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    Quelle olive rimaste non raccolte
    Il Comune di Trapani non è riuscito nella raccolta in un terreno confiscato alla mafia
    Redazione27 Dicembre 2025 - Cronaca
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    Trapani – A sollevare la questione con toni molto critici è stato il consigliere di Fratelli d’Italia, Nicola Lamia. Dai banchi della minoranza in Consiglio comunale, Lamia, in una delle ultime sedute consiliari, ha denunciato la grave inadempienza, che segna la disattenzione materiale dell’amministrazioni al tema dell’uso dei beni confiscati alla mafia. “Abbiamo un sindaco – ha detto Lamia – che da una parte predica bene, e proprio tanto sul tema delle confische e della lotta alla mafia, ma di fatto mostra una disastrosa disattenzione”.

    Il comune di Trapani e quell’uliveto in contrada Belvedere

    Il Comune di Trapani è assegnatario di un uliveto nella zona di contrada Belvedere, nei pressi di quello che era la sede di un centro per le vaccinazioni anti Covid – hub vaccinale – e che adesso è stato affidato dal Comune al Libero Consorzio e quindi all’Istituto alberghiero di Erice. In questo uliveto le olive sono rimaste non raccolte.

    Il consigliere Nicola Lamia

    “Negli anni passati – dice Lamia – il Comune ha predisposto un bando per consentire la raccolta, quest’anno non è stato fatto nulla e si è così dispersa una risorsa agricola di valore”. “Oggi peraltro quest’area agricola, come altre assegnate al Comune, sono in stato di abbandono e degrado. Non è così che si tutelano i beni confiscati, e semmai si manda in malora il riuso sociale, siamo dinanzi ad un grave segnale di inefficienza amministrativa. Tale situazione appare come un insulto morale”.
    Lamia ha presentato una interrogazione che reclama risposte dettagliate, soprattutto in che modo l’amministrazione comunale intende recuperare questi terreni, assodato che adesso è impossibile pensare alla raccolta delle olive, oramai andate perdute.

    La risposta dell’assessore Giuseppe Pellegrino

    In aula ha risposto l’assessore Giuseppe Pellegrino che ha assicurato che non c’è stata alcuna trascuratezza. “E’ in itinere un accordo con l’istituto Florio, si pensava di definirlo in tempo per la stagione della raccolta delle olive, ma la prevista costituzione di una classe per gli studi agrari non c’è stata nei tempi previsti, questa la ragione del ritardo. Ma non c’è alcuna intenzione a trascurare la tematica”. Pellegrino ha riferito di contatti costanti con la dirigente scolastica del Florio per giungere alla costituzione dell’indirizzo agrario, “a cui affidare la gestione delle aree agricole confiscate e assegnate in gestione al Comune. La dirigente scolastica è d’accordo a ottenere la gestione di questi terreni, per gli studi scolastici, affideremo questi terreni ad una cooperativa che collaborerà con la scuola”.

    “Una risposta che non ci convince del tutto, prendiamo atto che c’è una intenzione futura, ma intanto abbiamo perduto occasione per fare la raccolta. Non capisco perché non si sia fatto il bando, considerato che in passato questo è stato fatto, serviva altro fare duplicato di quel bando, gli uffici potevano procedere con facilità, ma l’amministrazione ha preferito restare distratta”.

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