Attualità
PETRALIA SOPRANA – Non un semplice presepe natalizio, ma un progetto culturale che affronta uno dei temi più drammatici dell’attualità: la guerra e le sue conseguenze sui più piccoli.
È stato inaugurato nei giorni scorsi a Petralia Soprana il Presepe d’InCanto 2025, un’installazione che utilizza videomapping, intelligenza artificiale e realtà aumentata per raccontare il dolore dei bambini e delle madri vittime dei conflitti.
Allestita presso l’Aula Polifunzionale di Corso Umberto I, l’opera propone un percorso immersivo in cui la Natività diventa simbolo di infanzia violata e maternità ferita. Il racconto non passa attraverso immagini esplicite, ma attraverso luce, silenzio e narrazione visiva, trasformando il presepe in uno spazio di riflessione civile oltre che religiosa.
Il progetto, ideato nel 2008 da Leonardo Bruno e don Calogero La Placa, si distingue per un uso della tecnologia che non punta all’effetto spettacolare, ma al contenuto. L’edizione 2025 è esplicitamente segnata dal contesto internazionale attuale e dai conflitti in corso, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sul dolore innocente che attraversa il nostro tempo.
«Abbiamo sentito il bisogno di parlare delle madri che perdono i figli e dei bambini strappati alla vita dalla guerra», ha spiegato Bruno. «Un dolore che spesso resta senza voce».
Anche l’amministrazione comunale ha sottolineato il valore dell’iniziativa come proposta culturale capace di usare arte e tecnologia per stimolare consapevolezza su temi di forte attualità.
Esperienze culturali di questo tipo si inseriscono in un dibattito presente in tutta la Sicilia occidentale, dove sempre più spesso eventi e iniziative pubbliche cercano di coniugare tradizione, linguaggi contemporanei e attenzione ai grandi temi globali, dal conflitto alla tutela dell’infanzia.
Il Presepe d’InCanto 2025 sarà visitabile fino al 6 gennaio 2026.