Triduo in onore di Fra' Santo
Anche quest’anno, nel 287° anniversario della morte, la rettoria della Chiesa dell'Itria, propone un triduo in onore del venerabile Fra' Santo di San ...
Anche quest’anno, nel 287° anniversario della morte, la rettoria della Chiesa dell'Itria, propone un triduo in onore del venerabile Fra' Santo di San Domenico, Agostiniano scalzo nato a Trapani l’8 agosto del 1655 e sepolto a Trapani nella chiesa di Santa Maria dell’Itria. La festa del venerabile Fra Santo si celebrerà giovedì prossimo e si concluderà con la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Pietro Maria Fragnelli. Questo il programma dettagliato delle iniziative. Martedì 14 gennaio Ore 18.00 - Recita del Rosario e, a seguire, celebrazione dei Vespri con meditazione su “Fra Santo e la scelta dei poveri”. Mercoledì 15 gennaio Ore 18.00 - Recita del Rosario e, a seguire, celebrazione dei Vespri con meditazione su “Fra Santo al servizio dei poveri”. Giovedì 16 gennaio Ore 10 - Inaugurazione di una nuova strada titolata a Fra Santo nella frazione valdericina di Sant'Andrea. Ore 17.30 - Recita del Rosario e, a seguire, celebrazione dei Vespri. Ore 18.30 - Celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Pietro Maria Fragnelli Il venerabile Fra' Santo, al secolo Vito Antonio, esercitò il mestiere di calzolaio fino all'età di 29 anni impiegando i guadagni del suo lavoro per occorrere i poveri. Entrò tra gli Agostiniani scalzi a Marsala in qualità di fratello converso e, il 22 maggio 1685 emise la professione religiosa col nome di Fra' Santo di San Domenico. Da Marsala ritornò a Trapani e qui gli venne affidato l'incarico di questuante che esercitò ininterrottamente per 43 anni. Spesso si recava a Favignana, non solo per la questua, ma soprattutto per pregare nella solitudine. A testimonianza del suo passaggio esiste nell'isola una zona chiamata "punta di Fra' Santo" o "punta di Santu Vituzzu". In quella stessa zona si trova, ancora oggi "il pozzo di Fra' Santo", così chiamato per il prodigio da lui operato. Accanto a questo pozzo vi è una casa rustica e abbandonata dove il frate passava la notte a dormire e pregare. Con le elemosine che faticosamente raccolse si potè costruire a Trapani la chiesa di Santa Maria dell’Itria in via Garibaldi. Dopo che, alcuni anni fa, gli Agostiniani scalzi hanno deciso di lasciare la chiesa, l'allora vescovo di Trapani ne impedì la chiusura nominando nuovi rettori che hanno raccolto l'eredità spirituale lasciata dai predecessori (tra questi padre Celestino Zaccone), continuando le attività di preghiera e promuovendo il culto di Fra' Santo e di Santa Rita.
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