Trapani – di Rino Giacalone – Mentre nell’aula del Tribunale di Trapani l’ex sottosegretario ed ex senatrice Simona Vicari si difendeva, rispondendo alle domande della difesa e del collegio giudicante, dall’accusa di corruzione , negli stessi istanti un altro collegio dello stesso Tribunale decideva la confisca di due preziosi orologi che per i pm sono la prova del reato. Un Rolex e un Bulgari, valore all’incirca superiore ai 10 mila euro, che l’armatore Ettore Morace in due diverse circostanze consegnò alla senatrice Vicari quando sedeva nella poltrona di sottosegretario alle Infrastrutture. Ministro era all’epoca Graziano Delrio, presidente del Consiglio era Paolo Gentiloni.
Nella deposizione come imputata nel processo, la Vicari si è palesata ai giudici come politico “corrotto ma a sua insaputa”. Nel processo in corso la Regione Siciliana è costituita come parte offesa, ma c’è un paradosso: la Vicari è tra i collaboratori più vicini al Presidente della Regione Renato Schifani (sua controparte nel dibattimento giudiziario), è stata anche in predicato di diventare assessore alla Sanità, oggi è una sorta di super consulente sui temi dell’energia, delle infrastrutture e adesso anche di crisi idrica. Nomina sulla quale attaccano le opposizioni in Parlamento regionale.
I due orologi dopo la notifica dell’avviso di garanzia, vennero in due momenti diversi consegnati dalla senatrice Vicari alla Procura di Palermo che all’epoca era titolare dell’inchiesta denominata “Mare Monstrum”, poi passata per competenza alla Procura e al Tribunale di Trapani. Orologi che vennero così sequestrati. Si tratta dell’indagine condotta dai Carabinieri di Trapani, più comunemente conosciuta come la “tangentopoli del mare” . Un giro di mazzette, favori e di…regali, che per anni ha visto la politica trapanese e regionale, dirigenti e funzionari della Regione, ruotare attorno agli armatori Vittorio ed Ettore Morace, padre e figlio. Favoriti, secondo la ricostruzione delle indagini, e adesso anche da un paio di sentenze, nella gestione dei fondi pubblici destinati a finanziare i collegamenti navali veloci. Al centro dell’inchiesta con i Morace la loro compagnia navale specializzata nel trasporto veloce, Liberty Lines (ex Ustica Lines), tra la Sicilia e le isole minori. La Liberty Lines dopo i primi sequestri, è stata scagionata da ogni filone investigativo.
La vicenda processuale ha visto l’armatore Ettore Morace patteggiare le accuse di corruzione in tutti i filoni dell’indagine finita per competenza dinanzi al Tribunale di Trapani. Ettore Morace è stato assolto nell’unico processo svoltosi a Palermo, e dove è stato tra gli altri assolto anche l’ex Governatore Rosario Crocetta. E’ rimasto fuori dai processi il patron della Liberty Lines, Vittorio Morace, dapprima gli sono state riconosciute condizioni di salute che lo rendevano incompatibile a potere seguire il dibattimento, la stessa grave malattia che poi ha provocato il suo decesso mentre già si trovava lontano dall’Italia. In primo grado è stato condannato per corruzione l’ ex sindaco di Trapani ed ex deputato regionale Girolamo Fazio, reato prescritto (traffico di influenze illecito) invece per Giuseppe Montalto, ex segretario particolare dell’assessore regionale Pistorio.
In primo grado l’unico processo in corso, dinanzi al Tribunale di Trapani, presidente giudice Carrara, è quello che vede come imputate di corruzione l’ex dirigente regionale dell’assessorato alle Infrastrutture e Mobilità, Salvatrice Severino e l’ex senatrice Simona Vicari. Proprio nei confronti della senatrice Vicari su richiesta dell’accusa, il Tribunale qualche mese addietro ha modificato il capo di imputazione: da corruzione impropria a corruzione propria. Per i pubblici ministeri la Vicari, all’epoca sottosegretario di Stato al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, nel favorire l’armatore Morace avrebbe compiuto un atto contrario ai propri doveri d’ufficio.
Nello specifico si trattò di inserire nel corso dell’iter parlamentare del dicembre 2016, nella legge Finanziaria 2017, un emendamento per l’applicazione dell’Iva al 5 per cento nei trasporti veloci a corto raggio. Emendamento che per la Procura fu pilotato dalla Vicari, ma lei in udienza ha detto che nessun atto reca la sua firma, ha detto di non essere stata promotrice, anzi la sua proposta iniziale era quella di porre l’Iva al 10 per cent, cosa che avrebbe comportato un maggiore gettito per le casse dello Stato e una spesa rilevante per la compagnia di navigazione. La Vicari ha poi aggiunto che il provvedimento ha riguardato non una ma ben 19 compagnie di navigazione, nessun favore esclusivo per i Morace. La modifica del capo di imputazione è stata decisa dai giudici dopo che i difensori dell’ex parlamentare, avvocati Enrico Sanseverino e Roberto Mangano, avevano chiesto al Tribunale la dichiarazione di prescrizione del reato (all’epoca corruzione impropria, art. 318 del codice penale) e anche la restituzione degli orologi in sequestro.
Ed invece la situazione si è processualmente capovolta. A parte la contestazione, più grave rispetto all’originaria, di corruzione propria )articolo 319 codice penale), i due preziosi orologi adesso confiscati, altro che restituzione restano chiusi nella cassaforte del Tribunale di Trapani.
Il provvedimento di confisca è stato contestato ad Ettore Morace, i due orologi, Rolex e Bulgari, sono stati ricondotti dai giudici alla proprietà dell’armatore, considerato anche che la Vicari li aveva anche spontaneamente consegnati ai Carabinieri, adducendo, come ha fatto in udienza nei giorni scorsi, che per lei si trattava di normali regali, nulla di più, altro che corruzione, avuti, il Bulgari dopo aver fatto da madrina al varo di un aliscafo, ed il Rolex come dono natalizio a ridosso dell’approvazione della Finanziaria 2017.
Nonostante però aver riconosciuto che dinanzi all’esplodere dell’indagine apparivano per lei davvero “scomodi” , “porca puttana ( ha esclamato durante poche battute scambiate dopo la sua audizione in Tribunale) a ripensarci”, tanto da metterli nelle mani degli inquirenti, dinanzi al profilarsi della prescrizione, non aveva esitato a chiederne la restituzione.
Le intercettazioni trascritte e depositate nel processo mostrerebbero una realtà diversa da quella descritta ai giudici dell’ex sottosegretario Vicari. Fu lei a chiamare Morace e dirgli dell’approvazione dell’emendamento. Assumendo i meriti dell’approvazione. Lei ai giudici ha detto che ha millantato il successo politico dell’iniziativa, al telefono le parole trascritte e i toni appaiono altri.
MORACE Pronto
VICARI Ettore
VICARI ma ti volevo dire in anteprima che in commissione l’ emendamento è stato approvato
MORACE bello grande Simona
VICARI non c’è storia per nessuno
MORACE bello ma col cinque per cento
VICARI yes
MORACE grande Simona bellissimo
MORACE non glielo dire non glielo dire ai cugini che si agitano (il trasporto a lungo raggio, riguardante quello dei traghetti, rimase assoggettato all’Iva al 10 per cento ndr)
VICARI non glielo dico ai Franza
MORACE si si
VICARI senti dico non lo sa nessuno tu se sei il primo la fai circolare tu la notizia
MORACE come vuoi tu come vuoi tu.