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Mazara del Vallo | Cronaca

Tutela ambiente. Due denunce e 4 ettari di terreno sottosequestro a Mazara

24 Luglio 2021 15:16, di Redazione
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L'attività è dei dei Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo

Due denunciati e una area di circa 4 ettari posta sottosequestro. E' questo il bilancio di una operazione di controllo del territorio dei Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo – Distaccamento CITES di Trapani, orientato al contrasto dei reati a danno della avifauna selvatica.
In particolare, i militari avevano constatato la presenza di alcuni mezzi pesanti intenti a spianare e spietrare un appezzamento di terreno ricadente in località Busalotto/Borgata Costiera del Comune di Mazara del Vallo. I successivi accertamenti incrociati basati sulla cartografia del Ministero dell’Ambiente e dei dati presenti nell’Ufficio Tecnico comunale, hanno fatto emergere che sia il terreno oggetto di lavori di riqualificazione agricola che quelli attigui erano soggetti a protezione in quanto “Zona Speciale di Conservazione” denominata “Sciare di Marsala” inserita nell’elenco europeo di aree protette “Natura 2000”.
Date le speciali tutele cui è sottoposta tale tipologia di siti paesaggistici, la ditta di movimentazione terra che eseguiva i lavori avrebbe dovuto essere in possesso di una preventiva autorizzazione detta “valutazione di Incidenza Ambientale” di cui, invece, era sprovvista. L’azione delle ruspe, infatti, asportando tutto il soprassuolo composto da vari generi di vegetali e pietre, ha distrutto l’habitat occupato da specie di avifauna selvatica a rischio di estinzione tra cui la specie particolarmente protetta chiamata Melanocorypha calandra, un piccolo volatile che nidifica in aree steppose.

Alla luce delle violazioni di natura ambientale ravvisate durante l’intervento, i Carabinieri Forestali del CITES hanno denunciato il legale responsabile e un operaio della ditta di movimentazione terra per i reati di distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto ed esecuzione di lavori su beni paesaggistici in assenza della prescritta autorizzazione. Nello stesso contesto operativo, i militari operanti hanno sottoposto a sequestro penale preventivo l’area interessata e i mezzi meccanici utilizzati per i lavori di qualificazione.

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