Trapani – di Laura Spanò – Parole dette in video e scritte sui post non sono più quelle di inizio settimana. Anzi via via sono scomparsi.
Il patron Valerio Antonini è lontano da Trapani, in vacanza, da qualche parte, si è fatto vedere in foto con il mister Luciano Spalletti, e da lì si è occupato dell’imminente esordio in Coppia Italia dell’altra sua “creatura” sportiva, il Trapani Calcio.
Il sindaco Giacomo Tranchida deve occuparsi delle imminenti processioni, forse l’unico a muoversi dietro le quinte è il deputato dem Dario Safina che ha preso l’impegno a organizzare un faccia a faccia tra primo cittadino e presidente degli Shark.
Insomma apparente sereno, di caldo ci resta solo quello di Ferragosto. Almeno per ora. La prossima settimana sarà fatidica per sciogliere il nodo del possesso dell’impianto sportivo di piazzale Ilio da parte della società degli Shark.
Nessuno ha sfrattato nessuno, ma è indubbio che c’è una convenzione da regolare. Scritta per una società no profit, una Ssd, di fatto oggi è subentrata un Srl, che per statuto deve produrre profitti. Tutto sotto il cappello di una stessa società madre, la Sport Invest del patron Valerio Antonini, però ci sono norme della convenzione da cambiare.
L’impianto è pubblico e la concessione deve essere onerosa. Gli sconti previsti valgono per una Ssd e non per una Srl. I toni forti dell’11 agosto per adesso sembrano svaniti. Ieri ci sono stati passaggi eloquenti.
Intanto da Palazzo D’Alì dove il sindaco Tranchida (il Comune è proprietario del Pala Ilio o Pala Daidone o Pala Shark che dir si voglia), è stato diffuso un documento condiviso da tutta la Giunta, dalla maggioranza consiliare e dal presidente del Consiglio comunale Mazzeo.: “politicamente si ribadisce che i colori della maglia granata hanno diritto di cittadinanza sportiva all’interno del Pala Daidone”- C’è “l’auspicio che il tavolo tecnico, aggiornato al 19 agosto, possa meglio definire le procedure giuridico-amministrative che, nel rispetto delle norme, possano, anche in maniera transattiva, addivenire a soluzioni per assicurare alla squadra granata la permanenza nel suo naturale olimpo, sostenuta dal calore e dalla passione del pubblico trapanese”.
A seguire c’è stato un intervento pubblico sulla sua pagina social del deputato dem Dario Safina: “Da avvocato e amministratore della cosa pubblica mi permetto di offrire un suggerimento per entrambi gli attori di questa vicenda (lasciando liberi tutti di fare come credono)”. Safina evidenzia che la vecchia convenzione non è più valida: “era stata stipulata con una società dilettantistica, oggi trasformata in srl. Serve una nuova convenzione, che tenga conto delle somme investite dalla società per l’ammodernamento del palazzetto e del valore di mercato del canone di affitto, determinato dal Comune. Il canone dovuto andrebbe scalato dalle spese anticipate dalla Trapani Shark, come già previsto in origine”.
Sui due documenti un Valerio Antonini che non è rimasto in silenzio, ha rimosso ma non sotterrato del tutto l’ascia di guerra e si è detto accondiscendente: “Sono sempre stato disponibile a venire incontro al Comune per uscire da questo disastro che hanno messo su”; e sull’invito di Safina: “E’ la soluzione che propongo invano da mesi da parte mia nulla osta a procedere”. A segnare la giornata la convocazione non meno rilevante in prefettura. Firmata dal vicario del prefetto Maria Baratta. Riunioine il 21 agosto con Tranchida, Antonini, il questore Peritore, i comandanti dei Carabinieri e Finanza, Carrozzo e La Vecchia.
Insomma i tavoli di confronto si moltiplicano, e questo dimostra quanto delicata è la questione che è da tradursi anche in soldoni. A parte la questione consumi elettrici e idrici che devono essere pagati dagli Shark (e anche qui i tecnici del Comune riconoscono che la cifra può essere davvero inferiore a quella notificata, ma vanno pagati i consumi), c’è l’aspetto legato agli oneri dovuti per l’uso dell’impianto. E’ questo il vero nodo della questione. Quanto la società cestistica deve pagare senza avere più le agevolazioni previste per una Ssd, così come sancite dalla convenzione del 2023. Perchè su tutto il resto ci sono i verbali dei tavoli tecnici (da noi pubblicati in eslcusiva) che dimostrano come gli Shark, con Valerio Antonini e l’avv. Roberto Schifani non hanno nascosto al Comune (riunione del 3 giugno 2025) il cambio societario, obbligatorio dopo la promozione della squadra nella massima serie di campionato di basket.
E parimenti la stessa società ha proposto tre distinte soluzioni per aggiustare la convenzione. idea quella di un “addendum” che permetta di passare la gestione del Pala Daidone ad un’altra delle società del gruppo, la Trapani For Future Ssd. A verbale nessuno dei tecnici del Comune ha detto di no, riservandosi di accertare la percorribilità dell’espediente, ma secondo qualcuno dei vertici apicali, gira voce a Palazzo D’lì, l’Anac vieterebbe affidamenti diretti. Ma il caso Pala Ilio rientra in questa fattispecie? Al tavolo, o ai tavoli, tecnici a questo bisognerà dare risposta. A sentire il deputato Safina no: ” in Italia – dice – esistono già casi analoghi, da Palermo a Milano, fino alla Dacia Arena di Udine. Così si tutelerebbe l’investimento della squadra e l’interesse del Comune a valorizzare un bene pubblico, nel pieno rispetto delle norme. Una soluzione semplice, legittima e nell’interesse di tutti”.
Antonini per adesso dentro la squadra e tra i tifosi con le sue parole ha cacciato indietro ogni pessimismo.