Trapani – Un gruppo di Infermieri, una ventina, ha intentato, nel lontano 2017, una causa contro l’Asp di Trapani lamentando il demansionamento subito da anni. Adesso la Cassazione ha dato loro ragione e cancellato le sentenze che erano state favorevoli per l’azienda sanitaria. Il ricorso è stato perorato in tutte le sue fasi dallo Studio Legale Vincenzo De Mela sito in Trapani, coadiuvato dall’ Infermiere Matteo Incaviglia (dirigente NursingUp Trapani) quale esperto di Infermieristica Legale, gestione del rapporto di lavoro e contenzioso sindacale.
In primo e secondo grado, il Tribunale di Trapani come la Corte d’appello di Palermo avevano rigettato la richiesta di risarcimento consistente nel 20% dello stipendio per tutti gli anni di demansionamento, adducendo che “parte ricorrente (gli infermieri ndr) pur avendo provato l’adibizione a mansione Infermieri, non ha provato il nocumento subito”. Sicuri di vincere in Cassazione poichè ritenevano il danno essere Professionale, gli infermieri hanno impugnato la sentenza in Cassazione. La Suprema Corte di Cassazione con sentenza pubblicata il 22 marzo scorso ha cassato la sentenza rinviando alla Corte d’appello in diversa composizione. Di fatto i giudici della Cassazione hanno già scritto una sentenza favorevole ai ricorrenti, stabilendo infatti che la sezione della Corte di Appello che dovrà nuovamente affrontare il contenzioso dovrà attenersi “ai principi di diritto espressi e di provvedere anche alle spese di giudizio e ovviamente anche al risarcimento per il del demansionamento subito”.
In soldoni per l’ASP di Trapani si tratta di pagare una somma complessiva per circa 600 mila euro. A supportare il giudizio è stato anche l’ avv. Mauro Di Fresco, Presidente dell’Associazione AADI.