Editoriale
Otto indagati, primo step per il caso degli esami istologici
La Procura di Trapani chiede incidente probatorio davanti al gip per otto indagati
Rino Giacalone22 Giugno 2025 - Editoriale



  • Trapani – di Rino Giacalone – La Procura di Trapani intende muoversi con i piedi di piombo e non far finire anche la giustizia a muoversi come un elefante dentro quella cristalleria della sanità pubblica dove ad ogni passo si rischia di far più danno rispetto a quelli già causati da un sistema politico e burocratico che per altre vie si è dimostrato essere corrotto e approssimativo. Lo scandalo costituito dagli oltre 3 mila referti istologici rimasti per mesi in attesa di essere esaminati, mentre i pazienti oncologici si aggravavano e morivano, anche senza cure, approda davanti al gip del Tribunale di Trapani, con una richiesta di incidente probatorio. Il giudice dovrà dare nominare periti per accertamenti medico legali.

    Ci sono otto indagati, tutti medici dei reparti di anatomia patologica degli ospedali di Trapani e Castelvetrano. I loro nomi sono finiti iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo, lesioni personali colpose e omessa vigilanza. Dinanzi all’accusa di omessa vigilanza viene da pensare che tra gli otto indagati possano esserci anche super burocrati dell’assessorato regionale alla Salute e dell’Asp di Trapani. Asp di Trapani che frattanto proprio per lo scandalo è stata decapitata ai massimi vertici con la rimozione del direttore generale Ferdinando Croce.

    All’incidente probatorio dinanzi al gip si arriva dopo la prima informativa finita sul tavolo del Procuratore della Repubblica Gabriele Paci e del sostituto procuratore Antonella Trainito. Una indagine che era stata aperta dapprima dalla Procura di Marsala perché lì era andata a presentare la sua denuncia la prof. Maria Cristina Gallo, la paziente mazarese che aveva fatto scoprire il buco nel sistema sanitario pubblico. Poi altre denunce si sono aggiunte, e il fascicolo frattanto per competenza territoriale è passato a Trapani.

    La notizia degli otto indagati è diventata pubblica oggi grazie ad un articolo nelle pagine regionali del Giornale di Sicilia. Il caso è noto. Secondo quanto emerso dalle indagini, oltre 3.300 esami istologici sono in attesa per mesi per essere refertati, quando finalmente la macchina sanitaria si è messa in movimento, e dopo il venir fuori della denuncia della prof. Gallo, rimasta per otto mesi in attesa del suo referto, è risultato che 352 riguardavano diagnosi tumorali notificate a pazienti quando la malattia era già in fase avanzata.

    A cosa serve l’incidente probatorio?

    Il gip dovrà nominare un collegio di periti per esaminare tutto il materiale raccolto dai Nas. Un momento preliminare all’eventuale dibattimento. Se i periti daranno ragione al pubblico ministero si procederà con la relativa richiesta di rinvio a giudizio, avendo una prova per così dire certificata. Dinanzi ad atti irripetibili , si tratta anche dell’esame di materiale istologico che potrebbe andare perduto col tempo, l’incidente probatorio è la via preferita dalle Procure. Ma nel caso specifico vuole anche dimostrare l’estrema attenzione dei pm trapanesi rispetto al caos della sanità trapanese, verso il dibattimento si andrà avendo prove certe. Ma non è da escludere che all’esito di un incidente probatorio, che potrebbe risultare a sfavore quanto a favore dei medici indagati, l’indagine possa proseguire anche verso altre direzioni. Tra quello che è emerso c’è anche l’anomalo funzionamento del sistema di assegnazione dei medici per gli esami di laboratorio. Verso gli ospedali di Trapani e Castelvetrano, già sovraccarichi e quasi al collasso, il Cup , il centro unico di prenotazione, finiva con l’assegnare pazienti anche non residenti in provincia di Trapani.

    Come è potuto accadere questo?

    Laboratori in tilt a fronte di altri laboratori che potevano bene accogliere i pazienti. Come si è dimostrato dopo l’esplodere dello scandalo, con i referti istologici trasferiti da Trapani e Castelvetrano verso altre strutture sanitarie che hanno eseguito in giornata gli esami. Insomma gli investigatori sostengono che lo scandalo è certo ed ha dei responsabili: possono essere i medici ma non sarebbero estranei anche i vertici burocratici della sanità pubblica locale e regionale. Ognuno con la sua parte di responsabilità. La notifica dell’incidente probatorio è stato fatto anche alle parti lese, i pazienti o i familiari di quelli frattanto deceduti, che si sono costituiti parte civile.




  • Trapani
    Scandalo Asp di Trapani, Croce si difende
    In una memoria di nove pagine l'autodifesa del manager della sanità trapanese
    Redazione20 Marzo 2025 - Salute



  • Salute

    Trapani – E’ un documento di nove pagine. Dentro l’autodifesa del manager dell’Asp di Trapani Ferdinando Croce. La relazione in questione è stata redatta in occasione della visita degli ispettori del ministero della Salute in questi a Trapani. In queste nove pagine Croce scrive che i ritardi nella refertazione degli esami istologici all’Asp non gli furono segnalati dal commissario straordinario uscente, Vincenzo Spera, nel passaggio di consegne dell’1 febbraio 2024.

    Croce ripercorre le tappe fin dal suo insediamento

    Nella relazione il direttore generale dell’Asp di Trapani, ripercorre le tappe della vicenda che ha fatto scoppiare lo scandalo sui ritardi nella refertazione degli esami istologici, oltre 3 mila, facendo un passo indietro fino all’ottobre del 2023, quando emerse “per la prima volta la notizia di un ritardo nella refertazione degli esami istologici”.

    L’attuale manager dunque non ci sta ad essere la vittima sacrificale e dà la sua versione dei fatti mettendo in luce un’altra data: quella del 14 febbraio 2024 in occasione della convocazione del Collegio di Direzione, organo di supporto al vertice dell’azienda con funzioni consultive e propositive. In quell’occasione invita i presenti a comunicare eventuali criticità e il direttore del dipartimento Oncologico, Leonardo Zichichi, si “limita” a segnalare un problema di carenza di medici, soprattutto nell’Anatomia patologica. C’è carenza di medici in grado di ‘leggere’ i vetrini processati e stendere i referti. Ed ora Croce dice agli ispettori che “una settimana dopo” il suo insediamento come commissario dell’Asp dispose una prima selezione per incarichi a tempo determinato.

    Poi  ricorda che in oltre due anni alla guida degli uffici dell’Asp trapanese, ha pubblicato tre avvisi per incarichi di anatomopatologi a tempo determinato e uno per la mobilità di quattro medici, oltre ad un concorso per assunzioni a tempo indeterminato. Bandita anche una selezione per il ruolo di direttore dell’Unità operativa complessa di Anatomia patologica. In questo caso la richiesta d’autorizzazione inviata alla Regione porta la data del 5 dicembre 2024, mentre l’ok arriva il 4 marzo.

    Chiusura aboratorio di Anatomia patologica dell’ospedale di Castelvetrano

    Tutto quello che ha fatto però non è servito a colmare il gap dell’Anatomia patologica dell’Asp di Trapani. Al momento i medici sono tre, rispetto ai nove previsti dalla pianta organica. Sono le carenze alla base dei gravi ritardi accumulati nei mesi scorsi in una vicenda che racconta come i difetti di comunicazione possano incidere pesantemente sui servizi ai cittadini. Croce, infatti, sostiene di non avere saputo nulla neanche della disposizione dell’allora direttrice sanitaria, Maria Grazia Furnari, che il 16 gennaio 2024 diede mandato di chiudere il laboratorio di Anatomia patologica dell’ospedale di Castelvetrano.

    L’obiettivo era concentrare personale e mezzi sul laboratorio dell’ospedale di Trapani per potere recuperare i ritardi accumulati fino a quel momento negli esami istologici. Nessuno diede seguito all’ordine. Sarà lo stesso Croce, nel novembre 2024, a chiudere il laboratorio di Castelvetrano.

    Il vero allarme sui ritardi parte a luglio 2024

    Il manager ribadisce agli ispettori ministeriali quanto già detto agli inviati dell’assessorato regionale alla Salute. L’esistenza di tremila esami istologici ancora da refertare gli fu comunicata per la prima volta il 2 luglio 2024. L’allarme fu lanciato dall’allora direttore dell’Anatomia patologica del Sant’Antonio Abate di Trapani, Domenico Messina, poi andato in pensione. Ma erano trascorsi già nove mesi dal primo alert.

    Cosa fa Croce per ridurre il gap

    Croce decise di procedere “con due iniziative parallele e cumulative”. Da un lato l’appello a tutte le aziende del servizio sanitario regionale per la stipula di convenzioni che potessero consentire “lo smaltimento integrale” delle refertazione, dall’altro la richiesta all’assessorato, di potere esternalizzare il servizio. (Fonte Live Sicilia)

    Conteggiati i referti risultati positivi

    Intanto sono stati conteggiati i referti risultati positivi a patologie tumorali. Sono 206 su oltre 3.000 i campioni istologici risultati “positivi” a patologie tumorali al termine dell’attività di refertazione compiuta dalle aziende del Servizio sanitario regionale coinvolte per azzerare i ritardi accumulati dall’Asp di Trapani. Il dato ufficiale emerge dal report finale della task force messa in campo dalla Regione, su input del presidente Renato Schifani, a partire dal 4 marzo.

    In particolare, i soggetti “positivi” sono 46 per il 2024 e 160 per il 2025. I campioni prelevati a gennaio e febbraio di quest’anno sono 1.908 e sono stati analizzati nel rispetto del target temporale dei 20 giorni lavorativi nel 98% dei casi, grazie alla rete istituita dall’assessorato della Salute per superare la grave situazione e scongiurare l’insorgere di ulteriori ritardi.

    Nel frattempo nella giornata di ieri gli ispettori ministeriali hanno continuato il loro lavoro, richiedendo documenti e ascoltano gli anatomopatologi, il Direttore generale e il direttore sanitario, e pare che siano arrivati anche i carabinieri a controllare e a portare via documenti.





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