CronacaTrapani – Divieto di accesso ai pubblici esercizi e locali di pubblico trattenimento (Cd. DACUR) nei confronti di un uomo resosi responsabile di un’aggressione nel pieno centro storico trapanese, luogo di particolare interesse storico e turistico e zona della “movida” trapanese, assiduamente frequentato, anche in orario notturno. A disporlo à stato il questore Giuseppe Peritore.
Alla sala operativa della questura era arrivata la segnalazione di una serie di disordini nelle vie del centro provocati da un uomo resosi autore di un aggressione ai danni di un passante. La persona indossava un paio di pantaloncini neri, con capelli corti ed era a torso nudo.
Subito individuato ed identificato dalla polizia in evidente stato di ubriachezza ed ancora a torso nudo, l’uomo alla vista delle Forze dell’Ordine, andava in escandescenza profferendo espressioni oltraggiose nei confronti degli agenti e tentando di attingere uno di loro con una testata, scalciando e dimenandosi, al fine di ostacolare l’intervento degli operanti e darsi alla fuga. Tratto in arresto in flagranza di reato, l’uomo proseguiva la condotta aggressiva all’interno dei locali della Questura.
Oltre i risvolti penali, le gravi condotte sono state esaminate dalla Divisione Anticrimine, la cui istruttoria ha consentito l’emissione del provvedimento di DACUR a firma del Questore.
Il provvedimento si è reso necessario nei suoi confronti, per ragioni di sicurezza, per prevenire ulteriori episodi della stessa indole che possano verificarsi all’interno e nelle immediate vicinanze di esercizi pubblici o locali di pubblico intrattenimento, specificatamente individuati in relazione dei luoghi dove è stato commesso il reato.
Una volta terminata la misura cautelare in atto, il divieto di accesso notificatogli gli impedirà, per un periodo di tre anni, di accedere e di stazionare nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici e dei locali di pubblico intrattenimento situati all’interno dell’area delimitata del centro storico trapanese, pena la reclusione da 1 a 3 anni e la multa da diecimila a ventiquattromila euro.
