Marsala – La signora Anna Peralta, morta in ospedale a Marsala due giorni dopo il ricovero, presentava diversi ematomi in varie parti del corpo. L’anziana donna era arrivata al Paolo Borsellino domenica scorsa in ambulanza, al suo ingresso aveva detto di avere fatto abuso di farmaci. In ospedale comunque i medici dopo averla visitato hanno riscontrato una grave emorragia interna, provocata da lesioni alla milza, evidenti gli ematomi riscontrati in più parti del corpo.
La signora è stata immediatamente sottoposta ad un delicato intervento chirurgico, e posta nel reparto di rianimazione ma il suo cuore non ce l’ha fatto è morta nel tardo pomeriggio di martedì. Il figlio, Girolamo Peraino di 51 anni, è stato arrestato dai carabinieri. L’accusa per lui omicidio preterintenzionale.
Dietro questa vicenda, una triste storia di maltrattamenti familiari.
Per accertare le cause del decesso, è stato disposto dalla Procura che coordina le indagini effettuate dai carabinieri, l’esame autoptico. Da una prima ricostruzione sarebbe emerso che il figlio, al culmine di una lite per questioni economiche, avrebbe picchiato la madre, provocando le ferite che poi le sono state fatali. L’uomo, tossicodipende e con lavori saltuari secondo quello che sarebbe emerso dalle indagini chiedeva spesso denaro alla madre, con la quale viveva, nella casa di via Oberdan, alla periferia di Marsala.
La donna quindi sarebbe morta a causa delle gravi lesioni riportate a seguito delle percosse subite dal figlio nei giorni precedenti al ricovero. I medici del Paolo Borsellino dopo la visita avevano già avvertito le forze dell’ordine.
Al momento gli inquirenti stanno ascoltando familiari, la donna aveva anche un altro figlio, parenti e amici della vittima, si vuole capire cosa succedeva in quella casa e cosa era costretta a subire l’anziana donna.
Per avere la conferma di ulteriori maltrattamenti si attende l’autopsia. Girolamo Peraino da mercoledì invece si trova rinchiuso nel carcere Pietro Cerulli di Trapani in attesa della decisione del gip che dovrà pronunciarsi sulla convalida del fermo.