Vacanze, restano un miraggio per metà degli Italiani
Quasi la metà degli italiani non si concederà una vacanza nei mesi estivi: saranno solo 25.700.000 le persone che non rinunceranno ad un periodo di ri...
Quasi la metà degli italiani non si concederà una vacanza nei mesi estivi: saranno solo 25.700.000 le persone che non rinunceranno ad un periodo di riposo e svago. Così se nel 2010 la percentuale dei vacanzieri sfiorava l'80 per cento, quest'anno frana al 58%. I dati dell'estate 2013 arrivano da un sondaggio Confesercenti-Swg. La crisi primeggia fra le cause che hanno determinato l'imponente defezione dalle vacanze: sono quasi 14 milioni di italiani ad indicarla come la prima responsabile della loro rinuncia. Rispetto al 2012, quando andava in vacanza il 66 per cento della popolazione, salgono di otto punti coloro che non potranno permettersela. Complessivamente le vacanze degli italiani valgono, quest'anno,  24,5 miliardi di euro con una spesa media a persona di 961 euro, inferiore ai 1.056 euro del periodo pre crisi, cioè il 2008. Agosto, mese da sempre più gettonato, segna una flessione nelle preferenze degli italiani passando dal 55 per cento del 2012 al 52 per cento di quest'anno. Sale di 4 punti l'opzione per giugno e di 2 punti quella per luglio, mesi premiati per la maggiore convenienza economica. Il fattore economico appare dominante per le famiglie italiane: s'impenna così dal 39 per cento al 44 per cento il numero di coloro che giudica determinante il reddito disponibile per programmare le vacanze. La vacanza, con l'incombere della crisi, sta progressivamente perdendo la sua principale caratteristica: quella di uno stacco netto con la attività lavorativa. Non è casuale allora che aumenti di tre punti (dal 4 al 7 per cento) il numero di coloro che non vanno in vacanza perché inchiodati al posto di lavoro e sono quasi 10 milioni gli Italiani che si portano in spiaggia o nei boschi il computer per lavorare o leggere la posta. Ben il 20 per cento del campione intervistato dichiara, però, nel corso dell'anno ha dovuto prendere giorni di ferie "forzate" a causa delle difficoltà delle imprese che non vogliono licenziare ma sono costrette a chiudere per più tempo le proprie attività . L'indagine Coldiretti-Swg è stata condotta con un sondaggio telefonico effettuato su un campione di 1.000 persone maggiorenni.
© Riproduzione riservata
Notizie Correlate
Il Consiglio Superiore della Sanità: "Vietare la sigaretta elettronica nei luoghi pubblici"
"Asino" o "secchione"? E' scritto nel dna
Pubblicate le liste dei commissari esterni: è caccia al professore
Lavoro e occupazione, Bonanni propone lo "choc" fiscale
Napolitano: "Militari rappresentano Paese orgoglioso della propria storia"
Inps, tagli al numero di visite mediche di controllo
Giovani senza lavoro: a 40 anni con la "paghetta" di mamma e papà