Halloween in Italia: una scusa per fare festa, e per ricordare
Tradizioni Italia – In fondo, ogni scusa è buona per fare festa. E anche Halloween, arrivato da lontano, ha trovato il suo posto nel calendario degli italiani.
Non è più solo una notte di travestimenti e scherzi: è diventato un momento per ritrovarsi, per sorridere, per lasciarsi alle spalle la routine e stare insieme — bambini e adulti, famiglie e amici, città e paesi. Da nord a sud, da Torino a Trapani, le strade si riempiono di lanterne e risate. E dietro le zucche illuminate, si riconosce qualcosa di familiare: il bisogno di sentirsi comunità, di dare un senso al passare delle stagioni. Festeggiare Halloween in Italia significa abbracciare nuove tradizioni.
In Sicilia, in Puglia, in Campania, in Veneto, ogni territorio conserva una propria tradizione legata ai defunti. Prima che arrivasse Halloween, la notte tra l’1 e il 2 novembre era già una festa: quella dei “morti buoni”, che tornavano nelle case per lasciare doni ai bambini. Ceste piene di dolci — le ossa di morto, i pupi di zucchero, la frutta martorana, i biscotti alle mandorle — attendevano i piccoli al risveglio.
Era un modo per insegnare che la morte non era una fine, ma una continuità affettuosa tra chi c’è e chi c’era. Oggi, quelle usanze rivivono accanto alle zucche intagliate. I “dolcetti dei morti” si affiancano ai biscotti a forma di teschio, e nelle piazze italiane si accendono lanterne per ricordare — con leggerezza, ma con rispetto. Così, le tradizioni di Halloween si intrecciano, specialmente in Italia, con la commemorazione dei defunti.
Sono loro, i più piccoli, a dare vita alla festa. Con i vestiti da fantasmi o da streghette, bussano alle porte, gridano “dolcetto o scherzetto” e riempiono i sacchetti di caramelle. Ma in molte città italiane — da Napoli a Verona, da Palermo a Milano — accanto ai giochi ci sono anche momenti di memoria: laboratori di zucche, letture di storie popolari, mercatini autunnali, feste di quartiere dove genitori e figli si ritrovano senza eccessi. È un modo semplice per insegnare il valore della condivisione e tenere viva, sotto la maschera, la parte più bella di ogni festa: lo stare insieme. Ecco come halloween diventa una tradizione in Italia, coinvolgendo tutta la famiglia.
Per gli adulti, Halloween è diventato una serata per ritrovarsi. Nei ristoranti e nelle osterie si servono piatti d’autunno — zucca, castagne, vino novello — e nei locali non mancano le feste in maschera, i concerti e le cene a lume di candela. Qualcuno, invece, sceglie la casa: una tavola rustica, qualche candela, un dolce dei morti preparato con le ricette della nonna, e una chiacchierata che dura fino a tardi.
Perché, anche se il nome cambia, il senso resta quello di sempre: ritrovarsi, raccontarsi, e magari ricordare chi non c’è più. Halloween in Italia oggi è una tradizione che mescola passato e presente.
L’Italia, in questo, ha saputo fare ciò che sa fare meglio: trasformare un’usanza straniera in qualcosa di proprio, senza perdere identità.
Da una parte la fantasia dei bambini, dall’altra il rispetto delle tradizioni.
Così Halloween è diventato una festa ibrida e tutta nostra, dove il buio serve solo a far risplendere meglio le candele.
Dalle Alpi alla Sicilia, halloween in italia oggi fa si chele persone non festeggiano la paura, ma la presenza viva del ricordo.
E dietro ogni risata, ogni costume, ogni zucca accesa, si nasconde lo stesso pensiero:
che la vita continua, che la memoria è dolce, e che i nostri “morti” non se ne vanno mai davvero.
Italia, 31 ottobre – 2 novembre 2025
Una notte per ridere, ricordare e stare insieme. Tra zucche, dolci e memoria, la festa dei vivi e quella dei morti si danno la mano.