Misiliscemi
23 dicembre 1995 Palma. La mafia si fa un regalo uccidendo l’agente Giuseppe Montalto
L'agente fu ucciso in un agguato mentre era in compagnia della moglie e della figlioletta
Laura Spanò23 Dicembre 2024 - Cronaca
  • Cronaca

    Misiliscemi – Fu un regalo di natale ai boss e alla mafia l’omicidio dell’agente di polizia penitenziaria Giuseppe Montalto. Montalto lavorava all’Ucciardone, a Palermo, dopo avere prestato servizio a Torino. Giuseppe Montalto non è stato mai considerato una vittima eccellente, perché non era uomo che sedeva nei posti alti delle istituzioni. Era una persona semplice, un “cittadino” che lavorava facendo l’agente di polizia penitenziaria, secondino si diceva una volta, oppure guardia carcere. Montalto era soprattutto un servitore dello Stato, fedele sempre: comportamento che, dopo la sua morte, gli è valsa una medaglia alla memoria che non ha restituito pieno onore, perché sono mancate nel tempo memoria e ricordo del suo sacrificio. Montalto ha pagato con la vita il suo essere onesto e il rispetto per la divisa che indossava, come altri hanno pagato con la vita la loro dedizione alla legalità e contro le mafie. Una morte che è stata patrimonio doloroso e sconvolgente della società civile e delle istituzioni solo per poche ore, per poi rimanere ricordo solo dei suoi familiari. Un eroe da ricordare solo velocemente nella data della ricorrenza del delitto, il 23 dicembre, senza mai interrogarsi sul perché di quel delitto efferato, violento. Un omicidio che per i mafiosi era “una cosa buona”, parole di Matteo Messina Denaro, il superlatitante, capo di Cosa nostra trapanese e forse non solo.

    Giuseppe Montalto fu ammazzato l’antivigilia di Natale di quel 1995. Quando fu ucciso era in procinto di salire sulla sua auto, una Fiat Tipo targata Torino, dopo essersi fermato davanti alla casa dei suoceri, in contrada Palma, per portare loro delle bombole di gas. In auto era rimasta seduta sul sedile anteriore del passeggero la moglie, Liliana Riccobene, che ancora non sapeva di essere in attesa della seconda figlia, Ilenia, che mai conoscerà il padre; in braccio Liliana teneva la primogenita, Federica, di 10 mesi. Arrivarono i killer, due uomini, con giubbotti neri e passamontagna: uno di loro sparò, Giuseppe vide sicuramente quelle canne di fucile che minacciosamente gli venivano puntate contro, Liliana invece sentì solo uno, due colpi, dei botti che dapprima le sembrarono dei petardi, per poi vedere invece Giuseppe caderle addosso, come a proteggere lei e la bambina. Liliana chiese al marito cosa stesse accadendo, ma non ebbe risposta perché nel frattempo ci fu un altro colpo ancora, quello di grazia, alla testa.

    Un pentito, Francesco Milazzo, rivelò, che l’agente fu ucciso perché aveva sequestrato un bigliettino fatto arrivare in carcere ai boss Mariano Agate, Raffaele Ganci e Giuseppe Graviano: Cosa nostra non gli perdonò questa completa aderenza alle leggi ed al rispetto della legalità. Il delitto fu considerato un avvertimento dei vertici della mafia nei confronti del trattamento dei boss nelle carceri. I mafiosi trapanesi stabilirono che si doveva uccidere una guardia carceraria così «potevano fare un regalo a qualche amico che è in carcere», rivelò anche Giovanni Brusca, in Corte di Assise.

    Il killer era Vito Mazzara, valdericino, professionista che vestiva la divisa azzurra nei campionati nazionali di tiro a volo. Ma era un uomo della mafia e non dello sport. Con Mazzara c’era un secondo killer rimasto senza volto.

    Per il delitto sono stati condannati all’ergastolo Matteo Messina Denaro, il capo mafia di Trapani, Vincenzo Virga, il killer valdericino Vito Mazzara, e il palermitano Nicolò Di Trapani, boss di Resuttana.

    Il Comune di Misiliscemi, ha organizzato una giornata di ricordo e riflessione per onorare la memoria dell’agente.

    Ecco gli appuntamenti:

    Ore 9:30 – Piazza della Memoria, Palma: Omaggio davanti al monumento della memoria dedicato a Giuseppe Montalto.

    Ore 10:00 – Chiesa San Giuseppe, Palma: Santa Messa in memoria di Giuseppe Montalto.

    Ore 21:00 – Chiesa San Giuseppe, Palma: Evento “Madre della Luce” organizzato nell’ambito del Natale delle Contrade. Parole, musica e silenzio per riflettere sul mistero dell’incarnazione, con la partecipazione dell’Associazione APS “Nada Te Turbe” e del coro diretto da Rosalia Catalano. L’iniziativa è promossa in collaborazione con il presidio Libera di Trapani “Giangiacomo Ciaccio Montalto”.




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