Trapani. L’ora delle decisioni
Crisi politica a Trapani: l'assessore Barbara diserta la seduta per il conferimento della cittadinanza onoraria al giornalista Mauro Rostagno e dopo il voto, favorevole, chiama a raccolta il suo gruppo sul caso PalaShark
Trapani – di Rino Giacalone – Stamattina sapremo cosa accadrà a Palazzo D’Ali, se la Giunta di Giacomo Tranchida resisterà o se perderà un suo pezzo di valore , Emanuele Barbara, e se la crisi sarà più vasta tanto da investire i rapporti con l’imprenditore romano e patron dello sport professionistico cittadino, Valerio Antonini. Oppure se la notte ha portato ad allontanare la tempesta. Il sindaco Tranchida ha provato a dare un contributo netto, ” i colori granata continueranno ad avere cittadinanza al Pala Shark, l”ho messo per iscritto gja dal 14 agosto”.
Andiamo con ordine
Quella di ieri secondo le previsioni annunciate da Antonini, doveva essere giornata cruciale, con la Giunta chiamata ad approvare una delibera che, stabilendo l’uso del Palazzetto dello Sport, sino a giugno 2026, da parte degli Shark, pronti a ripartire per la stagione di Lba , regolamenta il dare/avere economico, secondo criteri diversi dalla convenzione originaria firmata nel 2023, e lascia aperto uno spiraglio sulla valutazione delle proposte societarie su come aggiustare il protocollo sottoscritto. Una spiraglio davvero piccolo, fermo restando che l’amministrazione non esclude di fare un nuovo bando per l’assegnazione in convenzione dell’utilizzo dell’impianto. Tante condizioni che portano irrequietezza, termine anche troppo blando, in casa Shark. Ieri però in Giunta questa delibera non è arrivata. Forse approfondimenti sono in corso. Tecnici? Anche ma forse più politici.
L’assessore allo Sport Emanuele Barbara
L’assessore allo Sport Emanuele Barbara avrebbe posto condizioni per modificare l’atto, avrebbe proposto un proprio “lodo” non si sa quanto davvero gradito al primo cittadino. Da qui una pausa di riflessione, da ambo le parti. Barbara fino ad ora è il solo assessore che ha detto di no alla delibera così come scritta. Ma non è detto che in Giunta resti il solo a pensarla in questa maniera.
Dichiarazioni ufficiali?
Nessuna a parte le parole del sindaco che rispondendo ad un servizio mandato in onda dal Tg della locale Telesud, ha parlato di persone tutte utili ma nessuna indispensabile. Come a dire che il rapporto può rompersi in qualsiasi momento anche con le persone ritenute più utili.
E Barbara in questi due anni di assessore e nei precedenti svolti da consulente, utile al primo cittadino lo è stato parecchio. E poi: vero che c’è stata la riunione di Giunta, ma è durata appena sette minuti, come dire nulla di difficile da affrontare, ordinaria amministrazione.

(il sindaco Giacomo Tranchida)
Tranchida però non sembra voler fare passi indietro, per lui sfuggire alla delibera significa percorrere un sentiero fuori dalle norme. Ma ancora fino a ieri sera non ha tradito davvero cosa intenda fare. Voci di corridoio sostengono che la proposta di delibera ancora oggetto di esame “tecnico”.
Sembra essere in attesa delle determinazioni del suo delfino Emanuele Barbara.
L’assessore allo Sport ieri sera in aula non si è visto, è rimasto fuori, nonostante l’importante delibera votata dal consesso civico.
L’attribuzione della cittadinanza onoraria al sociologo e giornalista Mauro Rostagno, a 37 anni dal suo omicidio per mano mafiosa. Una delibera proposta all’unanimità dalla Giunta e che merita un racconto a parte. Ma le vicissitudini politiche hanno rischiato di far passare un secondo piano. Forse Rostagno avrebbe avuto la solita capacità raccontare con ironia l’accaduto non perdendo di vista la verità dei fatti, come era solito fare.
Barbara non è entrato in aula e dopo il voto favorevole, unanime anche questo, 23 presenti, assente il consigliere di opposizione Silvestro Mangano, l’assessore allo Sport con il suo gruppo di consiglieri è andato via,, pare destinazione una super riservata riunione. L’ora delle decisioni che però oggi dovremmo sapere se saranno irrevocabili.
Crisi politica a Palazzo D’Ali? La notte un consiglio dovrebbe avuto partorirlo, stamattina ne sapremo di più. Certo è una cosa, la città non è quella del tifo da stadio come viene rappresentata, sui social e lontano cento passi da quanto accaduto al provinciale domenica, con l’urlo offensivo rivolto a Barbara. C’è un’altra Trapani, quella che è abituata al confronto e alla verità delle cose. La questione gestione del Pala Shark pensiamo può essere risolta, notorio che i pareri sulla validitàdella concessione non sono tutti troncantiincome sembra, ci sono punti da cui poter ripartire.
Ci piace immaginare che sia questa la città che torni ad essere predominante, che sappia pensare prima di agire e aprire bocca, che è quello poi che Rostagno faceva ogni giorno dalla sua tv, Rtc. Rostagno fu ammazzato perché i suoi interventi giornalistici volevano indurre la cittadinanza a pensare senza padroni, lacci e lacciuoli.
Riteniamo che è questo che oggi bisogna fare e che non è vero che “a megghio parola è chieda chi un sì rici”, la meglio parola è quella che non si dice. Bisogna parlare e tornare a parlare, anche tra parti opposte, in piena trasparenza. Cominciando dall’informazione, tante sono le voci in questa città, ognuno ha il suo modo di far cronaca, ma ci sono regole da rispettare. Noi ci siamo, inseguiamo le notizie, se le acchiappiamo ve le forniamo, non saremo mai pronti a inseguire piste fantasma e fake news. Lasciamo ad altri fare quel giornalismo d’inchiesta costruendo di sana pianta teoremi e scenari. Diamo le notizie, quando sono fondate e rilevanti. Come ci è stato insegnato fare. Senza guardare al tasso di gradimento ma alla rilevanza e fondatezza di ciò che si scrive.
Ci fu chi per scrivere in piena libertà fu ucciso dalla mafia il 26 settembre del 1988, a Lenzi, in quel di Valderice. Si chiamava Mauro Rostagno. Rinunciare ad essere liberi sarebbe uccidere una volta e ancora un volta e un’altra volta ancora il collega e concittadino onorario Mauro Rostagno.
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