Marsala – Nel quartiere Amabilina di Marsala si registra un significativo passo avanti sul fronte ambientale. Grazie a un intervento mirato di Formula Ambiente, in collaborazione con l’Amministrazione Grillo e il settore comunale dei Servizi Pubblici Locali, sono state bonificate le aree dove si erano accumulati numerosi rifiuti, spesso abbandonati da non residenti.
All’interno dell’operazione sono stati individuati e circoscritti anche diversi rifiuti speciali, tra cui secchi contenenti vernici, che non possono essere conferiti nei Centri di raccolta tradizionali. Questi materiali sono stati messi in sicurezza in attesa di un corretto smaltimento in impianti autorizzati.
Il vicesindaco Giacomo Tumbarello ha dichiarato:
“Malgrado l’inciviltà di pochi, la raccolta differenziata e il decoro urbano ad Amabilina sono migliorati. Abbiamo chiesto tolleranza zero verso chi abbandona rifiuti, soprattutto se proveniente da altre zone”.
Le istituzioni locali lanciano un appello ai cittadini per denunciare l’abbandono illegale dei rifiuti, in particolare quelli speciali che possono rappresentare un rischio per l’ambiente e la salute. I controlli si concentrano su chi, pur non essendo residente ad Amabilina, continua a utilizzare il quartiere come discarica abusiva.
Questa iniziativa si inserisce in una più ampia strategia per rafforzare la cultura ecologica a Marsala, promuovendo il rispetto delle regole e la tutela del decoro urbano.
Il miglioramento della raccolta differenziata ad Amabilina è anche il risultato di un lavoro di sensibilizzazione avviato negli ultimi mesi. In parallelo, le attività di vigilanza e sanzione verso i comportamenti scorretti restano una priorità.
L’obiettivo è duplice: mantenere alto lo standard di pulizia raggiunto e prevenire il ritorno a situazioni di degrado. Un impegno condiviso che richiede la collaborazione attiva di tutti i cittadini.
Trapani – Il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. Il tema 2025 – “Water for Peace” – ci ricorda che l’acqua può essere fonte di cooperazione, non di conflitto. Una riflessione particolarmente attuale per la Sicilia, dove alla crescente scarsità si sommano gravi problemi di gestione e dispersione delle risorse idriche. In un contesto segnato dalla crisi climatica e dalle inefficienze strutturali, l’acqua per la pace globale diventa anche un obiettivo locale, urgente e imprescindibile.
La Sicilia, pur essendo storicamente ricca di bacini, oggi si trova in una situazione critica:
Solo 30 invasi su 47 risultano operativi.
Nel 2022, la perdita d’acqua durante la fase di immissione in rete ha raggiunto il 51,6%.
Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato a livello globale, con effetti devastanti sull’equilibrio idrico dell’isola.
Una condizione che riguarda anche Trapani e il suo territorio, dove agricoltura, turismo e uso civile dipendono da un’acqua sempre più scarsa e mal gestita.
Ai lunghi periodi di siccità estrema, si alternano improvvise piogge violente. Anche in Sicilia, come nel resto del Paese, la cattiva pianificazione urbanistica e la cementificazione ostacolano il naturale assorbimento dell’acqua. Il rischio di alluvioni lampo cresce, anche a causa della mancanza di casse di espansione nei bacini fluviali regionali.
Alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Acqua, il WWF Italia lancia un appello anche ai siciliani: spegnere le luci e dedicare 60 minuti alla Terra, o a un gesto concreto di consapevolezza ambientale. L’obiettivo? Richiamare l’attenzione sull’acqua dolce, una risorsa fondamentale per le persone e gli ecosistemi, ma oggi minacciata da sprechi, incuria e ritardi politici, soprattutto nelle regioni del Sud.
“È indispensabile ripartire da una gestione idrica a livello di bacino”, afferma Andrea Agapito Ludovici del WWF. Per la Sicilia, ciò significa investire in:
Reti idriche moderne ed efficienti
Salvaguardia delle falde e dei corsi d’acqua
Piani di adattamento climatico locali, previsti dal PNACC
Solo così si potrà garantire equità tra gli usi civili, agricoli e ambientali.
Anche i cittadini possono contribuire alla tutela dell’acqua:
Evitare sprechi a casa e in giardino
Usare elettrodomestici a basso consumo
Segnalare perdite e inefficienze
Partecipare a iniziative locali per la protezione dei fiumi e delle falde
Diffondere cultura ecologica nelle scuole e tra le famiglie
Ogni gesto, anche piccolo, può fare la differenza.
L’acqua è al centro della convivenza pacifica, del benessere collettivo e della salvaguardia ambientale. In Sicilia come nel resto del mondo, è tempo di passare dalle parole ai fatti. In attesa che le istituzioni intervengano con decisione, ciascuno di noi può scegliere di non sprecare una goccia in più.
La Sicilia continua a distinguersi per il suo impegno nella tutela dell’ambiente, con numerosi comuni che hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento di “Comune Plastic Free 2025”. Tra questi, spicca San Vito Lo Capo, l’unico comune della provincia di Trapani a ricevere questa importante certificazione. Il titolo viene assegnato alle amministrazioni che si sono distinte nella lotta contro la plastica monouso e nella promozione di pratiche ecosostenibili.
Il riconoscimento di “Comune Plastic Free 2025” premia politiche ambientali efficaci volte a ridurre l’inquinamento da plastica e a sensibilizzare cittadini e turisti sull’importanza della sostenibilità. Le amministrazioni coinvolte hanno promosso ordinanze per limitare l’uso di plastica monouso, organizzato eventi di pulizia del territorio e attuato campagne di educazione ambientale nelle scuole.
Oltre a San Vito Lo Capo, anche altri comuni siciliani hanno ottenuto il riconoscimento “Plastic Free 2025”, dimostrando che la sinergia tra istituzioni, cittadini e associazioni può portare a risultati concreti. I sindaci delle amministrazioni premiate hanno espresso grande soddisfazione per il traguardo raggiunto, sottolineando l’importanza di politiche ambientali incisive e di lungo periodo.
Essere un “Comune Plastic Free” rappresenta solo un passo verso una Sicilia più attenta alla salvaguardia del territorio e del mare. Le amministrazioni locali stanno già lavorando su nuovi progetti, tra cui ulteriori restrizioni all’uso della plastica, campagne di sensibilizzazione sui rifiuti marini e incentivi per comportamenti ecosostenibili.
Per conoscere le prossime iniziative e gli eventi dedicati all’ambiente, è possibile seguire le pagine ufficiali dei Comuni Plastic Free e delle associazioni ambientaliste attive sul territorio. Il riconoscimento “Plastic Free 2025” non è solo un titolo, ma un impegno concreto per un futuro più pulito e sostenibile.
Castelvetrano – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trapani, dopo una serie di attività di controllo economico del territorio condotta anche con l’ausilio della componente aerea del Corpo, hanno eseguito un’attività ispettiva in materia ambientale che ha portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di Marsala di un uomo, per il reato di “attività di gestione di rifiuti non autorizzata” e al contestuale sequestro di una discarica abusiva sita su un’area di oltre 4.000 mq nei pressi del centro abitato di Castelvetrano.
In particolare, i finanzieri della Compagnia di Castelvetrano, coadiuvati dal personale tecnico dell’ARPA – dai colleghi della polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Marsala, hanno riscontrato l’effettiva esistenza di un deposito incontrollato di rifiuti ingombranti, tra cui ben 139 veicoli in disuso, la cui erosione, dovuta all’esposizione agli agenti atmosferici avrebbe potuto causare, nel tempo, l’assorbimento delle scorie nel terreno, contaminando suolo e acqua, con un potenziale pericolo per la salute pubblica.
Per evitare ulteriori danni all’ambiente, l’intera area è stata sottoposta a sequestro e al responsabile sono
state notificate le prescrizioni previste dalla legge che lo stesso sarà tenuto ad adempiere al fine di rimuovere le conseguenze dannose dell’illecito.
L’operazione testimonia l’incessante impegno delle Fiamme Gialle nella vigilanza del territorio al fine di tutelare la salute pubblica, contrastando ogni attività illegale a danno dell’ambiente e della collettività.
L’attività si colloca nell’ambito della fase delle indagini preliminari, allo stato delle attuali acquisizioni
probatorie e, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.
Calatafimi-Segesta – Molto presto l’area l’area verde del centro urbano di contrada Sasi, a Calatafimi, diventerà il polmone verde della zona. A ridosso del parco “Sasilandia” e area sportiva Callestenich, da martedì sono state infatti messe a dimora ben ottanta esemplari di Quercus Pubescens (roverella), specie autoctona e molto diffusa su tutto il territorio italiano, simbolo di resilienza e contributo alla cattura di CO2. Il parco arboreo infatti permetterà mediamente di compensare circa 9,8tC02/anno.
Il progetto è stato attuato grazie alla collaborazione tra l’azienda C.E.P. Italia SB S.r.l., che si trova ubicata nell’area industriale di contrada Fegotto e la città di Calatafimi-Segesta, comune “Custode della Macchia Mediterranea”. Si tratta di un documento con il quale il comune si è impegnato a preservare l’ecosistema locale, ritenuto parte integrante della macchia mediterranea. L’iniziativa si inserisce nella missione di riduzione dell’impatto ambientale delle attività produttive, promuovendo un ambiente più sano per le generazioni presenti e future. Il progetto “Investiamo per un futuro più sostenibile – Radici per il futuro” è stato finanziato interamente dalla C.E.P Italia SB S.r.l. Le piante di roverella alte oltre due metri, avranno bisogno solo delle irrigazioni cosiddette di “soccorso” in estate e di una normale manutenzione. Sono piante che ben si adeguano ai nostri climi.
“L’obiettivo finale – dice l’assessore all’ambiente Massimo Fundarò – è completare il parco urbano e farlo diventare un vero e proprio polmone verde a beneficio di quanti abitano in contrada Sasi, nata all’indomani del terremoto del Belice, dove vive una grossa comunità. In un primo momento la piantumazione della roverella sarebbe dovuta avvenire nella zona del Castello Eufemio che negli ultimi due anni in particolare ha subito un sistematico attacco da parte di incendiari senza scrupolo tanto da mettere in serio pericolo l’ecosistema della zona. La rigogliosa pineta che ricopriva la collina è stata attaccata e distrutta da incendi dolosi devastanti. Una ferita dolorosissima per tutta la popolazione. Poi per ragioni giuridiche è stata prevista la piantumazione nel Parco Sasilandia. L’aiuto di privati in questo caso è stato fondamentale”. Calatafimi si conferma ancora più capitale della sostenibilità ambientale.
Alla piantumazione era presente l’amministrazione comunale con il sindaco Francesco Gruppuso l’ Assessore all’ambiente Massimo Fundarò, per la Cep Massimo Melodia Responsabile del servizio prevenzione e protezione Cep. La nuova zona a verde è stata benedetta da don Boniface. Presenti anche insegnanti e studenti dell’istituto F. Vivona di Calatafimi Segesta che hanno arricchito la giornata di messaggi significativi sulla tutela del verde e degli alberi.