    • 8° Antonino Di Matteo (RO Racing) – Gloria C8 Suzuki
    • 9° Riccardo Cerniglia (Misilmeri Racing) – Bogani
    • 10° Andrea Raiti (Trapani Corse) – GMG A/R

    Motori accesi e cuore caldo

    La 23ª edizione è stata un successo su tutti i fronti. Non solo per l’alto numero di iscritti, ma per il livello tecnico espresso in gara e per il coinvolgimento emotivo che ha attraversato tutta la valle. Un evento valido per il Campionato Italiano Slalom (coeff. 1.5) e per il Siciliano, che si conferma un classico imperdibile del calendario motoristico isolano.

    E poi c’era il pubblico. Famiglie, appassionati, curiosi: tutti lungo i 4 chilometri del percorso, tra striscioni, applausi e smartphone puntati sui bolidi.

    Erice sogna l’Europa dello sport

    Sul traguardo, bandiere a scacchi e sorrisi istituzionali. La sindaca di Erice, Daniela Toscano, ha colto l’occasione per rilanciare un messaggio chiaro:

    Lo sport è una leva potente di promozione e coesione sociale. Eventi come questo rafforzano la nostra candidatura a Città Europea dello Sport 2027. E siamo pronti a giocarcela fino in fondo.

    Accanto a lei, l’assessora Rossella Cosentino, che ha premiato i vincitori e ringraziato tutti: piloti, volontari, forze dell’ordine, cittadini. Un grande gioco di squadra che ha reso possibile la manifestazione.

    Dietro le quinte: Kinisia e una macchina ben oliata

    La regia dell’evento porta la firma del Promoter Kinisia, da anni sinonimo di garanzia nel mondo dello slalom. Tutto si è svolto in perfetta sinergia con ACI Sport, il Libero Consorzio di Trapani e i Comuni di Erice e Valderice. Massima l’attenzione alla sicurezza, con presidi lungo il percorso e staff medico sempre pronto.

    Ma la vera vittoria è collettiva: l’Agro Ericino si è mostrato per ciò che è – un territorio capace di unire adrenalina e paesaggio, sport e cultura. E lo ha fatto con il rombo dei motori come colonna sonora.





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  • Veduta del Castello di Venere a Erice, circondato da alberi e vegetazione rigogliosa, sotto un cielo azzurro primaverile. Attualità

    Erice – C’erano i tamburi, i fischi degli arbitri, le mani alzate dei bambini dopo un canestro. C’erano le magliette sudate degli atleti, le pettorine dei volontari, le sedie in prima fila per chi crede nel cambiamento. E poi c’era lei, la città, vestita a festa ma senza maschere. Vera, accogliente, determinata. Erice ha chiuso la sua corsa davanti alla commissione ACES Europe con la testa alta. Perché, comunque vada, qualcosa di profondo è già successo.

    Lo sport come identità. E come carezza

    Dal 29 al 31 maggio, Erice si è raccontata come non aveva mai fatto. Non con discorsi formali o slide da presentare, ma con gesti semplici: una stretta di mano tra generazioni, una palla che rotola su un campo, una corsa spensierata tra bambini di quartieri diversi. Ogni angolo della città è diventato campo da gioco, e ogni cittadino, a suo modo, ha indossato i colori di Erice.

    Non serviva recitare, bastava essere sé stessi. La commissione ha visto tutto questo: l’umanità dietro un progetto, la passione dietro un sogno, il desiderio collettivo di sentirsi parte di qualcosa di più grande.

    Volti, parole, visioni

    A guidare la delegazione, la sindaca Daniela Toscano, instancabile, sempre con un sorriso e una parola di gratitudine per chi si è speso in questi giorni. Accanto a lei l’assessora allo Sport Rossella Cosentino, che da mesi lavora a questa candidatura come fosse una staffetta: «Abbiamo corso insieme, ognuno con il suo passo, ma verso lo stesso traguardo».

    E poi le associazioni, le scuole, gli atleti disabili, i piccoli delle giovanili, gli istruttori che da anni seminano sport in silenzio. Nessuno è stato escluso. Nessuno si è tirato indietro.

    Una candidatura nata dal basso. E dal cuore

    Non è un titolo che si cerca per vanità. La candidatura a Città Europea dello Sport 2027 è figlia di un lavoro quotidiano: strutture messe in sicurezza, progetti educativi, inclusione vera. È il risultato di chi ha creduto che anche una piccola città possa fare cose grandi. Che lo sport non è solo medaglie, ma sguardi che si incrociano e imparano a rispettarsi.

    Il responso arriverà. Ma il miracolo è già accaduto

    ACES Europe darà il suo verdetto entro la fine dell’anno. Ma qui a Erice c’è già chi sente di aver vinto. Perché oggi tutti parlano di sport. I ragazzi sognano una squadra. Gli adulti hanno riscoperto il piacere di applaudire. E gli anziani, seduti ai bordi di un campo, raccontano le partite di un tempo con gli occhi lucidi.

    In un mondo che spesso divide, lo sport – qui – ha unito. E questo, a ben vedere, è il riconoscimento più bello.






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