Castelvetrano
Diga Trinità. Un grande passo avanti, ma il prezzo pagato dagli agricoltori è stato altissimo
Il ringraziamento di Colomba Bianca al presidente Schifani e al governo regionale
Redazione10 Marzo 2025 - Economia
  • Dino Taschetta, presidente della cooperativa vitivinicolaEconomia

    Castelvetrano –  Dino Taschetta, presidente della cooperativa vitivinicola che opera in provincia di Trapani con oltre 2400 vigneron, commenta la notizia delle ultime ore relativa alla decisione del MIT di continuare a invasare acqua, per raggiungere 2 milioni e 500 mila metri cubi di acqua.

    «Desideriamo esprimere un sincero ringraziamento al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, al Governo regionale, al commissario ad acta Salvo Cocina, alle organizzazioni sindacali e all’on. Giorgio Mulè, per l’impegno profuso nella risoluzione della questione relativa alla Diga Trinità di Castelvetrano. Dopo anni di incertezze e immobilismo, l’intervento delle istituzioni ha finalmente permesso di evitare il fuori esercizio dell’invaso, consentendo la ripresa dell’accumulo idrico e restituendo una risorsa fondamentale agli agricoltori del territorio».

    Una Notizia che rincuora che fa guardare al futuro con ottimismo

    «Uno notizia che ci rincuora e che ci fa guardare al futuro con maggiore ottimismo – continua Taschetta – tuttavia non possiamo ignorare il prezzo che gli agricoltori hanno già pagato per le scelte errate del passato. Decenni di cattiva gestione e decisioni che hanno letteralmente distrutto una parte significativa del patrimonio agricolo siciliano, lasciando i produttori in balia di una crisi idrica devastante. Oggi ci troviamo di fronte a una realtà in cui migliaia di ettari di vigneti sono andati persi, a causa della mancata manutenzione degli impianti, della dispersione incontrollata delle risorse idriche e dell’assenza di una strategia lungimirante. L’agricoltura siciliana ha subito un colpo durissimo, e i danni non si misurano solo in ettari coltivati, ma anche nelle famiglie che hanno visto sfumare anni di lavoro e investimenti. Speriamo che questa sia solo la prima tappa di un percorso più ampio, in cui le istituzioni, insieme alle aziende e agli agricoltori, possano finalmente costruire una strategia efficace per la gestione dell’acqua in Sicilia».

    Chiesto che la diga torni ad essere risorsa stabile e affidabile

    «La Diga Trinità deve tornare ad essere una risorsa stabile e affidabile per il territorio, non un’incognita che mette a rischio ogni anno il futuro delle nostre produzioni – conclude Taschetta – Chiediamo dunque che questo impegno non si esaurisca qui, ma che si lavori fin da subito per pianificare interventi strutturali che garantiscano una gestione razionale dell’invaso e per stabilire un piano di manutenzione regolare per evitare il ripetersi di queste emergenze, ascoltando la voce degli agricoltori e delle aziende vitivinicole, che conoscono il territorio e le sue esigenze reali. L’agricoltura è il cuore pulsante della Sicilia, e l’acqua è il suo bene più prezioso. È tempo di adottare scelte concrete per proteggerlo».




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