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Trapani sogna lo Scudetto: Repeša rivede la Fortitudo
Trapani Shark verso la gloria: Repeša accende il sogno Scudetto con una squadra affamata e unita come la sua Fortitudo del 2005.
Redazione23 Maggio 2025 - Basket



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    Trapani – La notte dopo la vittoria ha un sapore diverso, quasi irreale. Trapani si è svegliata con un pensiero fisso: e se fosse la volta buona? Nell’eco degli applausi e dell’immensa soddisfazione di ieri sera, i cuori – nei bar, nelle case, per le strade – battono ancora al ritmo dell’ultima sirena.

    E poi, nel mezzo di questa nuova euforia, arrivano parole (nel corso della conferenza stampa post gara -nel video quì alla fine),  che fanno vibrare la città:
    «Questa Trapani mi ricorda la mia Fortitudo del 2005».

    A dirlo non è un tifoso qualunque. È Jasmin Repeša, uno che quello Scudetto l’ha alzato davvero, guidando un gruppo capace di scrivere una delle pagine più belle della pallacanestro italiana.

    Il richiamo di una leggenda

    Non è una frase buttata lì. È un paragone che pesa, che accende la memoria e richiama nomi come Belinelli, Lorbek, Mancinelli. Tutti giovani, affamati, con negli occhi la fame di chi sapeva che l’occasione andava colta al volo.

    E oggi?
    «Anche qui – dice Repeša – vedo la stessa fame. I miei ragazzi vogliono dimostrare quanto valgono. Nessuno si sente arrivato. Ognuno gioca per qualcosa di più grande di sé».

    Un coach che parla così non lancia frasi fatte. Lancia segnali. E Trapani li raccoglie e li trasforma in energia.

    Non solo nomi, ma spirito

    La serie contro Reggio Emilia non è stata una passeggiata. È stata una battaglia. Ma Trapani l’ha vinta con la testa alta, mostrando ciò che da tempo stava crescendo sotto la superficie: unità, convinzione, cuore.

    Chris Horton, dominante sotto canestro. Langston Galloway, il veterano NBA che alza il livello nei momenti che contano. John Petrucelli, grinta e difesa da vendere. E poi JD Notae, talento purissimo, e Akwasi Yeboah, sempre più decisivo. Ma a ben vedere, ogni uomo in maglia Trapani oggi sembra parte di un disegno più grande.

    Una città che ci crede

    C’è un’aria nuova, e la si respira ovunque. Le bandiere granata sventolano più convinte. I bambini chiedono la maglia dei loro idoli. E i più anziani, quelli che ne hanno viste tante, sussurrano con un sorriso:
    “Chissà… magari succede di nuovo”.

    Il bello è proprio questo: l’impossibile che inizia a sembrare possibile.

    E adesso?

    Ora c’è una semifinale da giocare. Un altro muro da abbattere. L’avversario sarà tosto, certo. Ma con questa Trapani – affamata, compatta, ispirata – nessun sogno è proibito.

    Come nel 2005. Ma con un finale ancora tutto da scrivere. A tinte granata.

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