Marsala – Un appello chiaro quello del Procuratore capo di Marsala Ferdinando Asaro ai cittadini: “Meno lettere anonime, più denunce. Serve più fiducia nella magistratura, e serve responsabilità da parte di chi vuole davvero far emergere le illegalità”. Lo ha detto nel corso di un incontro con la stampa nel quale ha fatto il punto sull’attività della Procura, illustrandone l’organizzazione interna e dati aggiornati sulle indagini attualmente in corso. Da ciò che si evince la Procura di Marsala è una di quelle virtuose.
“La Procura lavora bene, i tempi sono rapidi, ma in questo territorio le persone non denunciano”, ha sottolineato lo stesso procuratore. “Riceviamo esposti anonimi, ma per legge non possono diventare notizia di reato. Servono le denunce”.
Un dato che emerge tra i tanti evidenziati dal procuratore e che deve certamente far riflettere è che non ci sono per esempio denunce di usura “ma che secondo il sentire comune però è un fenomeno molto diffuso nel territorio”.
Altro dato: la presenza di numerose logge massoniche irregolari, già peraltro evidenziato da una relazione della Commissione nazionale antimafia e poi ci sono i reati contro la pubblica amministrazione, anche questi poco denunciati – ha sottolineato ancora il procuratore.
Nonostante la carenza di personale, la Procura di Marsala è composta da otto magistrati (più il Procuratore Asaro) divisi in cinque aree di lavoro i tempi medi di conclusione dei procedimenti sono da record: 163 giorni per chiudere ogni fascicolo. “Un risultato possibile – sottolinea il procuratore – grazie al lavoro straordinario di una squadra coesa”. Asaro ha poi spiegato che per le indagini di mafia queste vengono aperte e poi trasmesse alla DDA di Palermo, competente per territorio, così come i fascicoli di competenza della Procura europea (EPPO). .
Tra i reati più frequenti quelli legati alla droga e alle aggressioni di natura estorsiva. In aumento i reati contro il patrimonio e quelli di criminalità economica, come ha spiegato il sostituto procuratore Maria Milia, evidenziando “un’impennata nei casi di bancarotta fraudolenta e riciclaggio”.
In aumento anche i fascicoli sul cosiddetto codice rosso. Si è passati da 338 a 761 in un anno. La Procura di Marsala è stata tra le prime in Italia a organizzarsi con un “turno codice rosso” attivo anche nei festivi. In procura a Marsala c’è una sezione speciale è dedicata a questa tipologia di reati di cui è responsabile il sostituto Roberto Piscitello, che ha evidenziato l’impegno costante: “Siamo reperibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Diamo risposte immediate, anche prima dei tempi previsti dalla legge”. Ma lo stesso sostituto ha anche evidenziato l’uso improprio che talvolta viene fatto della normativa da parte di persone che ricorrono alle misure di protezione “in modo strumentale”, e sottolineato come il 15% del totale delle notizie di reato aperte in Procura riguardi proprio questi casi.