Messina
Bonus edilizi su immobili inesistenti, sequestrati oltre un mln di euro, otto i denunciati
Gli indagati sono accusati di truffa e indebita percezione di crediti fittizzi
Redazione10 Aprile 2025 - Cronaca



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    Messina – Continua in tutta la Sicilia la caccia da parte degli investigatori della guardia di finanza, ai cosiddetti “furbetti” dei bonus edilizi su immobili inesistenti, coloro i quali hanno effettuato vere e proprie truffe relative ai “Bonus Facciate”, “Sismabonus” e “Bonus ristrutturazione”. Questa volta è toccata alla città di Messina. Sono otto gli indagati, accusati di  truffa e indebita percezione di crediti fittizzi. Sequestrati oltre un milione e 200 mila euro, frutto della maxi-truffa.

    La cronaca

    I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina, hanno eseguito due distinte ordinanze cautelari con
    cui, su richiesta della Procura della Repubblica di Patti che ha coordinato le indagini, è stato disposto il sequestro di oltre un milione e duecentomila euro a titolo di profitto illecito. La somma è frutto di una maxi-truffa realizzata da più persone in materia di bonus edilizi, messa in atto nella prima fase di erogazione delle agevolazioni fiscali, antecedenti al decreto c.d. “Antifrode” n. 157 dell’11 novembre 2021, che ha introdotto le figure degli asseveratori e dei tecnici abilitati, e del visto di conformità sulla documentazione comprovante la sussistenza dei presupposti che davano diritto alla detrazione di imposta per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio.

    Due le Tenenze ad aver indagato

    In particolare, i militari delle Tenenze di Sant’Agata di Militello, Patti e Capo d’Orlando, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Patti, hanno individuato la condotta illecita di otto persone che con azioni tra loro del tutto analoghe, avevano generato direttamente dai rispettivi cassetti fiscali, sul Portale dell’Agenzia delle Entrate, crediti inesistenti a seguito di asseriti lavori di ristrutturazione edilizia (“Bonus Facciate”, “Sismabonus” e “Bonus ristrutturazione”) su immobili inesistenti o di proprietà di ignari soggetti. Questo ha consentito agli indagati di accedere al c.d. “Bonus Edilizio” che poteva essere utilizzato, alternativamente, mediante lo sconto in fattura o la cessione del credito di imposta ad altri soggetti, strada quest’ultima prescelta dagli indagati allo scopo di conseguire la rapida liquidazione delle somme.

    Le plurime cessioni

    I fittizi crediti generati sono stati oggetto di plurime cessioni a Poste Italiane, con i corrispettivi della cessione accreditati su conti correnti appositamente accesi e successivamente trasferiti all’estero, in brevissimo tempo e in maniera frazionata su conti correnti accesi in Lituania, Estonia, Belgio e Regno Unito attraverso l’utilizzo di società che forniscono il servizio di IBAN Virtuali, in modo da ostacolarne la tracciabilità. Per tale motivo i soggetti sono stati anche ritenuti responsabili del reato di autoriciclaggio.

    L’odierna attività dimostra come la Guardia di Finanza sia orientata a contrastare le frodi fiscali in tutte le loro declinazioni, con particolare riferimento ai circuiti fraudolenti volti alle indebite compensazioni e altri illeciti connessi alla circolazione dei crediti d’imposta fittizi.

    La nota della finanza

    Il presente comunicato viene effettuato in ossequio al d.lgs. 106/2006, come modificato dal d.lgs. 188/2021 – nel rispetto del diritto della persona sottoposta a indagini/imputato, da ritenersi non colpevole fino a sentenza definitiva -, in quanto ricorrono “specifiche ragioni di interesse pubblico che lo giustificano” per la particolare rilevanza pubblica dei fatti oggetto degli accertamenti e per le esigenze costituzionalmente tutelate connesse al diritto all’informazione, al fine di fornire notizie in modo trasparente e rispettoso dei diritti degli indagati e delle parti offese.




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