Trapani
Vicenda Carcere, riammessi in servizio 9 agenti indagati nell’inchiesta della Procura
Complessivamente fino ad oggi ne sono stati riammessi 14
Redazione22 Gennaio 2025 - Cronaca
  • Cronaca

    Trapani – Riammessi in servizio altri nove agenti di polizia penitenziaria, che erano rimasti coinvolti nell’inchiesta sulle presunte torture alle carceri di Trapani,  nei loro confronti era stato adottato il provvedimento di sospensione. E’ stato il segretario regionale della Uilpa Polizia penitenziaria, Gioacchino Veneziano a darne notizia. “Come ex poliziotto Penitenziario e come sindacalista – ha detto – lo avevo detto pubblicamente a caldo, che il personale di Trapani era sano ed onesto, e che avremmo atteso con serenità gli eventuali sviluppi”.

    Complessivamente erano 25 gli agenti coinvolti. Il reato a loro contestato è stato riqualificato, dal Riesame, in lesioni, percosse e maltrattamenti.

    “Confidiamo che i soli 11 Poliziotti Penitenziari conclude Veneziano che risultano ancora sospesi dal servizio verranno reintegrati così da chiudere una pagina che mai avremmo voluto leggere nei confronti del Corpo di Polizia Penitenziaria in questo caso quello trapanese, auspicando che l’Amministrazione consenta agli stessi di ritornare a lavorare nella sede dove prestavano servizio ”.

    L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Trapani e condotta dal Nucleo investigativo regionale della polizia penitenziaria ebbe il suo epilogo lo scorso 20 novembre 2024.  L’attività investigativa era partita a seguito delle denunce di alcuni reclusi, nel 2021, in merito a presunti maltrattamenti.  Gli abusi sarebbero stati consumati nella sezione di isolamento denominata Zona blu. Undici gli agenti  arrestati.

    La dichiarazione di Gennarino De Fazio, Segretario Generale UILPA

    “Sono ormai decine le indagini, pressoché in tutta Italia, a carico di appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e centinaia gli agenti indagati, sospesi dal servizio e talvolta condannati – aveva dichiarato immediatamente dopo la notizia, Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA.

    “Ovviamente, chi sbaglia deve essere individuato e perseguito, ma se a farlo, anche solo in via presuntiva, sono centinaia, diventa evidente la patogenicità del sistema che non solo non protegge, ma evidentemente favorisce e addirittura induce all’errore. Non si può parlare di mele marce, ma è la cesta marcia che fa imputridire tutto ciò che contiene. Dall’inizio dell’anno sono oltre 3mila le aggressioni che ha subito, mentre continua a essere sottoposta a turnazioni e carichi di lavoro massacranti con la privazione di diritti persino di rango costituzionale. Chi detiene le responsabilità politiche e amministrative intervenga tangibilmente, altrimenti si faccia da parte. In qualche caso, siamo certi, operatori e detenuti neppure se ne accorgeranno” – aveva concluso Fazio.

     




  • Altre Notizie
  • Altre Notizie Cronaca