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Zero Robotics, la finale nazionale italiana disputata ad Erice

11 Aprile 2019 16:58, di Ornella Fulco
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Sette le squadre in gara nell'aula "Dirac" del Centro Ettore Majorana

Si è svolto oggi ad Erice l'evento conclusivo della “ZR Italian National Virtual Competition” 2019. il Campionato italiano di ZeroRobotics da cui escono le squadre italiane che accederanno alle fasi successive della gara di robotica riservata agli studenti delle scuole superiori di tutto il mondo e la cui finale si disputa, ogni anno, al Mit di Boston.
Le squadre finaliste sono LSA Spoleto A. Volta di Spoleto - che ha conquistato la prima posizione - Made in heaven technologies di Rivoli – Venaria Reale (TO), LSA 4C 73 61 di Vercelli, Space Invaders di Messina, Error404 Team name not found di Asti, Fermi4Tech di Padova e Spaghetti Programmers di Torino. Alcuni team sono giunti nella città della Vetta mentre altri si sono collegati in video conferenza nell’aula “Dirac” messa a disposizione dal centro “Ettore Majorana”.

Ad organizzare l'evento è stato l'Istituto Tecnico Industriale "Leonardo da Vinci di Trapani" che, ormai da quattro anni, partecipa a Zero Robotics, sia nella fase internazionale, dove è riuscito ogni anno ad accedere alla prestigiosa finale, sia alla competizione nazionale dove, lo scorso anno, ha conquistato il titolo italiano.

La decisione di affidare alla scuola trapanese l'organizzazione della finale del Campionato è stata del Comitato Guida di ZeroRobotics Italy – nato dalla collaborazione tra Politecnico di Torino Agenzia Spaziale Italiana, Università degli Studi di Padova, Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, Rete Robotica a Scuola – rappresentato dal professore Leonardo Reyneri (del Politecnico di Torino) che era presente ad Erice.
Il Comune di Erice ha concesso il patrocinio alla manifestazione e la sindaca Daniela Toscano ha incontrato gli studenti che, prima della gara, hanno fatto un giro turistico per Erice.

Zero Robotics chiede agli studenti di realizzare un programma per il controllo degli spostamenti di satelliti in miniatura (grossi quanto un pallone da calcio), chiamati SPHERES (Synchronised Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites), utilizzati dai ricercatori del Mit di Boston sulla Stazione Spaziale Internazionale.

La competizione di quest’anno è denominata “ECO-SPHERES” ed è incentrata sullo stesso tema della gara internazionale. E’ ispirata ad una problematica di “inquinamento” spaziale. La bassa orbita terrestre (Low Earth Orbit, LEO), quella occupata dai satelliti impiegati per lo studio del clima, previsioni metereologiche, studio degli oceani e delle terre emerse, è sempre più affollata. Potrà esserci l’esigenza di recuperare un satellite in avaria per ripararlo o, semplicemente, per rimuoverlo. Per questo compito molto verosimilmente sarà impiegato un altro satellite. Questo dovrà essere capace di attraversare una zona piena di detriti o, semplicemente, di evitare gli altri satelliti in orbita (quindi il satellite può andare incontro a urti indesiderati che rischiano di danneggiarlo, compromettendo la sua capacità di muoversi), per poi andare a recuperare un satellite in avaria.

Come hanno sottolineato il professore Reyneri e tutti i docenti accompagnatori, al di là dell’aspetto strettamente legato alla competizione, questa competizione è importante non solo perchè fornisce l’occasione ai ragazzi di mettere a frutto le competenze acquisite nel loro percorso scolastico, ma anche l'opportunità di mparare a lavorare in gruppo – anche con coetanei di altri Paesi del mondo – per risolvere i compiti loro affidati.

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