Attualità
Trapani – di Rino Giacalone – Non parliamo di noi, ma guardiamo a voi, ognuno con le proprie qualifiche professionali e sociali, chi con un ruolo chi no, ma lettori di questa testata.
Se il 2025, ma potremmo andare a ritroso, non è stato per tanti o pochi un successo, pensiamo che sia dipeso dalla capacità a tenersi informato. A leggere le notizie e trarre le proprie convinzioni. Ecco è questo che non ha funzionato bene, e indubbiamente questa testata può avere avuto delle responsabilità. Cercheremmo di essere maggiormente incisivi, però a Voi lettori diciamo che leggere da una testata giornalistica una notizia è una cosa, la cosa giusta, ritenere i social al pari di un quotidiano registrato in Tribunale, è cosa tanto sbagliata, tanto assai sbagliata.
Il nostro nemico, il nemico delle informazioni, sono le fake news. O le notizie urlate.
Non è alzando la voce che si dimostra di avere le fonti giuste. Quello è far spettacolo, show, e noi di showman o showgirl, ne conosciamo.
Riprendere nel 2026 un corretto approccio con l’informazione è l’augurio che facciamo, anche un po’ interessati, il lettore è il nostro datore di lavoro, se ci abbandona ci troveremmo senza il migliore degli editori a disposizione.
Noi di Trapani Oggi restiamo con i piedi per terra e non scioriniamo i dati su quanto questa testata sia diffusa, credeteci potremmo farlo per gonfiare il petto ma non è nel nostro stile, a noi (auto) salire su di un podio non ci interessa, lasciamo fare a coloro i quali in questo sono dei veri campioni.
Al nostro lettore continueremo a garantire lealtà nell’informare e sopratutto firmiamo, rinnoviamo, il patto a garantire che restiamo liberi.
Liberi, non lo citiamo a sproposito, per voler essere tali siamo stati per poco tempo partecipi di un progetto mandato all’aria da chi di libertà non voleva sentir parlare. Poi sopra ci ha costruito una favola, ma per fortuna le strade si sono divise semmai fossero state mai davvero unite. Liberi siamo rimasti, mentre altri hanno preferito la gabbia pensando fosse davvero dorata, ma era legno fradicio.
Lo diciamo ogni giorno di San Silvestro, il primo del nuovo anno è il momento di mettere un punto ed aprire una nuova f(r)ase. Lo ripetiamo anche oggi guardando a domani, primo giorno del nuovo anno. Ma con maggiore convinzione, non per retorica.
Viviamo in un Paese che a stento ha visto il nuovo, ha visto tanto di riproposizione del vecchio. Chi si è presentato vestito elegante e di buone intenzioni, si è palesato per quello che era ed è, la nostra Penisola è stata attraversata da una gran voglia di rimettere indietro l’orologio della storia e c’è stato chi, dalle nostre parti, questa volontà l’ha marcatamente spiattellata ogni giorno, da ognuno dei mezzi a disposizione.
Guardiamo al “futuro”? No, guardiamo al presente che è ricco di tanti attori e attrici, che in fin dei conti sono e restano dei quisque de populo.
Il taglio di questa testata per il 2026 sarà quello di dare nomi e cognomi a questi attori della mistificazione, e far parlare invece di più il cittadino. Si è parlato poco e male della contemporaneità, nel 2026 cercheremo di recuperare gli errori commessi ieri.
Ma per far bene questo nostro mestiere serve il lettore, serve una vera informazione libera, non servono le penne messe in vendita, dal piatto di lenticchie ai contratti favolosi.
Noi saliamo su questa nave e siamo pronti a intraprendere con voi questo viaggio. Non sarà un viaggio della speranza, a questo purtroppo restiamo abituati perché ci troviamo ad avere a che fare con strutture pubbliche che non funzionano, abbiamo rispetto per chi per ragioni diverse e spesso gravi è costretto a spostarsi inseguendo una qualsivoglia speranza. Noi siamo quelli pronti a viaggiare tra mari in tempesta, raccontando chi cerca di riportare il bel tempo e chi invece riesce a cavalcare le onde. Sono tutte storie da raccontare senza lasciarne fuori nemmeno una.
Con le promesse però vogliamo esprimere un desiderio. Abbiamo parlato di viaggi della speranza. Ecco vorremmo che nel 2026 si metta fine alla commedia che dura da troppo tempo, che finalmente Trapani, il più importante presidio ospedaliero della provincia, possa finalmente avere il reparto della radioterapia. Si, inutile parlare di presente e futuro se poi la salute non ci accompagna e soprattutto non c’è modo di proteggerla.
Ecco Trapani Oggi comincerà il nuovo viaggio del 2026 seguendo passo passo l’iter per la radioterapia. Pronti a sostenere il comitato che da anni insegue questo obiettivo, che quando sembra acciuffato finisce con lo sfuggire dalle mani. Stavolta saremo pronti a dire chi avrà le mani di pasta frolla, e chi invece avrà mani forti e intenzioni serie.
Buon 2026. E stanotte se è possibile fate i botti solo stappando lo spumante. Meglio quello delle nostre cantine.