Trecentesimo anniversario nascita Leonardo Ximenes, nessuna celebrazione ufficiale?
"Vorrei ricordare che il 27 dicembre 1716 veniva al mondo a Trapani Leonardo Ximenes, questo significa che quest'anno ricorre il trecentesimo annivers...
"Vorrei ricordare che il 27 dicembre 1716 veniva al mondo a Trapani Leonardo Ximenes, questo significa che quest'anno ricorre il trecentesimo anniversario della sua nascita". Così esordisce un lettore con una nota inviata alla nostra redazione che pubblichiamo, condividendone lo spirito e gli auspici. "Verso la fine del 2014 - prosegue - inviai al sindaco, ad alcune personalità e a qualche associazione culturale della nostra città una lettera per fare ricordare questa data, sperando che fin da allora si cominciasse a preparare degnamente la ricorrenza. A tutt'oggi non ho avuto alcun riscontro. Evidentemente questo anniversario non interessa a nessuno. Non c'è comunque da meravigliarsi dal momento che ci volle un non trapanese, certo Carlo Merlo, capitano della Regia Marina Borbonica, per affiggere una lapide sulla facciata della casa natale del nostro scienziato". "Eppure - scrive il lettore - si tratta di un personaggio notevole. Oltre ad essere, nel periodo in cui visse, uno dei maggiori esperti di idraulica in Europa, fu anche grande astronomo, riuscendo a dimostrare, con misurazioni che per il suo tempo erano quanto di più preciso si potesse avere, che l'asse terrestre compie delle oscillazioni di lungo periodo. Si occupò pure di matematica". Ximenes, dopo gli studi a Trapani, vestì poi l'abito della Compagnia di Gesù che lo destinò in Toscana. A lui si devono l'avvio della bonifica della Maremma e del Padule di Bientina e la progettazione di strade ancora esistenti. Nel 1756 fondò a Firenze l'osservatorio astronomico di "San Giovannino" (o Osservatorio Ximeniano) a cui dedicò gli ultimi anni della sua vita e che oggi porta, appunto, il suo nome. Èancora oggi uno dei più importanti a livello europeo e vi è conservata la sua biblioteca. In segno di gratitudine i fiorentini vi collocarono un busto marmoreo che raffigura lo scienziato trapanese. "Non sappiamo - conclude il lettore - dare il giusto risalto ai nostri grandi, ma probabilmente questo è un difetto di noi Italiani: forse non a caso si dice volt e non Volta, mentre si dice watt (da James Watt), ampere (da Andre-Marie Ampere), ohm (da Georg Ohm)". Si chiede a noi di Trapanioggi.it di "fare qualcosa". Ecco, intanto, lanciamo e amplifichiamo questo appello dalle nostre pagine. Chissà che qualcuno, stavolta, non lo raccolga e voglia darvi una risposta in termini fattuali.
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