Palermo – L’Ordine dei giornalisti Sicilia prende atto con sconcerto dei contenuti di una chiacchierata fra i conduttori di un podcast trasmesso sul web e il figlio del sanguinario boss mafioso, Totò Riina. La chiacchierata, che non possiamo considerare intervista sia perché i conduttori del podcast non sono giornalisti sia perché il figlio di Riina ha potuto incensare il padre senza che nessuno dei presenti ricordasse le condanne del padre passate in giudicato e i reati a esse connessi, vene considerata un’offesa alle vittime di Riina, a quelle di mafia più in generale e a tutta la categoria dei giornalisti.
“Il caso del podcast con Salvatore Riina, è la gravissima testimonianza del danno che alcuni contenuti social continuano a fare nella nostra società. Consentire che si possa affidare un microfono ed una platea ad un soggetto che evidentemente non ha i titoli né professionali né a quanto pare umani e consentirgli in maniera leggera e incontrollata di fare cassa di risonanza e una vera e propria apologia del soggetto che più di tutti ha infangato la Sicilia, è un atto imperdonabile. Come era prevedibile, le parole del già condannato Riina Jr fanno schifo, così come schifo fa il tentativo di mitigare la sua condotta. Faccio appello affinché quante più persone possano ‘segnalare’ il video affinché Meta lo rimuova. Sono preoccupato per i giovani che hanno visto questo contenuto ed assimilato il messaggio che si possa essere orgogliosi di un boss. Proteggiamo i nostri ragazzi da questo schifo”. A dichiararlo è il coordinatore regionale del movimento cinque stelle e vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Nuccio Di Paola.
“A nessuno deve essere concessa la possibilità di tentare di riscrivere e ancor peggio negare la storia dell’antimafia, grave e pericoloso concedere spazi a chi tenta di ‘mitizzare’ uno degli esponenti mafiosi più pericolosi della storia della mafia. Esprimiamo il nostro sdegno per quelle parole e ribadiamo che vogliamo soltanto sentire parlare delle gesta di chi si è battuto per liberare la nostra terra e affermare il principi di legalità”. Lo afferma la segretaria generale Cisl Palermo Trapani Federica Badami commentando l’intervista di Giuseppe Salvatore Riina a ‘Lo Sperone Podcast’. “Ciò che ci preoccupa di più è che questi contenuti sui social possano diventare esempi negativi per i nostri giovani in un momento in cui, sembra prender piede lo sconforto e il senso di isolamento che rischia di farli avvicinare agli ambienti malavitosi. Ci rifiutiamo di credere che qualcuno possa aver interesse ad ascoltare una storia mai esistita e ci auguriamo invece che, non solo nei mezzi di comunicazione, ma anche nelle scuole, università, si parli solo dei nostri eroi che hanno dato la vita per sconfiggere la mafia” conclude Badami.