Palermo
Palermo, GdF: truffa bonus facciata, sequestro da 3,5 milioni a imprenditore antimafia
l'imprenditore è indagato per truffa ai danni dello Stato
Redazione15 Ottobre 2025 - Cronaca
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    Palermo – I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti dell’imprenditore edile Rosario Giuseppe Piraino, per un importo complessivo di oltre 3,5 milioni di euro.

    Piraino, è l’imprenditore che con diverse denunce ha fatto arrestare gli uomini del pizzo, ora è indagato per truffa ai danni dello Stato. Il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta della Procura di Palermo, disponendo il sequestro preventivo di tre milioni e mezzo di euro e della sua impresa, la Mosina Costruzioni.

    Il modus operandi

    L’imprenditore avrebbe fatturato anticipatamente i lavori per assicurarsi l’accesso ai benefici del bonus facciata “nella consapevolezza di non potere avviare o portare a termine gli stessi lavori”. Il meccanismo è quello dello sconto in fattura.

    I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria al momento stanno indagando su trenta ristrutturazioni: dal centro storico alla periferia della città, quantificando in circa 7 milioni di euro l’ammontare complessivo dei “bonus facciate” inesistenti.

    In alcuni casi la Mosina Costruzioni, si sarebbe limitata a montare soltanto il ponteggio, in altri i lavori non sarebbero stati completati o addirittura neppure avviati. Si tratta di commesse che vanno dal 2021 sino ad oggi. Il solito modus operandi scoperto dagli investigatori un pò ovunque in ultimo anche a Trapani.

    E così come avvenuto in altri posti anche in questo caso le indagini sono partite dopo le denunce presentate dai condomini di una palazzina nel rione Kalsa. Avevano pagato un acconto pari al 10% dei lavori. In un certificato della Mosina sarebbero risultati completati per un ammontare di 260.000 mila euro. Soldi che servivano per rifare prospetti, cornici e parapetti.

    L’impresa però non ha ultimato i lavori che dovevano durare tre mesi. Prima sono partite le lettere di diffida da parte dei condomini, poi il direttore dei lavori si è dimesso. La facciata è rimasta in stato di abbandono.

     

     

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