Trapani – di Laura Spanò – E’ stata la denuncia circostanziata di un condomino di Trapani, presentata alla guardia di finanza a fare scattare l’indagine che ha portato ieri a due misure cautelari personali nei confronti dell’imprenditore Riccardo Agliano e del geometra compiacente Giorgio Saverino, trapanesi. Per loro è scattata l’interdizione dai pubblici uffici e per il geometra il divieto di esercitare la professione. Tutto è nato un anno fa quando negli uffici della guardia di finanza si presenta un cittadino trapanese esasperato per via dei ritardi nell’inizio dei lavori legati al cosiddetto “bonus facciate” che dovevano essere essere eseguiti nel palazzo dove abitava. Lavori previsti e mai realizzati, ma che sulla carta – così come poi hanno scoperto i finanzieri – erano stati eseguiti. Il condomino aveva denunciato ai finanzieri che l’imprenditore a cui era stato dato mandato da tempo di ristrutturare l’immobile utilizzando il cosiddetto “bonus facciate” non aveva ancora eseguito nulla. Da qui è scattata l’indagine che ancora non si è conclusa.
Una attività quella dei finanzieri, effettuata attraverso l’analisi della documentazione tecnica: i progetti dei lavori, i documenti contabili e bancari e della specifica normativa di riferimento. Accertamenti e verifiche, che hanno portato gli 007 delle fiamme gialle di Trapani, guidati dal colonnello Antonio Luciani, a scoprire la frode costruita ad arte dall’imprenditore e dal suo geometra compiacente. Una frode che non riguarda solo Trapani ma anche Alcamo. Documenti falsi e crediti incassati o compensati per lavori edilizi mai iniziati neppure in parte. Nei palazzi in questione non vi erano neppure le impalcature. Era questo il sistema di frode messo in atto dall’imprenditore e dal geometra, in barba ad ogni regolamento e norma vigente.
L’operazione, la prima del genere che ha portato a delle misure cautelari a Trapani, eseguita dai finanzieri, è stata coordinata dalla Procura. Contestualmente la finanza ha proceduto al sequestro per oltre 3 milioni e mezzo di euro, in crediti e beni: un milione e mezzo di crediti e due milioni l’intera azienda, dell’imprenditore Agliano. Ieri, quel che rimane dell’azienda è passata sotto la gestione di un amministratore giudiziario.
L’imprenditore Agliano e il geometra Saverino, prima dell’emissione dell’ordinanza sono stati sentiti dal Gip, giudice Giancarlo Caruso. Davanti al Gip si sono giustificati dicendo che quei lavori avevano in animo di effettuarli nel 2025 e che sarebbero stati ultimati nel 2026. Secondo la ricostruzione effettuata dal gip, gli indagati avrebbero sfruttato la normativa in materia di “Bonus facciate” per certificare progetti di lavori di ristrutturazione di condomini di Trapani ed Alcamo. In realtà mai avviati, monetizzando invece i relativi crediti tramite indebite compensazioni e cessioni a terzi. “Fondamentale per la realizzazione della frode – scrivono gli investigatori – è risultata l’attività di asseverazione della congruità delle spese e di rilascio del visto di conformità da parte del geometra”. Si tratta di visti obbligatori per poter beneficiare della cessione dei crediti. Insomma il geometra aveva confermato falsamente che i lavori erano stati realizzati.
Siamo solo all’inizio dell’indagine. Ora i finanzieri stanno andando a ritroso per verificare il resto dei lavori mai eseguiti.
Riccardo Agliano è un imprenditore molto noto a Trapani. Tutti ricordano tra l’altro che nel luglio 2023 fu condannato a quattro mesi di arresto e una ammenda di 20 mila euro per reati ambientali e abusi edilizi.