Cronaca
Trapani – Una importante operazione di polizia marittima a tutela dell’ambiente marino e del rispetto delle leggi sulla pesca marittima, sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Palermo, è stata portata a termine dalla Guardia Costiera di Trapani. L’attività di servizio ha coinvolto personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Marsala e dell’Ufficio Locale Marittimo di Marettimo.
Grazie al sistema di monitoraggio satellitare V.M.S., la Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Trapani individuava alcune unità da pesca a strascico attive all’interno della zona GSA 16 (area geografica sud occidentale della Sicilia, istituita per monitorare lo stress di cattura di alcuni stock ittici) nonostante nel mese di settembre sia in vigore il fermo pesca regionale, misura essenziale per garantire il ripopolamento delle specie e l’equilibrio biologico.
Sulla zona sono state inviate due motovedette, della Capitaneria di porto di Trapani e di Marettimo, che hanno intercettato a sud-ovest di Marettimo un peschereccio della marineria di Porticello; l’imbarcazione, oltre a operare in periodo vietato, utilizzava una rete non conforme alla normativa comunitaria, con maglie inferiori al consentito e, quindi, altamente dannose per l’ecosistema perché in grado di catturare anche esemplari giovani.
L’utilizzo di reti non conforme è particolarmente dannoso per l’ecosistema e per le specie ittiche in quanto la non conformità della dimensione delle maglie che compongono gli attrezzi da pesca ne modifica significativamente la selettività e permette, dunque, la cattura di esemplari di taglia inferiore a quella consentita anche in fase di crescita e riproduzione.