Palermo
La procura chiede condanna per tre favoreggiatori di Matteo Messina Denaro
Riguarda l'architetto Massimo Gentile, il tecnico di radiologia Cosimo Leone e l'operaio agricolo Leonardo Gulotta
Redazione10 Gennaio 2025 - Cronaca
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    Palermo – Arrivano le richiesta di condanna della Dda di Palermo per i tre imputati considerati dall’accusa favoreggiatori della latitanza del defunto boss Matteo Messina Denaro. Alla fine della requisitoria davanti al Gup Marco Gaeta del processo con il rito abbreviato, il procuratore aggiunto Paolo Guido e i sostituti Gianluca De Leo, Bruno Brucoli e Pierangelo Padova, che hanno coordinato l’inchiesta ha invocato dodici anni ciascuno per l’architetto Massimo Gentille e il tecnico di radiologia Cosimo Leone e sei anni per l’operaio agricolo Leonardo Gulotta.

    Gentile e Leone sono imputati per mafia, Gulotta per favoreggiamento aggravato. Leone lo scorso mese di novembre è tornato in carcere. Leone avrebbe avuto un ruolo nella trafila sanitaria di Messina Denaro che ha scoperto di avere un tumore.

    Gentile avrebbe messo a disposizione del latitante la sua identità, comprendolo nel tempo.

    Gulotta, invece, avrebbe messo a disposizione del latitante il suo numero di cellulare in occasione dell’acquisto di una macchina. Su di loro avrebbero fatto affidamento il padrino di Castelvetrano.

    Tutti e tre gli imputati fanno parte del nucleo familiare dei Bonafede. I padri di Massimo (l’architetto) e Salvatore Gentile (il marito ergastolano della maestra Laura Bonafede) sono figli di fratelli e quindi cugini di primo grado. Gulotta ha lavorato per le imprese dei fratelli Luppino, anche loro facevano parte della rete del boss. Leone è cognato dell’architetto Gentile, ma anche cugino dell’ergastolano Salvatore Gentile. Ora la parola passa alle difese, poi la sentenza.

     




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