Ustica – Pa -Dopo 45 anni, Ci sono silenzi che urlano più di mille parole. Ci sono elenchi che sembrano freddi… finché non inizi a leggerli.
Uno alla volta. Nome dopo nome.
E allora quel silenzio prende corpo, volto, età.
E si fa memoria. E si fa dolore.
E si fa giustizia mancata.
Era il 27 giugno 1980. Un volo da Bologna a Palermo. Ottantuno persone. Una sera d’estate.
Nessuna è mai arrivata.
Il volo Itavia IH-870 si è inabissato nel mare tra Ponza e Ustica. Un mistero – così lo chiamano ancora.
Ma per chi ha perso un figlio, un marito, una madre o una bambina… non è un mistero: è una ferita che non si rimargina.
Ci sono bambini.
Francesco Di Natale (2 anni),
Giuseppe Diodato (1),
Sebastiano D’Alfonso (4),
Tiziana Marfisi (5),
Nicola Zanetti (6),
Francesca D’Alfonso (7),
Antonella Diodato (7),
Daniela Marfisi (10),
Giovanni Pinocchio (13),
Paola Bonati (16),
Carmela Fullone (17),
Alessandro Zanetti (18).
Ci sono giovani pieni di vita:
Giuseppe Cammarata (19),
Andrea Ongari (23),
Antonella Pinocchio (23),
Maria Rosaria Liotta (24),
Cinzia Andres (24),
Vito Fontana (25),
Vincenzo Guardì (26),
Graziella Guerra (27),
Giuseppe Calogero De Cicco (28),
Daniela Valentini (29),
Maria Assunta Mignani (30),
Massimo Venturi (31),
Luigi Andres (32),
Pierantonio Torres (32),
Giovanna Lupo (32),
Giuseppe Valenza (33),
Pierpaolo Ugolini (33).
Ci sono madri e padri, famiglie intere:
Salvatore D’Alfonso (39),
Maria Grazia Croce (40),
Elvira De Lisi (37),
Maria Elena Speciale (55),
Giuseppe Lachina (58),
Rita Volpe (48),
Giulia Maria Concetta Tripiciano (45),
Giulia Reina (51),
Rita Giovanna Mazzel (37),
Erta Dora Erica Mazzel (48),
Carlo Parrinello (43),
Francesca Parrinello (49),
Giuseppe Manitta (54),
Guelfo Gherardi (59),
Annino Molteni (59),
Paolo Licata (71),
Marianna Siracusa (61).
E poi i membri dell’equipaggio Itavia:
Domenico Gatti (44) – comandante,
Enzo Fontana (32) – copilota,
Paolo Morici (39) – assistente di volo,
Rosa De Dominicis (21) – allieva assistente.
Sono 81 anime.
Ognuna con un volto. Ognuna con una valigia da riempire, un’estate da vivere, qualcuno che l’aspettava all’arrivo.
Non c’è verità senza nomi.
Per questo oggi, a 45 anni da quella notte, ti chiediamo un gesto semplice ma potente:
Leggi tutti i nomi. Non scorrere. Non saltare.
Ogni riga è un altare. Ogni nome un fiore.
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