Marsala –Diciotto anni di carcere. E’ la richiesta del Pm Gianluca De Leo, per l’ex medico di base Alfonso Tumbarello accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e falso in atti pubblici per avere redatto e firmato oltre 100 tra prescrizioni e ricette per consentire all’allora boss latitante Matteo Messina Denaro, ora deceduto, di potersi curare dal cancro di cui soffriva, sotto il falso nome di «Andrea Bonafede».
Il processo si sta svolgendo davanti al Tribunale di Marsala giudice Vito Marcello Saladino. Tumbarello che si trova ai domiciliari. In realtà, secondo l’accusa, sarebbe stato invece consapevole che erano destinati al boss latitante.
“Non potevo immaginare che un mio paziente avesse ceduto la sua identità dopo che il suo medico di base era andato in pensione. Lo conosco da tanti anni, ma non siamo amici. Un giorno venne da me per mostrarmi l’esito di una colonscopia…”, disse a sua discolpa. La parola passa agli avvocati Gioacchino Sbacchi e Giuseppe Pantaleo.