AttualitàErice – Un gesto di riconoscenza per ricordare l’impegno e l’eredità morale del dott. Luigi Nacci, già presidente del Consiglio comunale di Erice.

Si è svolta questa mattina (20 ottobre 2025), presso la sede di Rigaletta – Comune di Erice, la cerimonia di scopertura della targa dedicata al dott. Luigi Nacci, già presidente del Consiglio comunale, scomparso nel mese di marzo dello scorso anno. In suo onore, l’ufficio di Presidenza del Consiglio comunale porterà da oggi il suo nome, come segno di riconoscenza e memoria per l’impegno civile, umano e istituzionale che ha sempre contraddistinto la sua attività pubblica.

Alla cerimonia erano presenti i familiari, il sindaco di Erice, assessori, consiglieri e funzionari del Comune. Tutti hanno voluto rendere omaggio alla figura del dott. Nacci, ricordato per la competenza e il senso delle istituzioni che lo hanno accompagnato lungo tutto il suo percorso.

Presenti, tra gli altri, l’assessore regionale Girolamo Turano, il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, il già presidente del Consiglio comunale di Erice, avv. Giovanna Millocca.
La scopertura della targa è avvenuta in un clima di commozione e partecipazione. I presenti hanno voluto testimoniare con un applauso l’affetto e la stima verso una persona che ha lasciato un segno importante nella vita politica e civile della città di Erice.

«Come ho già avuto modo di affermare in altre circostanze, Luigi è stato innanzitutto un uomo per bene. È stato al servizio delle istituzioni nel senso più alto del termine, prendendosene cura come ha fatto, nella sua vita lavorativa, coi propri pazienti. La sua attività politica è stata contraddistinta dalla passione e dall’impegno, anche nei momenti più difficili dell’ultima battaglia che ha combattuto. Le nostre strade si sono incrociate nell’ultima parte della sua vita e posso dire di aver avuto al mio fianco un alleato leale, un punto di riferimento, un amico capace di dispensare consigli preziosi. Ci manca, ci mancherà, lo dico sinceramente e col cuore. Abbiamo subìto sposato la proposta del Consiglio comunale di intitolargli l’ufficio di Presidenza, è davvero il minimo che avremmo potuto fare. Non è solo un gesto simbolico, ma un modo concreto per tenere viva la sua eredità morale e istituzionale».


