Trapani – Mille referti istologici da analizzare e consegnare questo l’arretrato dell’Asp di Trapani con pazienti in attesa da mesi. Molteplici le segnalazioni raccolte dall’Associazione Codici di Trapani di cittadini che lamentano ritardi tra loro il signor Salvatore Torregrossa che attende un esame di suo figlio dallo scorso mese di settembre, come sottolinea l’avvocato Vincenzo Maltese, presidente dell’associazione.
L’avvocato Vincenzo Maltese, presidente dell’associazione Codici
“Riceviamo in questi giorni moltissime denunce di pazienti che attendono da mesi l’invio dei referti istologici. Caso emblematico – dice Maltese – quello di questo papà che attende l’esito del figlio dal 6 settembre del 2024, ben otto mesi e oggi gli sarebbe stat riferito di attendere altri dieci giorni. E’ una situazione scandalosa. Noi come associazione Codici, daremo tutta la tutela legale a queste famiglie”.
I referti ancora arretrati all’Asp di Tapani
Intanto per porre fine alle criticità riscontrate nella consegna dei referti istologici, l’assessorato alla salute affiancherà l’Asp attraverso tutta la rete del sistema sanitario regionale, per consentire l’azzeramento dell’arretrato. E, dopo l’ispezione emerge il dato allarmante non sono 244 gli esami istologici da refertare all’Asp trapanese ma un migliaio Un risultato che ha irritato il governatore, Renato Schifani e l’assessore alla salute Daniela Faraoni che hanno incontrato il direttore generale dell’Asp, Ferdinando Croce, e il direttore sanitario Danilo Greco. Al momento niente dimissioni dei vertici della sanità trapanese, la priorità è smaltire l’arretrato.
La mancata comunicazione tra Asp e Regione su quanto stava avvenendo
Al governo regionale non hanno gradito la mancata comunicazione tra Asp e assessorato, l’emergenza non doveva essere taciuta. Il manager Croce ha lasciato intendere che la responsabilità è dell’ex primario di Anatomia Patologica, in pensione da novembre, accusato di avere segnalato il problema solo a luglio. Ora la stessa accusa viene però mossa all’Asp, che, pur avendo attivato convenzioni con strutture pubbliche e private, non è riuscita a smaltire l’arretrato.
La nuova petizione contro la malasanità
“Noi di Uguaglianza per la Sicilia non possiamo restare in silenzio davanti al disastro sanitario che colpisce la provincia di Trapani. La gestione della sanità è ormai allo sbando, con gravi ripercussioni sulla salute e sulla vita dei cittadini. I recenti episodi di malasanità che hanno colpito il nostro territorio evidenziano un sistema inefficiente, caratterizzato da ritardi, carenze strutturali e una direzione organizzativa incapace di garantire servizi sanitari adeguati. Uno dei casi più eclatanti riguarda i ritardi nella consegna degli esami istologici, che in più occasioni hanno portato a diagnosi tardive con conseguenze letali. Il caso di Paolo Robino, ex infermiere di Salemi, è emblematico: l’uomo è deceduto mentre attendeva da quattro mesi l’esito di un referto istologico. Un altro episodio riguarda una professoressa che ha scoperto di avere un tumore maligno con metastasi avanzate a causa dell’attesa di otto mesi per un esame istologico.
Il caso di Villa Santa Teresa di Bagheria
Particolarmente grave è la gestione del servizio di radioterapia oncologica. La decisione di chiudere la convenzione con Villa Santa Teresa di Bagheria e di internalizzare il servizio si sta rivelando disastrosa. La riduzione drastica delle procedure svolte ha creato un grave disagio per i pazienti, molti dei quali sono costretti a rivolgersi ai centri oncologici palermitani per ricevere le cure necessarie. Questo fenomeno non solo aumenta il disagio per chi deve affrontare lunghi viaggi per le terapie, ma sta anche determinando un incremento vertiginoso delle liste d’attesa per l’oncologia medica. Oggi, prenotare una visita oncologica nel sistema sanitario pubblico è praticamente impossibile, lasciando molti pazienti senza la possibilità di ricevere cure tempestive e adeguate.
L’appello
“Di fronte a questo quadro desolante, noi di Uguaglianza per la Sicilia chiediamo con forza un intervento immediato e strutturale. Le istituzioni regionali e nazionali devono garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini, potenziando il personale, velocizzando i processi diagnostici e migliorando la gestione delle risorse ospedaliere. La salute non può essere una questione di privilegi o burocrazia: è un diritto fondamentale che non possiamo più permetterci di calpestare. È ora di agire per costruire una sanità giusta, efficiente e accessibile per tutti”.
L’avvocato Vincenzo Maltese, presidente dell’associazione Codici