Trapani – “Dobbiamo chiedere scusa a questa terra perchè siamo arrivati troppo tardi. Dovevamo arrivare molto prima per ricordare le tante vittime innocenti di mafia che ci sono stati in Sicilia. Dobbiamo ricordarli tutti con la stessa forza e con la stessa intensità”. Lo ha detto don Luigi Ciotti una delle anime di Libera, prima di salire sul palco di Piazza Vittorio Emanuele a Trapani, dove sono stati elencati i nomi di tutte le vittime di mafia per la XXX Giornata della memoria e dell’impegno. “Il miglior modo per ricordare le vittime è quello di impegnarci di più tutti ogni giorno. Dobbiamo evitare la retorica della memoria, perchè la vera memoria deve tradursi con l’impegno quotidiano”.
“Sono tre mesi che giro la Sicilia, e soprattutto questo territorio – dice don Ciotti – ho imparato tante cose, ho ascoltato tante voci, ho visto tanti giovani. Ho sentito il grido di molti di essi. I nostri giovani hanno bisogno di punti di riferimento. Poi non ci stupiamo che nelle ultime operazioni troviamo ancora vecchi boss e accanto a loro giovani che sono stati buttati dentro questi circuiti criminali”. Poi il riferimento a Trapani “Siamo venuti a Trapani per non dimenticarci il sacrificio di tante persone di questa provincia uccise dalla violenza criminale mafiosa, sono più di 55 le persone ammazzate. Ma siamo qui anche per far emergere le cose belle. Perchè in ogni città, c’è una città dentro la città. E questa città è quella della legalità, dei monumenti, delle associazioni. Di quelli che fanno la loro parte. Il lavoro dei magistrati delle forze di polizia, non basta. Perchè oggi le mafie ci sono. Sono sotto traccia, ma ci sono e quindi serve mantenere alta l’attenzione”.