AttualitàTrapani – Erano da poco le 23 di ieri sera 21 settembre quando il consigliere Maurizio Miceli ha riportato sulla sua pagina social la notizia con foto che un grosso ramo di eritrina si era staccato da uno degli alberi che si trovano in Piazza Vittorio Veneto. Per fortuna non è successo nulla di grave, poco prima in quello stesso luogo si era svolta un manifestazione.
“Pensiamo solo – scrive Miceli – cosa sarebbe potuto accadere se fosse caduto in quel momento. È assurdo che nel cuore della città si verifichino episodi simili. Da tempo denunciamo lo stato di abbandono del verde pubblico, ma l’amministrazione continua a ignorare la manutenzione ordinaria e la sicurezza dei cittadini. È inaccettabile che si debba rischiare la vita anche solo passeggiando o partecipando a un evento in piazza. Trapani merita più cura e più attenzione, non indifferenza”.
Già vero non è la prima volta che accade a Trapani. Ad agosto scorso l’associazione Erythros – da anni attiva sul tema – era intervenuta per lo sbrancamento di due eritrine secolari accusando l’Amministrazione comunale di incuria, improvvisazione e scelte poco trasparenti. Giusto la stessa associazione metteva in dubbio le parole dell’allora assessore Emanuele Barbara, che nel corso di una intervista aveva parlato di interventi manutentivi ogni 8-9 mesi.
In quella occasione, Erythros chiedeva prove documentali, ricordando che l’eritrina di via Calvino era stata esclusa dall’ultimo ciclo di interventi e che, ad agosto 2023, in piazza Vittorio Veneto ci si era limitati a un modellamento della chioma.
La polemica si era poi allargata al metodo con cui negli anni si è gestito il Verde cittadino. Le pratiche di potatura antiquate e dannose, come la capitozzatura, avrebbero indebolito irrimediabilmente numerose piante. Erythros citava il carrubo di piazza Vittorio Veneto, morto dopo tagli definiti “scellerati”, così come i pini del velodromo e le grevillee della scuola Umberto, in via Fardella: tutti casi che, secondo l’associazione, dimostravano incompetenza tecnica e mancanza di visione.