Trapani
Nave Mediterranea: “Sbarcate al sicuro a Trapani le 10 persone che abbiamo soccorso”
Avranno cure adeguate, nonostante l'ordine del Viminale di dirigersi a Genova
Redazione25 Agosto 2025 - Cronaca
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    Trapani –  Si trovano in strutture di accoglienza dove riceveranno le cure mediche adeguate i dieci migranti, tra cui tre minori non accompagnati di 14, 15 e 16 anni sbarcati sabato attorno alle 20:45 dalla nave Mediterranea che ha attraccato al porto di Trapani, disobbedendo all’ordine del Viminale di dirigersi a Genova.

    I volontari della Ong hanno effettuato questo “atto contrario” per far sbarcare con urgenza le dieci persone sopravvissute agli eventi della notte tra mercoledì e giovedì scorsi al largo delle coste libiche.

    Lo sbarco si è concluso attorno alle 22:00 verso la mezzanotte, tutti e dieci sono stati accompagnati nelle strutture di accoglienza per ricevere cure, supporto medico e psicologico adeguato.

    Laura Marmorale presidente Mediterranea

    Le persone soccorse erano state brutalmente aggredite, picchiate e gettate in mare, trattate come oggetti da smaltire. «Davanti a tutto questo, abbiamo scelto di riaffermare un principio basilare, oggi tutt’altro che scontato: la dignità e la vita umana vengono prima di ogni altra considerazione – afferma Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans – Lasciare per giorni dei naufraghi traumatizzati a bordo di una nave, esposti nuovamente a un contesto che ricorda loro l’inferno appena vissuto, è inaccettabile. È come costringere una persona ustionata a restare tra le fiamme. La cura comincia dalla comprensione, dalla capacità di mettersi nei panni degli altri. È per questo che abbiamo deciso di attraccare a Trapani».

    «Siamo consapevoli delle conseguenze che questa decisione può comportare in un contesto in cui le operazioni di soccorso vengono penalizzate e criminalizzate, mentre i trafficanti di esseri umani e le violazioni sistematiche dei diritti prosperano impunite. Ma non possiamo accettare una visione del mondo in cui gli esseri umani sono trattati come merce – sottolinea Marmorale – Abbiamo detto no a questa logica disumana, perché ciò che oggi viene inflitto a chi è considerato “umanità di scarto”, domani potrebbe colpire tutti noi. Resistere a questa deriva significa difendere la nostra stessa umanità. E noi, come sempre, abbiamo scelto di farlo. Abbiamo messo un freno come abbiamo potuto».

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