Palermo – Ancora una truffa sui bonus edilizi in Sicilia. E’ stata scoperta dalla guardia di finanza a Palermo – valore 26 milioni di euro. Diciannove le imprese edili palermitane, che avrebbero eseguito lavori di ristrutturazione solamente sulla carta. Quattro indagati sono finiti ai domiciliari, per altri 3 disposta una misura interdittiva: non potranno esercitare l’attività imprenditoriale e rivestire uffici direttivi di imprese per un anno.
Stessa misura imposta a 10 aziende. Sequestrati beni equivalenti al valore del presunto imbroglio con due distinti provvedimenti, uno di urgenza da oltre 8 milioni, nel corso delle indagini, e l’altro da circa 19 milioni, eseguito lo scorso mese di aprile.
Dalle indagini coordinate dalla Procura, è emerso che: le società coinvolte nella frode, applicando lo sconto in fattura, emettevano fatture per operazioni inesistenti verso clienti privati per lavori in realtà mai eseguiti, generando il citato credito d’imposta fittizio, utilizzabile in detrazione o cedibile a terzi; lo stesso credito veniva poi ceduto a intermediari finanziari, consentendone un’immediata e consistente monetizzazione; infine i titolari d’impresa distraevano parte delle somme mediante bonifici su conti correnti personali, prelevamenti di contanti, sottoscrizione di buoni fruttiferi postali, acquisto d’oro, criptovalute, beni mobili e immobili.
Ci sono indagati altri 83 soggetti, tra amministratori di diritto delle imprese inserite nel circuito illecito e committenti compiacenti, concorrenti nei reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti e truffa aggravata. I provvedimenti sono stati emessi a seguito a degli “interrogatori preventivi”, dopo i quali il giudice per le indagini preliminari ha disposto la custodia cautelare per alcuni e le interdittive per altri.
“Quest’attività di servizio, svolta in stretta sinergia con la Procura, si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo – scrive la guardia di finanza – a contrasto delle frodi in materia di agevolazioni fiscali concesse a sostegno di famiglie e imprese, a tutela della legalità economico-finanziaria del Paese”.
Economia – Negli ultimi anni, sempre più pensionati italiani scelgono di trasferirsi all’estero per migliorare la loro qualità di vita, sfruttando il minor costo della vita, una fiscalità agevolata e un clima favorevole. Secondo l’ultimo Rapporto sulle pensioni pagate all’estero dell’INPS, aggiornato al 2023, i pensionati italiani residenti all’estero sono circa 310.000, distribuiti in 160 Paesi.
Le principali motivazioni che spingono i pensionati a lasciare l’Italia sono:
Secondo i dati più recenti, i Paesi più ambiti per la pensione all’estero sono:
Altre mete in crescita includono Marocco, Croazia, Bulgaria, Turchia e Slovacchia, che offrono condizioni vantaggiose per i pensionati italiani.
Se in passato mete come Australia e Oceania erano molto richieste, oggi i pensionati italiani guardano sempre più all’Europa dell’Est e al Nord Africa. Il numero di trasferimenti è destinato a crescere, ma con una diversificazione delle destinazioni in base alle nuove condizioni economiche e fiscali.
Se stai pensando di trasferirti all’estero per la pensione, quali sono i fattori più importanti per te?