Castelvetrano
Diga Trinità, contatti tra Schifani e Salvini per valutare urgenti provvedimenti
Intanto contro la chiusura dell'invaso insorgono, organizzazioni di settore, sindaci e politici
Laura Spanò21 Gennaio 2025 - Politica
  • Musumeci, per diga Trinità in Sicilia accertate gravi carenzePolitica

    Castelvetrano – La vicenda della diga Trinità di Castelvetrano è al momento al centro di una serie di contatti tra il presidente della Regione Renato Schifani e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Si sta valutando quali provvedimenti adottare per superare le criticità relative all’utilizzo dell’invaso. Roma ha disposto la messa fuori esercizio della diga Trinità attraverso la progressiva riduzione dei livelli idrici, per problemi di sicurezza in caso di terremoti. I livelli massimi autorizzati d’accumulo sono ora da 50 a 54 metri sul livello del mare, il resto dell’acqua dovrà essere sversata fuori. Contro la chiusura della diga ci sono state le prese di posizioni dei sindaci del territorio, delle organizzazioni sindacali agricole, di esponenti politici, perchè l’acqua della diga serve a irrigare una vastissima area coltivata a vigneto. . Matteo Paladino vicepresidente della Cia chiede un incontro con il ministro Salvini, per trovare una
    soluzione urgente che blocchi la messa fuori esercizio della diga Trinità. La chiusura di questo impianto significherebbe la morte definitiva di centinaia di aziende vitivinicole che, ogni estate, per l’irrigazione, dipendono dalle acque di questo invaso. Senza l’acqua di questa diga non ci sarà futuro per 2.500 ettari di colture». «In queste settimane di pioggia -dice Paladino – è stata sversata in mare una enorme quantità di acqua, e parla di situazione paradossale. Ai problemi della siccità
    si aggiungono quelli di una cattiva gestione delle acque. Da diversi anni la Cia lotta per un aumento di invaso per assicurare agli agricoltori del comprensorio una corretta irrigazione. Già l’anno scorso, a causa dello sversamento dell’acqua in mare, uliveti e vigneti hanno accusato un calo produttivo del 70%.

    Svuotare la diga trinità di Castelvetrano con l’utilizzo delle autobotti della protezione civile, la proposta è circolata oggi, è una impresa improponibile ed è impensabile. Ci troviamo davanti ad un invaso che può contenere potenzialmente fino a 18 milioni di metri cubi di acqua.

    “In ogni modo pensare di chiudere la diga Trinità – dice Santo Di Maria della Coldiretti – significa far chiudere le aziende della provincia. Sono anni che l’acqua viene sprecata e non è più possibile accettare questa situazione. Coldiretti Sicilia sottolinea come il rimpallo di responsabilità sta solo sfaldando i nervi degli imprenditori agricoli della zona. Bisogna trovare una soluzione adeguata che possa garantire l’uso delle risorse idriche che dev’essere una priorità perché non si può aspettare la pioggia per poi buttarla. Soprattutto – aggiunge Coldiretti Sicilia – deve essere fatto in tempi celeri e non aspettare anni. Da tempo si aspettano soluzioni efficaci e gli agricoltori non possono più attendere. Ma qui si va oltre il paradosso e ci si avvicina alla fantascienza”.

    Ad oggi comunque la situazione della diga rimane stabile con uno svuotamento dovuto a limiti strutturali dello stesso invaso. Quando comincia a piovere in maniera più consistente, raggiunti i limiti, l’acqua comincia a defluire automaticamente. Si dovranno dunque trovare altri modi per svuotare l’invaso vecchio di 70 anni dopo il dictat giunto Alla Regione siciliana dal ministero delle Infrastrutture che ha annunciato di voler chiudere la struttura per ragioni di sicurezza perchè non risponde più ai requisiti antisismici richiesti dalla normativa vigente.

    E intanto domani alle 15 dice Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla , nel corso del question time alla Camera, chiederemo al ministro per la Protezione civile che cosa intende fare il governo per evitare la chiusura della diga Trinità di Castelvetrano”.




  • Altre Notizie
  • Altre Notizie Politica