Palermo – C’è voluto il voto segreto. Solo così la norma che crea reparti ad hoc per togliere gli ostacoli che oggi rendono quasi impossibile l’aborto nelle strutture pubbliche siciliane è stata approvata all’Ars. E per il rotto della cuffia, visto che i voti a favore sono stati 27 e quelli contrari 25. La proposta targata Pd prevede che all’interno dei reparti di Ginecologia degli ospedali pubblici nascano delle unità semplici in cui si pratica esclusivamente l’aborto. Queste strutture verranno potenziate dando il via libera ai manager per assumere ginecologi ma anche anestesisti che si dichiarino non obiettori. La norma prevedeva inizialmente la perdita del posto per quanti si dichiarassero obiettori solo dopo l’assunzione.
Una battaglia di civiltà che ho portato avanti con determinazione, insieme a tutto il gruppo del Partito democratico. Oggi siamo più vicini a un traguardo storico”. Commenta così, il deputato regionale del Partito Democratico Dario Safina l’approvazione di oggi pomeriggio da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana dell’articolo 3 del Disegno di Legge 738 in materia di sanità.
Un passaggio epocale per la sanità siciliana: il provvedimento introduce l’obbligo di assumere medici non obiettori di coscienza nelle strutture ospedaliere pubbliche, garantendo così la piena attuazione della legge 194 del 1978, che tutela il diritto delle donne all’interruzione volontaria di gravidanza.
“Il nostro obiettivo è che il diritto all’IVG sia reale, non solo teorico – ha aggiunto Safina -. Troppe siciliane si sono scontrate finora con un muro fatto di carenze organizzative e di un altissimo numero di obiettori, che in Sicilia supera l’85% tra i ginecologi. Con questa norma, poniamo le basi per un sistema sanitario più equo, efficiente e rispettoso dei diritti di tutte”. “È una misura di responsabilità – spiega Safina – che assicura stabilità nei reparti e tutela concreta per le pazienti. Nessuno sarà discriminato, ma le strutture sanitarie non potranno più permettersi vuoti di organico in un settore così delicato”.
Il provvedimento approvato affonda le sue radici in un disegno di legge presentato dallo stesso Safina nel 2023 e poi trasformato in emendamento al Ddl 738. “Un momento storico, che segna un cambio di passo atteso da anni: la Sicilia sceglie di stare dalla parte dei diritti, della salute e della libertà delle donne. Ora chiederemo all’assessorato regionale alla Sanità di applicare immediatamente la norma e di predisporre gli atti conseguenziali affinché le aziende sanitarie possano procedere alle assunzioni”, ha concluso Safina.
Il testo approvato in Aula prevede procedure concorsuali dedicate esclusivamente a medici non obiettori e l’obbligo per le aziende sanitarie di provvedere tempestivamente alla loro sostituzione qualora dovessero cambiare idea, garantendo così la continuità del servizio e il pieno rispetto del diritto delle donne all’interruzione volontaria di gravidanza.