Tutela del mare e delle coste: accordo tra Libero Consorzio Comunale e Università di Palermo
La tutela dell’ambiente marino e della fascia costiera e la prevenzione e il controllo dell’inquinamento sono l'oggetto di un accordo di collaborazion...
La tutela dell’ambiente marino e della fascia costiera e la prevenzione e il controllo dell’inquinamento sono l'oggetto di un accordo di collaborazione, a titolo gratuito, raggiunto tra il Libero Consorzio Comunale di Trapani ed il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, Aerospaziale e dei Materiali dell’Università di Palermo. L’iniziativa fa seguito alla sottoscrizione, avvenuta a Bruxelles nello scorso mese di ottobre, del “Memorandum Of Understanding”, riconfermando l’adesione alla Rete Esi - “European Straits Initiative” - che aggrega diciannove autorità locali europee i cui territori ricadono sulle sponde degli stretti e che ha come obiettivo prioritario il riconoscimento dell’identità dello “Stretto Europeo” nell’ambito delle politiche comunitarie e nazionali e l’inserimento della sua specificità nella programmazione dei Fondi strutturali per il periodo 2014/2020. In particolare, il protocollo d’intesa tra il Libero Consorzio Comunale di Trapani e l’Università di Palermo prevede la realizzazione di una rete di monitoraggio dell’ambiente marino che includa anche dati telerilevati; la localizzazione dei siti ottimali per l’installazione di stazioni di rilevamento; lo sviluppo ed il funzionamento di tali sistemi con particolare riguardo alle fasi di pre-processing e post-processing; la predisposizione di opportuna documentazione tecnico-amministrativa utile al reperimento di finanziamenti comunitari; la ricerca di accordi bilaterali con le Autorità di Malta e/o della Tunisia per condividere metodi e pratiche di intervento nei casi di emergenza legati alla tutela ambientale, a cominciare dalla lotta all’inquinamento da idrocarburi in mare nell’intero Canale di Sicilia. Il Mar Mediterraneo, infatti, è una delle vie d’acqua più trafficate del mondo: il 15% del traffico globale passa per il Canale di Sicilia con più di 325 mila transiti annuali e con 200 mila navi commerciali che attraversano il Mediterraneo dirette verso i 300 porti del bacino e una crescita stimata di tre o quattro volte nei prossimi vent’anni. Questo notevole volume di traffico genera una variegata forma di inquinamento (idrico, atmosferico e acustico) e costituisce una seria minaccia per la biodiversità e l’ambiente delle coste. Da qui l’estrema importanza e la necessità di realizzare spcifiche attività di prevenzione e controllo dell’inquinamento e di tutela dell’ambiente marino e della fascia costiera.
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