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Truffa del Doppio Spid: Attenzione ai Rimborsi 730 a Rischio
Difenditi dal furto d'identità digitale e proteggi i tuoi rimborsi fiscali
Redazione11 Aprile 2025 - Economia



  • Economia

    Roma – La stagione del 730 è iniziata e milioni di italiani stanno utilizzando lo Spid per accedere ai servizi della pubblica amministrazione. Ma proprio in questo periodo, aumenta il rischio della pericolosa truffa del “doppio Spid”, che mette a rischio rimborsi e pensioni. Scopri come riconoscerla, evitarla e cosa fare se sei già vittima.

    Che cos’è la truffa del doppio Spid

    Il “doppio Spid” sfrutta una debolezza del sistema: è possibile attivare più identità digitali valide con lo stesso codice fiscale, usando semplicemente indirizzi email e numeri di telefono diversi. I truffatori rubano documenti d’identità e selfie attraverso sms falsi (smishing), creando così un secondo Spid fraudolento. Con questa identità parallela possono incassare rimborsi fiscali o pensioni, modificare dati bancari e persino firmare documenti digitalmente a tua insaputa.

    Come riconoscere il tentativo di smishing

    Gli sms fraudolenti simulano comunicazioni ufficiali di enti come l’Inps e contengono link che conducono a siti falsi. Una volta aperto il sito, ti viene chiesto di inserire dati sensibili come documenti di identità o video-selfie. Fai attenzione: nessuna istituzione pubblica ti chiederà mai dati personali tramite sms.

    Cosa fare per proteggersi dal doppio Spid

    • Controlla sempre l’Iban associato ai tuoi dati su portali ufficiali (Inps, Agenzia delle Entrate, NoiPA).
    • Non cliccare mai su link sospetti ricevuti tramite sms o email.
    • Utilizza sempre l’autenticazione a due fattori per una maggiore sicurezza.
    • Segnala subito eventuali anomalie al Cert-AgID e alla polizia postale.

    Sei già stato truffato? Ecco cosa fare

    Se hai inviato documenti o cliccato su link sospetti:

    • Denuncia immediatamente l’accaduto alla polizia postale.
    • Monitora costantemente il tuo conto corrente.
    • Richiedi subito il rimborso degli addebiti non autorizzati alla tua banca, utilizzando la direttiva Psd2.



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